Chi vuole fare l’affare con Villa
Fondi? Giovanni Ruggiero spara già la sua cannonata presentando i famosi “privati”
che vogliono metterci i soldi e poi sembra voler dire alle associazioni
costituitesi in comitato permanente:” voi che cosa fate? Che ci mettete?”. Al
sindaco Giovanni Ruggiero che, contrariamente al mio amico Mimmo, io non stimo
molto anche se non lo conosco bene vorrei dire che ci sono molte ragioni del perché
un bene come Villa Fondi debba essere di tutta la collettività e non di un
manipolo di imprenditori privati o di uno solo addirittura che penserebbe solo
al suo interesse. Non stimo molto Giovanni Ruggiero proprio per questo tipo di
scelta: lui come tanti politici, stanno svendendo ciò che appartiene a tutti,
stanno svendendo il patrimonio culturale e storico di una città, o come succede
anche su scala nazionale di un’ intera nazione: che siano russi o cinesi che
acquistano non ha importanza, i nostri politici, i nostri amministratori devono
far cassa e dunque vendono o, svendono, dipende dai punti di vista. Ma la gente
non ci sta, nel momento in cui subodora l’affare per pochi la gente si
organizza e a Piano il Comitato Villa Fondi bene Comune sta avversando una politica che
purtroppo sta mettendo il patrimonio
culturale storico architettonico sul mercato: tra poco ci venderemo isole e
montagne e spiagge, tutto questo, questi “bravi “ amministratori lo fanno per ridurre
il livello della tutela privatizzando tutto. Occorre inve aprire un dibattito
serio, una riflessione sul ruolo del patrimonio culturale e paesaggistico nella
Costituzione, nell'identità e nella storia nazionale, e aprire varchi di
comprensione e di nell'opinione pubblica. Villa Fondi, come molti altri beni
artistico culturali rappresentano veri e propri momenti di identità collettiva
e questi rappresentano e formano l’impalcatura di una peculiarità storica specificamente
italiana: quella della tutela, la sua storia e la sua dimensione politica. Il
Sindaco Giovanni Ruggiero forse ignora – ma se lo ignora noi glielo ricordiamo-
il legame forte che lega il patrimonio
al territorio, alla storia e alla lingua del Paese, ai traguardi della società
civile. Tutto quello che abbiamo visto in questi anni di berlusconismo e di
derive di centri sinistri in sinistre
esperienze di governo e che continuiamo purtroppo ancora a vedere ci rendono il
quadro di esperienze e fallimenti della pubblica amministrazione (di destra e
di sinistra). Queste vengono messe a confronto con quanto accade in
Europa e in America, ma anche con le potenzialità del "sistema
Italia" nel'interazione (finora evitata ma possibile) fra amministrazione
della tutela e strutture pubbliche della ricerca e formazione (università). Noi
italiani abbiamo un privilegio di cui questa classe politica vuole farci
dimenticare : il diritto alla cultura e alla tutela del patrimonio storico
architettonico. Questo è un diritto disegnato nella nostra Costituzione. Dobbiamo
ricordare al Sindaco Giovanni Ruggiero che rispettare la Costituzione non è astratto
ossequio a principi polverosi. Rispettare la Costituzione vuol dire, al
contrario, costruire il futuro del Paese Italia e della città di Piano di
Sorrento: perché un Paese senza cultura è un Paese senza futuro e un paese che
mette in vendita il proprio patrimonio storico architettonico non merita di
essere considerato un paese civile: noi non siamo americani e non lo siamo perché
abbiamo il patrimonio storico culturale più vasto del mondo, il concetto di
tutela nasce in Italia e non nasce a caso . Allora è il caso di dire basta a
queste operazioni di basso profilo politico ma soprattutto culturale! Fino a
quando dobbiamo assistere all’incostituzionalità di scelte pubbliche come
queste? E come fronteggiare questo primato delle deroghe sulle regole? Se non
riusciamo a diffondere una cultura e una pratica della cittadinanza attiva, che
sia consapevole dei nostri diritti e delle loro ragioni allora si allontanerà sempre di più dal nostro
orizzonte la stessa idea di democrazia: ne resterà la parola, l’ombra, una
retorica vuota e bugiarda, come quella che vediamo esibita giornalmente dai
media: stampa e televisione. Il Sindaco Giovanni Ruggiero deve sapere queste
cose, deve sapere che la battaglia per Villa Fondi bene Comune è una battaglia
di democrazia e di civiltà. E’ importante non convincersi che la crisi economica
abbia la forza di privarci dei nostri diritti. Villa Fondi appartiene alla
città è di tutti e tale resterà! Siamo stufi di veder privatizzato ogni angolo
delle nostre città: le amministrazioni hanno responsabilità serie e il
patrimonio di tutti non si tocca!
Franco Cuomo VAS- Verdi Ambiente
e Società, Circolo Aequa, Vico Equense
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