Un
grande avvocato Giuseppe Dilengite, che
come VAS, ringrazio pubblicamente, scopre un pataracchio tecnico per la ricostruzione dell’ex cinema AEQUA,
che stava per essere approvato in Consiglio Comunale e meno male che è
rientrato dopo una sua assenza temporanea, altrimenti si rischiava di far
passare una convenzione senza gli elementi tecnici necessari a modificare il
progetto ovvero: una necessaria
richiesta di variante, con richiesta di permesso a costruire da parte
del proprietario. Una vicenda, quella
della ricostruzione dell’ex cinema che ormai si trascina dal 2003, undici anni.
Una vicenda che ha consentito una mostruosità urbanistica in pieno centro
storico di Vico Equense, una vicenda sulla quale, secondo l’anelante assessore
Migliaccio che, a suo dire, vive questa mostruosità come una ferita inferta al
paese, solo lui sembrerebbe poter dire la sua dall’alto del ruolo che riveste,
mentre tutti gli altri, compreso chi scrive, farebbero bene a tacere perché non
avrebbero le competenze necessarie per farlo soprattutto nei social network.
Non
ero presente al Consiglio Comunale, ma ho voluto guardare la lunga e
noiosissima registrazione on line
caricata il 25 gennaio, lunga cinque ore e più
e quello che ho visto e sentito ha lasciato in meno non poche
perplessità e dubbi, ma anche conferme di cose che come VAS diciamo da tempo su
tutta la vicenda.. Riassumo le fasi del Consiglio relative alla vicenda Cinema
AEQUA:
1) A un certo punto della serata,
dopo 3 ore e 32 minuti l’avvocato Dilengite manifestando un malcelato disagio lascia
il Consiglio perché aveva avuto assicurazioni ( da chi ? forse dall'assessore?)
che l'argomento non sarebbe stato trattato per l'ora tardi.
2) Il Cosigliere avvocato Dilengite,
probabilmente informato della prosecuzione del consiglio dopo una mezz'ora rientra mentre l'assessore avvocato
Migliaccio stava concludendo la sua relazione illustrativa su una ipotesi di
convenzione sul Cinema AEQUA
3) Appena conclusa la relazione
dell'assessore avvocato Migliaccio l’avvocato Dilengite chiede la parola facendo
rilevare che lui si era allontanato
dall’aula consiliare perché gli era stato
detto che il Consiglio sarebbe forse stato sospeso, poi chiede spiegazioni
all'assessore Migliaccio in merito alla proposta di delibera che si stava
presentando per l’approvazione. Dilengite faceva rilevare che la parte proprietaria non aveva
ancora formalmente presentato, né un progetto di variante, né la richiesta di
un nuovo permesso a costruire. In più evidenziava che nel grafico allegato alla
proposta di delibera la ricostruzione
veniva ulteriormente modificata con un ampliamento volumetrico perché la
costruzione si sviluppava su due livelli e a tal proposito chiedeva se questo
ampliamento si discostava dai volumi del vecchio cinema AEQUA.
4) Poi continuava chiedendo, a ragione
secondo chi scrive, come mai solo oggi ci si rendeva conto che l'ingresso da
via Satriano è impraticabile e perché tale impraticabilità non fu notata quanto
fu concessa la variante che aumentò il numero dei box dai 15 previsti ai 78
attuali.
5) L’avvocato Dilengite, come un fiume
in piena, ricorda poi al consiglio che
quando lui era sindaco gli fu prospettata - in un un incontro ufficiale tra le
part-i l'idea di una diversa realizzazione della sala cinematografica, idea che
lui non condivise, anzi ostacolò, sostenendo la impossibilità normativa di demolire
la sala cinematografica.
Ricordiamo a chi legge che la condizione
sine qua non del progetto era che il Cinema AEQUA non si
sarebbe dovuto demolire, condizione tradita sin dalla sua origine
6) Il confronto, iniziato con toni pacati, ha avuto poi momenti aspri e dibattuti, tanto che in più occasioni, l'assessore avvocato
Migliaccio e l'assessore avvocato Ferraro avrebbero quasi pensato di rimettere tutti gli atti alla Procura,alfine di accertarne eventuali
violazioni.
7) Dopo alcuni minuti di confronto tra l’avvocato
Dilengite e l’avvocato Migliaccio,l'avvocato Starace -invitato da Dilengite a
dare il suo parere nel merito dei rilievi che stava sollevando- quasi a
chiedere una conferma, ha alzato le mani senza proferire parola e dopo qualche
minuto ha lasciato il Consiglio.
8) Dopo circa un'ora di discussione
l'intero Consiglio ha ritenuto ritirare l'argomento in discussione per gli
opportuni approfondimenti.
9) Prima e dopo l'allontanamento dell’avvocato
Starace i consiglieri di In Movimento per
Vico non hanno proferito parola.
Questi
i fatti che si sono svolti su tutta la vicenda Cinema AEQUA. I VAS ancora una
volta, purtroppo vedono confermate tutte le perplessità e la poca chiarezza che
hanno sempre circondato tutta la vicenda. Vico Equense avrà di nuovo un cine
teatro? Non credo, forse avrà una piccola multisala, con un altro supermarket ,
ma soprattutto sicuramente avrà un marciapiedi su Corso Filangieri tagliato in due da una rampa
d’accesso ai box interrati sottostanti. Insomma un gran bel progetto non c’è
che dire!
Franco Cuomo – VAS – Vico Equense
E' strano come gli impavidi, senza macchia e senza paura, consiglieri del Movimento Per Vico non abbiano proferito parola.
RispondiEliminaDi solito sono usi stracciarsi le vesti e battersi il petto rivendicando primogeniture altezzose. Questa volta cosa è successo?
Forse l'ora tarda?
Bha.....
Alex