giovedì 5 settembre 2013

Un commento di Carlo Tommolillo sulla sparizione del pensiero critico e una mia risposta. Mi piace corrispondere con Carlo.






Caro Franco,

collegando la questione dei media e della natura puramente formale e rituale delle democrazie liberali occidentali a realtà di resistenza puntuale e specifica come MUOS e TAV, a mio parere, si imbocca una strada molto corta. E' un po l'essenza del pensiero del M5S: democrazia diretta, informazione e gestione diretta, trasparente e capillare della cosa pubblica da parte dei cittadini/utenti (o meglio, users). Ma sono questioni meramente amministrative, prive di ogni impegno ideologico, di ogni tensione intellettuale. Informarsi sulla TAV, discuterne in una parrocchia o in una piazza e organizzare un corteo sono cose che non c'entrano poi cosi tanto con l'esercizio del pensiero critico. Si continua a giocherellare nell'unico spazio che il potere ha sempre concesso, coltivando l'illusione di contare qualcosa sulle piccole cose, la strada riparata, il monumento in piazza, questa o quella tassa tolta piuttosto che l'iva aumentata... Non è di certo questo l'esercizio di pensiero che spaventa i poteri costituiti! 
Adesso c'è l'ennesima campagna di beatificazione di Berlinguer. E non a caso, è chiaro! Rientriamo nel discorso che facevi tu alla grande: l'ageografia del santo comunista che ci liberò dal comunismo segna, ancora una volta, l'invalicabile confine oltre il quale la riflessione non è più lecita. 
A proposito del pensiero razionale, si usa sempre l'immagine del bambino che non va buttato con l'acqua sporca, ma a ben vedere, l'acqua è sporca perché il bambino l'ha sporcata. Sarebbe dunque il caso di buttare lui e tenerci l'acqua pulita! Con questa piccola provocazione Slavoj Zizek rompe la cappa sacrilega che ha relegato il marxismo-leninismo nella vetrina degli orrori e sviluppa ed esercita un pensiero realmente critico e libero, indagando meglio su cosa sporca cosa, il bambino o l'acqua. Salvo poi mandare tutto a puttane appoggiando Syriza, vabè. 
Dando importanza alla lotta NoTav si dimostra di essere già caduti nella trappola di cui parlavi. Il problema è decidere cosa sarà l'umanità nel prossimo secolo e quali saranno le condizioni della sopravvivenza della vita su questo pianeta. Dell'IMU e della TAV non riesco proprio a preoccuparmi.

Caro Carlo,


il collegamento tra No TAV e No Muos e pensiero critico è meno insolito di quando non appaia e ti spiego il perché. Su questi due movimenti che stanno tentando di esercitare un diritto all’autodeterminazione e alla difesa del loro ambiente è caduta pesante l’accusa di terrorismo da parte di una classe politica, questa si, veramente terroristica:vorrei solo ricordare i vergognosi tentativi di salvare un pregiudicato che tiene in scacco un intero paese e l’impietosa rappresentazione di due partiti che sono un solo partito ormai che ha ingessato ogni possibilità di pensare ad un futuro di civiltà etica per il nostro paese: non ho mai separato la morale dalla politica. Dunque il collocarsi fuori da queste logiche,fuori da questi schemi di pensiero unico è già un atto di pensiero critico, è già un pensare “altro” rispetto alle trite  ed abusate formule di un politichese frusto che ormai tracima dagli schermi televisivi e dai giornali e che viene imposto come l’unico linguaggio praticabile. Certo, ha ragione Zizek, questi del quotidiano sembrerebbero essere gli unici spazi che il potere concede per organizzare anche una sua contestazione, ma, e qui dissento da Zizek , che conosco discretamente, questi due movimenti stanno portando avanti il tentativo di una lotta per la salvaguardia dell’unico bene che oggi deve essere difeso per la sopravvivenza dell’umanità: l’ambiente, l’oikòs, ormai completamente antropizzato. Qui andrebbe detto- come giustamente lui rileva- che il bambino ha sporcato l’acqua e dunque non vale più il detto “buttare il bambino con l’acqua sporca”, ma quel bambino siamo noi, con i nostri consumi e con le logiche che ad esse obbediscono che stanno realmente minando l’esistenza stessa dell’umanità. Chi difende il diritto alla resistenza in Val Di Susa sta esercitando un diritto al pensiero critico contro un conformismo politico ottuso che fa gli interessi dei grandi trust economici contro le esigenze di quelle genti che vivono in quella valle e contro interessi ancora una volta solo ed esclusivamente economici e di parte, di una sola parte. E così pure chi si sta opponendo al Muos, ha a cuore il diritto alla salute della gente che si troverebbe a vivere sotto un gigantesco forno a microonde. A pochi passi da noi, nel casertano e nell’vversano, le ecomafie stanno avvelenando una terra che ormai non potrebbe essere più salvata nemmeno tra duecento anni per tutte le scorie interrate, ma i media preferiscono narraci le elucubrazioni di Letta, di Berlusconi, ovvero praticare la distrazione/distruzione di ogni coscienza critica. Ora poi c’è pure Assad, altra trappola mediatica, così come lo era stata Saddam. Noi non sappiamo nulla di veritiero, non sapremo mai quale è la verità, così come non l’abbiamo mai saputa su Osama Bin Laden che, per quanto mi riguarda, è potuta essere anche una comparsa hollywoodiana, visto che nessuno mai ha visto il corpo di Bin Laden, così come non furono mai trovate le micidiali armi di distruzione di massa di Saddam.Tutti però sono distratti/distrutti da queste narrazioni e chi si prova a metterle in discussione è immediatamente tacciato di eresia o di essere fiancheggiatore del TERRORISMO, uno spettro che Baudrlllard aveva già preannunciato una ventina di anni fa. Dunque, caro Carlo, il pensiero critico oggi è la pratica dello smascheramento, del mettere a nudo il re/potere, nel destabilizzarne le forme di controllo. Un compito difficilissimo, perché la gente ha perso l’uso del linguaggio pensato, preferendo utilizzare solo i luoghi comuni linguistici televisivi. Leggevo proprio stamani su Il Fatto Quotidiano, un’intervista di Enzo Biagi, fatta nel 1974 – credo- a Pier Paolo Pasolini che così si esprimeva:” la televisione finirà con deformare la capacità di pensare e dunque di parlare degli italiani”. Oggi, di fronte a tutto quello che è accaduto e che continua a accadere, penso che mai dichiarazione sia stata più profetica di quella. Oggi il neo marxismo praticato passa attraverso queste pratiche: difesa dell’ambiente per la salvezza intera dell’umanita e smascheramento dei linguaggi mediatici. Al momento non vedo altre soluzioni.
Ti abbraccio ed è sempre un piacere discutere con un giovane come te.
Franco Cuomo     


4 commenti:

  1. Inviami una mail ti ho fatto una risposta lunga che non può essere postata. Ci tengo che tu la legga. Ciao

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  2. Sono lusingato e onoratissimo dello spazio che hai voluto dedicare al mio intervento e alla consueta e generosa attenzione con cui hai ribattuto.
    La mia email è carlotommolillo@gmail.com.
    Grazie ancora e un forte abbraccio.

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  3. Ti propongo questi scritti di Diego Fusaro (classe '83) su Siria, media e pensiero critico. Sono stati pubblicati proprio ieri sul sito del Partito.

    http://www.comunistisinistrapopolare.com/2013/09/05/contro-laggressione-imperialista-alla-siria-mobilitazione-generale/

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  4. Grazie per la segnalazione, non conoscevo Diego Fusaro ed è bello verificare che giovani filosofi crescono :-)

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