Quello che era un tempo
due o tre anni fa
l'anno scorso
“…radere al suolo il ristorante. In tal senso, la giunta ha deciso di
scendere in campo approvando la demolizione della struttura, il progetto e la
valutazione tecnico-economica dei lavori. Il consigliere regionale signora Flora Beneduce ha
contestato l’inerzia dell’amministrazione a far eseguire l’intervento di
demolizione. Che, stando ora al provvedimento emesso dall’ esecutivo, potrebbe
avvenire davvero a breve. L’operazione costerà all’ ente di via Filangieri quasi
140mila euro, agendo in danno di Ciro Aiello, proprietario de «'O Saracino», che
successivamente dovrà liquidare la somma al Comune. La delibera è stata
approvata nelle ultime ore: l’ hanno votata tutti, a partire dal sindaco Gennaro
Cinque. Ma con un’assenza pesante, quella dell’assessore al turismo, Antonio Di
Martino, che stando al verbale del provvedimento numero 116 già pubblicato
sull’albo pretorio non ha preso parte alla seduta.” (Salvatore Dare,
Matropolis,19,9,2013)
Vorrei evidenziare una situazione
paradossale. Questa operazione viene fatta passare come se ci fosse tutta la
comunità di cittadini che non vede l’ora di abbattere quel ristorante quale
bruttura che devasta la costa aequana e, per questo paradosso, si vanno a
spendere 140 mila euro di soldi pubblici ( che certo saranno poi restituiti dal
proprietario), solo perché il Consigliere Regionale signora Flora Beneduce contesta
“l’inerzia dell’amministrazione a far
eseguire la demolizione”. Ecco! Io non capisco questa urgenza? Con tutti
gli abusi ed obbrobri che hanno devastato la Marina di Aequa perché il Comune
ora per questo ristorante anticipa pure i soldi per la demolizione? Ripeto: non
mi sembra che ci sia tutta la popolazione che vuole che venga attuata la
sentenza del Consiglio di Stato. C’è una
sentenza del Consiglio di Stato che non viene fatta applicare? Benissimo allora
arrestate chi non la vuole applicare, oppure nel contenzioso Beneduce/Aiello,
la demolisse in danno la signora Beneduce che sembra avere urgenza di
“impreziosire” ulteriormente quei luoghi già distrutti: ma il Comune deve farlo
per legge? con i soldi nostri anticipando 140mila euro? Allora se si fa eseguire questa sentenza come impone la legge, si consideri anche il resto, non meno grave! Credo che questa
domanda sia da farsi subito e i cittadini devono sapere come stanno le cose.
Poi il sottoscritto al Comune di Vico Equense , porrebbe la domanda canonica
che esula dal paradosso di cui sopra ovvero: perché, con la stessa solerzia e
determinazione con la quale i mpone la demolizione in danno del ristorante “’O
Saracino” non impone con la stessa rigidità e determinazione la demolizione dei
molteplici abusi edilizi in proprietà Beneduce/De Rosa che hanno trasformato
una ridente ed ubertosa vallata in una landa desertica mentre quella che era
una modesta casa colonica è diventata una costruzione che ha decuplicato i suoi
volumi allargandosi giorno dopo giorno tutt’intorno? Perché, non emise già sei anni fa un’ordinanza di demolizione essendo quei corpi di fabbrica
tutti abusivi? E perché non lo fa oggi essendoci stato anche un diniego al
condono da parte della soprintendenza ed avendo il TAR respinto il ricorso
della società Il Sireneo d'Aequa? Il diniego della Soprintendenza è un atto
pubblico che si può consultare. Contro il questo provvedimento il sig. De rosa ha presentato
ricorso al TAR ma la sua richiesta di
sospensiva è stata respinta a maggio scorso. Intanto oggi , egli è ancora a
processo insieme alla moglie signora Beneduce e alla figlia, per gli abusi commessi
sulla stessa casa colonica, la prossima udienza
si terrà il 7 ottobre al tribunale di Sorrento. Giudice monocratico il dr. Iannone.
Sono notizie pubblicate tutte dal Corriere del mezzogiorno. Particolare degno
di nota è che il provvedimento della Soprintendenza del 25 gennaio 2013
protocollo 2256, censura tra l’altro anche la parziale sanatoria che veniva
concessa dalla Commissione Edilizia del Comune di Vico Equense. Ce ne sarebbe
dunque di materiale sul quale riflettere! Ma allora perché questa disparità di trattamento?
Perché due pesi e due misure diverse? Se “’O Saracino” sarebbe un obbrobrio lo
è pure tutto ciò che c’è alle spalle di questo ristorante. Domande sacrosante
credo che meriterebbero tutte una risposta pubblica. Ma chi mi darà queste
risposte? Il Sindaco,molto attento e sensibile sull’abusivismo? Oppure tutta la
sua giunta?
Franco Cuomo VAS- Vico Equense
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