giovedì 22 novembre 2012

In una latrina della circumvesuviana: degrado del potere e declino dell’occidente



Nello sfasciume totale nel quale siamo stati precipitati bisognerebbe ripristinare le regole scenografiche da gran guignol e dunque vedere teste di infami monarchi rotolare nella polvere come in un film su Gengis Khan e i Mongoli e la plebaglia urlare di giubilo per ogni testa caduta e tutti a nutrire urlate speranze di giustizia barbarica a buon mercato, pronti a riconsegnare il potere nelle mani di un altro monarca vizioso e corrotto. Lo so, lo so, ci sarà subito qualche anima bella che griderà scandalizzato al giustizialismo, ma io razionalmente non anelo alla ghigliottina, ma alla giustizia sociale quella si. Dico solo che di fronte a ciò che ogni cittadino subisce tutti i giorni tra trasporti e sanità,e lentezze e guasti burocratici, le prime immagini desideranti che si manifestano di fronte allo sfasciume, sono quelle dei rotolamenti nella povere delle teste mozzate di chi ci amministra e delle grida feroci della gente che non ne può più. Le emozioni purtroppo sono solo e sempre le emozioni e non possono essere che queste le  immagini che mi sollecitano le dichiarazioni dell’assessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella che di fronte al fallimento del sistema trasporti in Campania, sul suo sito, non riesce a dire altro che “bisogna accertare le responsabilità”. Lui non viaggia tutti i giorni in Circumvesuviana o sui bus dell’EAV ( fallita), a lui non capiterà mai di dover fare un bisognino in una ritirata di una qualsiasi stazione della Circumvesuviana, o scendere dal treno perché i treni ne sono sprovvisti, anche quelli nuovi,come è capitato invece al sottoscritto e trovarsi in un posto nel quale si manifesta tutto il degrado possibile della perdita di ogni dignità umana e dell’idea stessa del degrado e dei valori dell’occidente. A lui, come a Caldoro e prima di loro il mirabolante assessore nonché professore emerito universitario ( anche lui),  Ennio Cascetta e il magnifico e torvo Antonio Bassolino, per il quale si coniò l’appellativo spagnolo seicentesco di governatore! Echi amplificati di ridondanze barocco camorristiche che tuttora persistono. Ecco! Loro non sono entrati mai in un cesso di una qualsiasi stazione della Circumvesuviana come è capitato a me a Castellammare di Stabia stamattina , o a Ercolano un’altra volta,  cessi che si trovano su quella che si ritiene essere la tratta “ più elegante e ben tenuta” , si fa per dire”, che è la Napoli- Sorrento. Così, quando finisci per l’entrarci per necessità fisiologica, dopo aver atteso per l’eternità un treno che arriverà dopo chilometrici ritardi e plurime soppressioni, quello nel quale si precipitati è l’epitome dell’indecenza pura, l’inferno della ripulsa satanica, la gora dell’eterno fetore, dove ogni dignità è perduta!  Le foto che pubblico, mancano di dettagli perché mi sono autocensurato deliberatamente, per rispetto di chi le avrebbe viste, mentre le miasmatiche descrizioni olfattive, quelle,  sono indescrivibili. In quel momento ho pensato a quelle teste rotolare nella polvere e al cupio dissolvi di una ordalia barbarica. Ho sperimentato su di me l’umiliazione dell’essere un cittadino qualunque violentato nei suoi diritti più elementari. Ho pensato a quello che si prova ad essere abbandonati a se stessi in un degrado senza limiti, senza legge e senza controlli. Ho ricordato asettiche ed eleganti latrine olandesi che per me erano un privilegio e che in quella terra sono la trita normalità. Mi sono chiesto: perché a noi, a me, deve capitare tutto questo? Sulla stazione c’erano anche alcuni mal capitati turisti giapponesi e alcuni italiani del nord che hanno fatto la stessa mia esperienza. Ho chiesto al capostazione di poter depositare – temporaneamente – le mie borse con la spesa  nello spazio della biglietteria: mi è stato risposto che non si poteva, perché se fosse arrivata un’ispezione, lui poteva essere richiamato: anche lì le teste mozzate sono riapparse nella mia visione picnolettica. Ma le ispezioni qualcuno le ha mai fatte veramente nelle latrine della Circumvesuviana? Così, mogio, frustrato e rattristato, ho cominciato a rapportare il declino e il degrado dei trasporti e della sanità e di tutto il resto in Campania, come al declino e al degrado della dignità dei cittadini e dei valori dell’occidente e alla tronfia ed ottusa gestione del potere da parte dei Bassolino, dei Cascetta, dei Vetrella dei Caldoro che, mutatis muntandis continuano ad essere scagionati e salvati, e continuano a pontificare a presiedere fondazioni a insegnare in inutili quanto ormai improbabili università, là dove invece, dovrebbero pagare per i danni prodotti e per gli orrori e gli abusi inflitti ai cittadini. Poi, disgustato sono uscito pensando che  in fondo, quel cesso  della Circumvesuviana a Castellammare di Stabia, stamattina, avrebbe forse  potuto rappresentare degnamente la quintessenza di tutte le amministrazioni e di tutti gli amministratori che abbiamo avuto e che ancora abbiamo. Si, quel cesso era ed è simile a questo potere amministrativo e politico. In quel cesso, stamattina si è manifestata  la degna rappresentazione di un potere che, tra menzogne e ruberie, ha arricchito se stesso e precipitato il paese, la Campania, tra palleggiamenti e scaricamenti di colpe e mai assunte responsabilità,  ai limiti estremi di ogni dignità umana.
Franco Cuomo – Coordinatore VAS – Vico Equense-NA    

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