Caro Franco,
collegando la questione dei media e della natura puramente
formale e rituale delle democrazie liberali occidentali a realtà di resistenza
puntuale e specifica come MUOS e TAV, a mio parere, si imbocca una strada molto
corta. E' un po l'essenza del pensiero del M5S: democrazia diretta,
informazione e gestione diretta, trasparente e capillare della cosa pubblica da
parte dei cittadini/utenti (o meglio, users). Ma sono questioni meramente
amministrative, prive di ogni impegno ideologico, di ogni tensione
intellettuale. Informarsi sulla TAV, discuterne in una parrocchia o in una
piazza e organizzare un corteo sono cose che non c'entrano poi cosi tanto con
l'esercizio del pensiero critico. Si continua a giocherellare nell'unico spazio
che il potere ha sempre concesso, coltivando l'illusione di contare qualcosa
sulle piccole cose, la strada riparata, il monumento in piazza, questa o quella
tassa tolta piuttosto che l'iva aumentata... Non è di certo questo l'esercizio
di pensiero che spaventa i poteri costituiti!
Adesso c'è l'ennesima campagna di beatificazione di Berlinguer. E non a caso, è chiaro! Rientriamo nel discorso che facevi tu alla grande: l'ageografia del santo comunista che ci liberò dal comunismo segna, ancora una volta, l'invalicabile confine oltre il quale la riflessione non è più lecita.
A proposito del pensiero razionale, si usa sempre l'immagine del bambino che non va buttato con l'acqua sporca, ma a ben vedere, l'acqua è sporca perché il bambino l'ha sporcata. Sarebbe dunque il caso di buttare lui e tenerci l'acqua pulita! Con questa piccola provocazione Slavoj Zizek rompe la cappa sacrilega che ha relegato il marxismo-leninismo nella vetrina degli orrori e sviluppa ed esercita un pensiero realmente critico e libero, indagando meglio su cosa sporca cosa, il bambino o l'acqua. Salvo poi mandare tutto a puttane appoggiando Syriza, vabè.
Dando importanza alla lotta NoTav si dimostra di essere già caduti nella trappola di cui parlavi. Il problema è decidere cosa sarà l'umanità nel prossimo secolo e quali saranno le condizioni della sopravvivenza della vita su questo pianeta. Dell'IMU e della TAV non riesco proprio a preoccuparmi.
Adesso c'è l'ennesima campagna di beatificazione di Berlinguer. E non a caso, è chiaro! Rientriamo nel discorso che facevi tu alla grande: l'ageografia del santo comunista che ci liberò dal comunismo segna, ancora una volta, l'invalicabile confine oltre il quale la riflessione non è più lecita.
A proposito del pensiero razionale, si usa sempre l'immagine del bambino che non va buttato con l'acqua sporca, ma a ben vedere, l'acqua è sporca perché il bambino l'ha sporcata. Sarebbe dunque il caso di buttare lui e tenerci l'acqua pulita! Con questa piccola provocazione Slavoj Zizek rompe la cappa sacrilega che ha relegato il marxismo-leninismo nella vetrina degli orrori e sviluppa ed esercita un pensiero realmente critico e libero, indagando meglio su cosa sporca cosa, il bambino o l'acqua. Salvo poi mandare tutto a puttane appoggiando Syriza, vabè.
Dando importanza alla lotta NoTav si dimostra di essere già caduti nella trappola di cui parlavi. Il problema è decidere cosa sarà l'umanità nel prossimo secolo e quali saranno le condizioni della sopravvivenza della vita su questo pianeta. Dell'IMU e della TAV non riesco proprio a preoccuparmi.
Caro Carlo,
il collegamento tra No TAV e No Muos e pensiero critico è meno insolito
di quando non appaia e ti spiego il perché. Su questi due movimenti che stanno
tentando di esercitare un diritto all’autodeterminazione e alla difesa del loro
ambiente è caduta pesante l’accusa di terrorismo da parte di una classe
politica, questa si, veramente terroristica:vorrei solo ricordare i vergognosi
tentativi di salvare un pregiudicato che tiene in scacco un intero paese e l’impietosa
rappresentazione di due partiti che sono un solo partito ormai che ha ingessato
ogni possibilità di pensare ad un futuro di civiltà etica per il nostro paese:
non ho mai separato la morale dalla politica. Dunque il collocarsi fuori da
queste logiche,fuori da questi schemi di pensiero unico è già un atto di
pensiero critico, è già un pensare “altro” rispetto alle trite ed abusate formule di un politichese frusto
che ormai tracima dagli schermi televisivi e dai giornali e che viene imposto
come l’unico linguaggio praticabile. Certo, ha ragione Zizek, questi del
quotidiano sembrerebbero essere gli unici spazi che il potere concede per
organizzare anche una sua contestazione, ma, e qui dissento da Zizek , che
conosco discretamente, questi due movimenti stanno portando avanti il tentativo
di una lotta per la salvaguardia dell’unico bene che oggi deve essere difeso
per la sopravvivenza dell’umanità: l’ambiente, l’oikòs, ormai completamente
antropizzato. Qui andrebbe detto- come giustamente lui rileva- che il bambino
ha sporcato l’acqua e dunque non vale più il detto “buttare il bambino con l’acqua
sporca”, ma quel bambino siamo noi, con i nostri consumi e con le logiche che
ad esse obbediscono che stanno realmente minando l’esistenza stessa dell’umanità.
Chi difende il diritto alla resistenza in Val Di Susa sta esercitando un
diritto al pensiero critico contro un conformismo politico ottuso che fa gli
interessi dei grandi trust economici contro le esigenze di quelle genti che
vivono in quella valle e contro interessi ancora una volta solo ed
esclusivamente economici e di parte, di una sola parte. E così pure chi si sta
opponendo al Muos, ha a cuore il diritto alla salute della gente che si
troverebbe a vivere sotto un gigantesco forno a microonde. A pochi passi da noi,
nel casertano e nell’vversano, le ecomafie stanno avvelenando una terra che
ormai non potrebbe essere più salvata nemmeno tra duecento anni per tutte le
scorie interrate, ma i media preferiscono narraci le elucubrazioni di Letta, di
Berlusconi, ovvero praticare la distrazione/distruzione di ogni coscienza
critica. Ora poi c’è pure Assad, altra trappola mediatica, così come lo era
stata Saddam. Noi non sappiamo nulla di veritiero, non sapremo mai quale è la
verità, così come non l’abbiamo mai saputa su Osama Bin Laden che, per quanto
mi riguarda, è potuta essere anche una comparsa hollywoodiana, visto che
nessuno mai ha visto il corpo di Bin Laden, così come non furono mai trovate le
micidiali armi di distruzione di massa di Saddam.Tutti però sono
distratti/distrutti da queste narrazioni e chi si prova a metterle in
discussione è immediatamente tacciato di eresia o di essere fiancheggiatore del
TERRORISMO, uno spettro che Baudrlllard aveva già preannunciato una ventina di
anni fa. Dunque, caro Carlo, il pensiero critico oggi è la pratica dello
smascheramento, del mettere a nudo il re/potere, nel destabilizzarne le forme
di controllo. Un compito difficilissimo, perché la gente ha perso l’uso del
linguaggio pensato, preferendo utilizzare solo i luoghi comuni linguistici
televisivi. Leggevo proprio stamani su Il Fatto Quotidiano, un’intervista di
Enzo Biagi, fatta nel 1974 – credo- a Pier Paolo Pasolini che così si esprimeva:”
la televisione finirà con deformare la capacità di pensare e dunque di parlare
degli italiani”. Oggi, di fronte a tutto quello che è accaduto e che continua a
accadere, penso che mai dichiarazione sia stata più profetica di quella. Oggi
il neo marxismo praticato passa attraverso queste pratiche: difesa dell’ambiente
per la salvezza intera dell’umanita e smascheramento dei linguaggi mediatici.
Al momento non vedo altre soluzioni.
Ti abbraccio ed è sempre un piacere discutere con un giovane come te.
Franco Cuomo
Inviami una mail ti ho fatto una risposta lunga che non può essere postata. Ci tengo che tu la legga. Ciao
RispondiEliminaSono lusingato e onoratissimo dello spazio che hai voluto dedicare al mio intervento e alla consueta e generosa attenzione con cui hai ribattuto.
RispondiEliminaLa mia email è carlotommolillo@gmail.com.
Grazie ancora e un forte abbraccio.
Ti propongo questi scritti di Diego Fusaro (classe '83) su Siria, media e pensiero critico. Sono stati pubblicati proprio ieri sul sito del Partito.
RispondiEliminahttp://www.comunistisinistrapopolare.com/2013/09/05/contro-laggressione-imperialista-alla-siria-mobilitazione-generale/
Grazie per la segnalazione, non conoscevo Diego Fusaro ed è bello verificare che giovani filosofi crescono :-)
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