lunedì 24 luglio 2017

Passa come una rivoluzione la distruzione del PUT in Regione Campania: via libera ai permessi a costruire!


Un mio amico, qualche settimana fa, mi disse che se la situazione del traffico in penisola è insostenibile la colpa era degli ambientalisti che avrebbero fatto costruire la galleria Seiano –Pozzano così com’è: non contestai, per buona educazione ma  anche perché credo che non importi a nessuno sapere la verità su quella mostruosità manifesta espressione di pesanti errori di progettazione che non riguardano solo i problemi di traffico, ma che  e sollevarono e ancora sollevano anche numerosi interrogativi sulla competenza dei dirigenti delle società pubbliche responsabili,  ANAS  tra tutte, meglio dire che sono stati gli ambientalisti ai quali va la colpa di tutto. Vale la pena ricordare che il giorno precedente all’apertura della galleria, i tecnici si resero conto che gli autocarri oltre le otto tonnellate di massa complessiva non potevano attraversare il tunnel e dunque furono costretti ad attraversare il centro storico di Vico Equense, dove ancora oggi passano: un delirio tecnico-gestionale che resterà senza responsabili e che da solo qualifica l’intera operazione, altro che ambientalisti! Disse pure che finalmente avrebbero modificato il PUT, il Piano Urbanistico Territoriale fatto dall’architetto Alessandro Dal Piaz  professore ordinario di Progettazione urbanistica nonché responsabile scientifico per i problemi urbanistico-paesaggistici e dal 2012 fa parte del Comitato Scientifico del Parco Regionale dei Campi Flegrei.
Bene! E’ di qualche giorno la notizia che un certo Alfonso Longobardi consigliere regionale dottore in Economia e Commercio, Manager del centro diabetologico di Castellammare di Stabia, ha approvato le modifica del più importante strumento urbanistico della Costiera Sorrentina, con l’intento – a suo dire e al dire di molti altri – di snellirne le procedure costruttive. Il tutto elencato come: ammodernamento di strade, porti e approdi, costruzioni di opere pubbliche quasi inutili ( leggi per esempio,ascensori per la marina di Vico). Procedure semplificate per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei fabbricati leggi ampliamenti e costruzioni ex novo in zone di vincolo urbanistico, incluso l'adeguamento sismico. Nuove dimensioni per le aree da destinare ad attrezzature pubbliche. Tutto questo per la gioia di sindaci e tecnici comunali che da anni chiedono un allentamento dei rigidi vincoli urbanistici in vigore dal 1987. Per i soliti ambientalisti questo è un fatto molto grave: al di là delle competenze specifiche di chi ha approvato queste modifiche, che sono molto discutibili (  per lo meno il PUT era stato fatto da un prof di urbanistica) gli ambientalisti, i VAS – per intenderci- denunciano quello che si configura essere l’ultimo atto della cementificazione selvaggia della penisola Sorrentina, che a buon diritto- così come è diventata e ancora diventerà- può dirsi già parte della megalopoli NASA ( Napoli-Salerno). La novità più significativa dovrebbe consistere nell'adeguamento delle previsioni del Put alla normativa nazionale, in parti colare a quel dpr 380 del 2001 che ha ampliato la definizione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fabbricati: così ristrutturare un immobile o adeguarlo alla normativa antisismica sarà più facile. Più semplice l'iter amministrativo per il recupero abitativo dei sottotetti, il reperimento di spazi per i parcheggi pertinenziali e l'adeguamento dei fabbricati in vista del recupero del patrimonio edilizio esistente. Nuove prospettive anche per la viabilità minore; il ddl prevede l'eliminazione della norma che limita la sezione stradale a tre metri, lo stradone del Rivo D’arco avrà la sua “dignità” di strada. Ecco, questa nuova colata di cemento è stata chiamata “snellimento delle procedure” ed è stata approvata all’unanimità nel silenzio di tutti, tranne dei soliti ambientalisti di cui si dirà che sono responsabili anche di quest’altro scempio.


  


sabato 22 luglio 2017

ARTE E ARTISTI, IN UN POSTO DOVE E' SEMPRE PIU' DIFFICILE PARLARE UN LINGUAGGIO CHE NON SIA POVERO E BANALE.



Stasera, com'è solitamente faccio d'estate, apro le porte di casa mia per presentare artisti e la loro arte. Casa mia è diventata col tempo una piccola pinacoteca piena di opere di amici che hanno esposto da me,e che alla fine mi hanno voluto lasciare un loro segno di affetto, e poi lavori miei. Stasera presento Ruben Staiano: 25 anni , intimista, visionario, per lui piante e fiori e alberi sono esseri viventi al pari di tutti gli altri. EXTENSION OF REAL è il suo personale modo di interagire col cosmo. La mia città è avara verso chi fa arte, è incolta e rozza, è ossessionata da una idea becera di turismo la mia città pensa che l'arte debba essere sempre funzionale a disegni e finalità che siano altre da sé e dunque si deve fare una mostra perché arrivano i turisti, tu devi fare arte così ti acquistano i turisti, insomma un’idea povera che esprime tutta la pochezza del contesto. Ma non è così, qualsiasi forma d'arte, e la musica prima di tutte ce lo insegna, vive per se stessa e per l'artista che la fa, perché l'arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità ( Adorno) non ha bisogno di produttività misurata, anche se i galleristi di oggi si sono appiattiti sui livelli economici del capitalismo finanziario: OK, se vendi o riesci a far vendere un tuo lavoro va bene, ma non è questa la ragione dell’arte e di chi la fa. Stamattina un imprenditore affermato del mio paese, per il quale io sono solo un testardo e vecchio ( ma lui è più vecchio di me) rompicoglione, tra frasi fatte, o a effetto che solitamente usa sparare a raffica come fanno gli imprenditori,con un linguaggio povero e stereotipo parlava di giovani che fanno volontariato che dovrebbero amministrare la città. Ciò che mi colpisce in lui è appunto il suo linguaggio. Il suo linguaggio è ossessionato dalla logica del fare, una sorta di Briatore locale, appiattito sulla produttività degli effetti e dunque sui soldi. L'ho invitato alla mostra stasera, per tentare di fargli capire che c’è un modo diverso di pensare. Non verrà come sempre , perché per lui quello che faccio è solo perdita di tempo, ma a casa mia stasera, come da sempre, si parlerà una lingua diversa e questo vale non solo quando mi occupo o parlo di arte ma anche quando parlo di ambiente. Ecco, stasera senza bisogno di essere didascalici si vedrà quando il linguaggio dell'arte e dei colori possa vibrare insieme alle pulsioni della natura e del cosmo.

mercoledì 12 luglio 2017

UNA RISPOSTA DE L SINDACO ANDREA BUONOCORE PIENA DI MENZOGNE PESANTI CHE QUALSIASI CITTADINO CHE VA AL MARE A VICO EQUENSE PUO' CONTESTARE!


ECCOLA QUA LA RISPOSTA DI ANDREA BUONOCORE SINDACO GIUSTO PER QUESTO PAESE INGIUSTO! Alla missiva che 40 e passa cittadini gli hanno inviato sottolineando la "rapina" da parte dei privati degli arenili a Vico Equense e il non rispetto delle leggi vigenti in materia di demanio . 
Chi scrive non ha ancora ricevuto risposta e ha provveduto ad inoltrare denuncia al magistrato per decorrenza dei termini di legge.
UNA LETTERA CHE UN GIOVANE, BADATE BENE NON IO, MA UN GIOVANE CHE HA SPEDITO LA MISSIVA TRAMITE PEC SI E' VISTO RECAPITARE E DA GIOVANE HA COMMENTATO COME MEGLIO NON SI POTEVA FARE eccola la risposta che mi ha linkato
" E questa è una risposta decente ?! Considerato che , allo Sporting è impossibile accedere senza prendere l'ascensore ed alla marina di Seiano per i "popolani" resta un lembo di spiaggia occupato da sassi di grossa dimensione, dove è impossibile anche stendere un asciugamano , considerato che le pedane in calcestruzzo alle calcare sono occupate interamente da lettini , dove stà questo rispetto dei diritti dei cittadini? Io non lo vedo!!! L'amministrazione pensasse a sistemare anche le spiaggie pubbliche togliendo i materiali di risulta di DI ALCUNI STABILIMENTI PRIVILEGIATI !!!! MEDITATE GENTE !

IO QUESTA RISPOSTA, QUELLA DEL SINDACO, NON IL COMMENTO DEL GIOVANE ARRABBIATO CHE E' MOLTO PERTINENTE, SAPETE COME LA CHIAMO : UNA BUFFONATA!!! E ME NE ASSUMO LE RESPONSABILITA'. 

IN QUESTA LETTERA NON UN SOLO QUESITO POSTO DAI CITTADINI HA TROVATO RISPOSTA. 

LA STORIA DEL MURO E' UNA BUGIA MACROSCOPICA! QUEL MURO E' STATO COSTRUITO AD ARTE PER SBARRARE UN ACCESSO CHE DEVE ESSERE GESTITO SOLO DAI PRIVATI! E MANCHEREBBERO I FONDI PER DEMOLIRLO? MA VI RENDETE CONTO DI QUANTO SIA PENOSA QUESTA SPIEGAZIONE?  E VOGLIAMO PARLARE DEI VARI CANCELLI CHE AD UNA DATA ORA CHIUDONO L'ACCESSO ALLE CALCARE? I MOTIVI DI SICUREZZA SONO UN'ALTRA BUGIA MARCHIANA, DA CHE MONDO E MONDO SI SONO FATTE LE PASSEGGIATE NOTTURNE SULLE SPIAGGE, SOLO A VICO EQUENSE NON SI PUO'! 

E NON E' VERO CHE GLI ARENILI DATI IN CONCESSIONE RISPETTANO LA DIRETTIVA DEL BANDO: CITTADINI SONO STATI MINACCIATI DA GESTORI FACINOROSI CHE NON PERMETTONO NON SOLO IL PASSAGGIO, MA L'ACCESSO. IN PIU' NESSUNO STABILIMENTO ESPONE I TARIFFARI CON LE TARIFFE PER I RESIDENTI.

SINDACO ANDREA BUONOCORE! IO NON SO CHI L'ABBIA CONSIGLIATO A SCRIVERE UNA RISPOSTA SIMILE, PERCHE' E' QUALCUNO CHE CERTAMENTE LE VUOLE MALE, E SE L'HA SCRITTA DI SUO PUGNO HA FATTO UN AUTOGOAL COLOSSALE!

ASCOLTI! LEI OLTRE AD AVER SCRITTO BUGIE CONTINUA A MANTENERE UN ATTEGGIAMENTO DI BORIA E INDIFFERENZA VERSO I CITTADINI DEL SUO PAESE, MA SOPRATTUTTO CONTINUA A IGNORARE GLI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA RELATIVI ALLA PROPRIETA' PUBBLICA! TUTTO QUESTO SPIEGA L'ATTEGGIAMENTO DI SUDDITANZA CHE QUESTA AMMINISTRAZIONE HA NEI CONFRONTI DEI COSIDDETTI IMPRENDITORI PRIVATI.


FRANCO CUOMO -COORDINATORE CIRCOLO VAS - GIOVANNI ESPOSITO
VICO EQUENSE

venerdì 7 luglio 2017

DICONO CHE PARLO SEMPRE MALE DI TUTTO, MA NON è VERO

PARADE di Pablo Picasso 1917
Dicono che non parlo bene mai di niente, glielo lascio dire, ma se devo parlare di loro che dicono questo non posso che dire male:cosa potrei mai scrivere, dire o pensare della grossolanità, del pressapochismo, del provincialismo, di gente che non sa cosa c’è fuori di questo paese, delle feste di mediocrità galoppanti, di signore che si improvvisano p.r. o fanno finta di far cultura e beneficenza tradendo l’una e l’altra cosa. Insomma, di tutto questo non mi semtirete mai parla bene.  Parlo e scrivo e dico bene però  di tante altre cose, cose delle quali non so con chi parlare. Scrivo bene di Parade di Pablo Picasso, per esempio,esposta a Capodimonte e che celebra il centenario del viaggio in Italia compiuto, tra marzo e aprile del 1917, da Picasso insieme al poeta Jean Cocteau per lavorare con i Balletti Russi a Parade, balletto che poi andò in scena a Parigi a maggio dello stesso anno, su soggetto dello stesso Cocteau con la musica di Erik Satie. Parlo bene della sua maestosa forza espressiva, delle sue dimensioni 17 metri per 10, dell'emozione profonda che comunica, della riflessione che ti induce a fare su quello che Picasso insieme a Cocteau - che oltre all'arte cercavano il Mediterraneo antico, Cocteau i ragazzi, e Picasso il mito dell'origine . Un viaggio di due mesi durante i quali Picasso trascorre due settimane a Napoli tra marzo e aprile 1917. E in quei giorni avviene la metamorfosi del balletto. Ecco scrivo bene di queste cose. Trovarsi da solo, davanti alla bellezza totale dell'arte, in silenzio, in una grande sala di un museo magnifico - come lo è Capodimonte- senza il bisogno di comunicare per forza, o di spiegare, ti ripaga della fatica di arrivarci, del caldo e dell'indifferenza della gente.  Perché questa è la magia dell'arte. Io parlo bene di queste cose, mi piace di parlar bene di queste cose, o del coinvolgente concerto di Peppe Servillo

 e degli Avion Travel a villa Fiorentino l'altra sera, della fusion che mixava suoni mediorientali e canzoni popolari di Nada e di Celentano, della bravura teatrale di Peppe Servillo e di quella vocale, della curiosa ironia dei suoi testi. A me piace parlar bene di queste cose, ora per esempio mi piacerebbe vedere la grande mostra alla Casa dei Tre Oci a Venezia di David LaChapelle 






e non è detto che non vada, con oltre 100 immagini dagli anni '90 a oggi, più l'anteprima mondiale della serie New World che presenta scatti in cui il fotografo dell'eccesso torna alla figura umana e riflette su questioni metafisiche, come il viaggio dell’anima dopo la morte, o le rappresentazioni del paradiso. Già, ma chi conosce David LaChapelle del quale vidi la sua prima mostra a Parigi al Gran Palais nel 1987 in un confronto serrato tra le sue foto e quelle dei suoi mentori Pierre et Gilles? Ma chi parla di queste cose, con chi se ne può parlare? Nonostante l’era di internet la provincia con la sua miseria culturale esiste ancora, anzi, sono convinto che internet abbia e stia diffondendo questa miseria a livello planetario. L’arte salverà il mondo? No non credo, l’arte salva solo chi vuole salvarsi attraverso essa, chi comprende che non si possono dare perle ai porci, chi si lascia alle spalle la miseria della trita banalità e quando parlo o scrivo di questa miseria spesso sento che mi immiserisco anche io. 

giovedì 6 luglio 2017

DIVIETO DI SOSTA : ARROGANZA DELL'UFFICIO COMMERCIO E DEI VIGILI URBANI A DANNO DI CITTADINI PAGANTI.SI RINNOVA OGNI ANNO SEMPRE UGUALE!


Una vera angheria o comunque un sopruso bello e buono ai danni dei cittadini è quello che si rinnova ogni estate a Vico Equense, soprattutto per quei cittadini che acquistano l’abbonamento mensile di 40 euro per poter parcheggiare la propria auto a Largo dei Tigli.

Io non so chi gestisce o programma gli eventi a Vico Equense, o meglio lo so benissimo, ma certamente i Vigili Urbani  dovrebbero coordinare insieme a chi decide le manifestazioni i tempi e soprattutto i luoghi. Da luglio ad agosto quell’area diventa la sede del “di tutto di più”. Il comando dei Vigili Urbani di Vico Equense dovrebbe intervenire seriamente e con autorità nella programmazione di interventi a tappeto in luoghi pubblici e non subirli come invece succede e soprattutto quelli organizzati per strada che finiscono  col mettere letteralmente in ginocchio la città che ha già una dimensione urbanistica ingarbugliata e caotica.
 Puntualmente a luglio e ad agosto si rinnovano gli abbonamenti dei residenti in quella area, puntualmente a quei cittadini paganti viene chiesto loro reiteratamente di spostare la propria auto altrove e di collocarla in altre strisce blu ( ormai in paese le strisce sono tutte blu ), perché in quella zona è stata prevista una manifestazione, un concerto, una sacra rappresentazione, una proiezione cinematografica, una mangiata con musica ecc. ecc. Non sempre si riesce a trovare il posto per riparcheggiare la propria auto soprattutto a luglio e solitamente si gira dalle tre o quattro volte per la città, ma anche di più, come è successo a chi sta scrivendo.

Sabato scorso  – sono stato telefonato a casa-rispondo, era un vigile urbano che mi chiedeva di andare a spostare la macchina perché stava per cominciare un evento. Premetto che avevo lasciato la macchina la sera prima all’una di notte e nella zona non era apposto alcun divieto, ergo deduco che il divieto sia stato apposto la mattina successiva. Il sottoscritto non è passato proprio in mattinata e dunque non poteva saperlo, ma potrei dire di più: se io fossi partito per le vacanze e mi fossi trovato fuori dalla città cosa sarebbe successo? Avrebbero rimosso l’auto col carro attrezzi e mi avrebbero addebitato le spese, dopo che in quell’area io ho regolarmente pagato lo spazio occupato?  Sfortunatamente per me e fortunatamente per i vigili urbani, ho risposto perché ero a casa, sono uscito e sono andato a spostare la macchina: questa operazione posso garantirvi che da oggi fino a fine agosto, succederà  ancora altre volte. Ho dovuto fare più giri per il paese già ingorgato dal traffico dei bagnanti di un sabato mattino di luglio oltre al caos del traffico per lavori sul ponte di Seiano: c’era da impazzire, non ho trovato strisce blu libere a parte di mettermi con tre quarti di auto fuori da un poco di spazio rimasto vacante nei pressi di Villa Paradiso, sul Corso Filangieri, esausto dall’aver dovuto fare tutti quei giri nel traffico caotico della città. Anticipo che sottoporrò tutto quanto descritto al Giudice di Pace, ma muovo un’accusa al Comando dei Vigili Urbani  di Vico Equense che consente un arbitrio del genere imposto da altri settori dell’amministrazione comunale ( Ufficio Commercio ormai il dirigente decide dove come e quando ) concedendo autorizzazioni che mettono in ginocchio la città, prevedo già imbottigliamenti e caos per il  prossimo festival  e per tutte le altre feste fino a quella conclusiva  del santo patrono in agosto e la sofferenza di migliaia di cittadini che tra isole pedonali inutili, bancarelle ancora più inutili, rimarranno prigionieri delle loro auto su tutta la statale sorrentina. Un comune che si rispetti programma per tempo tutti gli eventi. Un comune che si rispetti potrebbe dire: a luglio e ad agosto, causa eventi, vengono sospesi gli abbonamenti mensili in largo dei Tigli che saranno riabilitati a settembre consentendo così ai cittadini di organizzarsi diversamente. La gestione delle feste a Vico Equense sembra essere diventato il leit motiv per coprire le innumerevoli mancanze di una seria politica di tutela dei cittadini e del territorio, dalla spazzatura, alle spiagge, all’inquinamento atmosferico, acustico e luminoso, e questa amministrazione ha deciso di mascherare con feste pacchiane e rumorose ciò che non riesce a fare seriamente per il bene di tutti, ma forse una spiegazione c’è:Vico   Equense non è un comune che si rispetti.     

LA GESTIONE DELLE CONCESSIONI DEGLI ARENILI A VICO EQUENSE: CITTADINI DANNEGGIATI E IMPRENDITORI FAVORITI.




Riporto per intero un post molto interessante scritto da Pasquale Cardone  sul quale vale veramente la pena di riflettere, come ci ha invitato a fare lui, su quanto è successo a Vico Equense relativo alle spiagge, ma anche ad altri luoghi pubblici all’interno della città, mortificando i diritti dei cittadini. Allora,  proviamo a farla questa riflessione.
La fascia costiera del nostro comune inizia dal confine con il comune di Castellammare di Stabia e finisce con quello di Meta. Tordigliano (lato Positano ) la teniamo fuori per motivi di distanza ed accessibilità. Possiamo subito constatare  in ordine progressivo, da Castellammare a Meta:
Stabilimento Bikini  a pagamento (omissis su costruzioni abusive effettuate che richiedono un discorso a parte);
Stabilimento Scrajo a pagamento;
Spiaggia della Tartaruga - non accessibile ( o solo per mare, in un certo senso a pagamento pure questa per il trasporto in barca andata e ritorno);
Marina di vico:
Ex antico bagno Astarita  a pagamento;
Bagno Cocurullo  a pagamento;
A seguire qualche metro per pescatori poi si ritorna ad arenili dati in concessione ovvero spiaggia delle Postali (accesso a pagamento) e siamo arrivati alla scogliera.
A seguire:
Spiaggia del Castello- non accessibile
Stabilimento Sporting -pagamento e pochi metri liberi che diventano sempre meno  ma non accessibili via terra causa un muro costruito, si dice, per caduta massi;
Marina d'Equa
Spiaggia libera del Pezzolo (qualche metro poco praticabile o addirittura pericoloso
per i bambini)
due  aree date in concessione a privati a pagamento pure queste;
Spiaggia libera foce rivo d'arco ovvero il delta del rivo a secco, quasi vergognoso chiamarlo spiaggia;
Stabilimento Torretta a pagamento seguono i tratti con la
Piattaforma Mustafa';
Lega navale;
Bar ristorante ( Paoletto);
Bagno Linda –solarium a pagamento;
Concessione demaniali a titolari di strutture ricettive;
Molo con scogliera data in concessione pure questa;
Le Axidie (  anche qui omissis sugli abusi edilizi sul demanio che richiederebbe un articolo a parte) ;

Spiagga delleCalcare:

Stabilimento a pagamento ( concessione comunale );
Qualche metro libero ( poco praticabile in particolare per i bambini);
Stabilimento a pagamento ( concessione comunale con abusi costruttivi e cancelli vari abusivi pure quelli;
 e qui finiscono gli spazi costieri di Vico Equense. In pratica,  tutte le spiagge fruibili per la balneazione sono state date in concessione ad esclusione di quei pochissimi metri scarsamente praticabili o non raggiungibili via terra. In conclusione : se un cittadino o una famiglia vuole farsi qualche bagno senza sborsare moneta come e  cosa deve fare? In che modo questa amministrazione, l’ufficio commercio con il suo dirigente, operando queste scelte hanno inteso tutelare gli interessi dei cittadini? Perché in questo paese ai cosiddetti imprenditori si concedono diritti che finiscono con l’essere lesivi  rispetto a quelli di tutti gli altri che imprenditori non sono? Forse che tutti gli altri cittadini non pagano le tasse? Forse, si pensa di tenerli buoni e silenti con festicciole, festival, bancarelle  tutto di dubbio gusto e cafoncelle se paragonate all’offerta della vicina Sorrento ?
Allora, forse per portare un po’ di chiarezza volendo rispettare anche interessi degli  imprenditori privati che però non devono prevaricare senza comprimere e cancellare quelli dei cittadini i VAS stanno pensando alla costituzione in giudizio, come parte lesa di quei cittadini dimenticati dall’amministrazione . I VAS intendono esporre denuncia contro il sindaco e contro gli uffici preposti alle concessioni, al fine di portare in tribunale, davanti ad un giudice, questa incredibile e vistosissima disparità di trattamento. Perché oggi, come si presenta tutta la situazione degli arenili dati in concessione, di fronte al silenzio indifferente ed ottuso dell’amministrazione   avviare un contenzioso legale sembra essere l’unica cosa da fare l'unica cosa da fare.
VAS (Verde Ambiente e Società)- Circolo “ Giovanni Esposito”
Vico Equense



lunedì 3 luglio 2017

Contro il silenzio del sindaco i VAS propongono: i cittadini costituiti parte civile per la difesa dei diritti negati sulle spiagge


Mi giungono da più parti sempre più insistenti ed allarmate segnalazioni da parte dei cittadini di angherie e abusi perpetrati dai gestori di arenili dati in concessione dal comune: vere e proprie ruberie di quegli spazi minimi che ancora non erano stati occupati da lettini e ombrelloni. Di atteggiamenti camorristici e toni minacciosi verso chi ha tentato di protestare. Un mese fa, una quarantina di cittadini – me compreso – inviò al sindaco Andrea Buonocore una lettera nella quale, appunto, si chiedeva che si attivasse un controllo per garantire la libertà della proprietà pubblica in merito alle concessioni date. Voglio denunciare subito, che relativamente a questa situazione non ci sono state prese di posizione di nessuna parte politica meno che mai dalla minoranza consiliare. Non c’è stata fino ad ora nessuna risposta da parte dell’amministrazione: né sindaco, né assessore, né funzionario preposto. Un silenzio che la dice lunga sul rispetto che queste figure dovrebbero avere nei confronti dei cittadini.  I controlli dei vigili urbani, solerti nel redarguire in malo modo persone anziane che attraversano la strada, nelle spiagge date in concessione è zero. Delinquenti dovunque si sono impadroniti di spazi che non rientrano nelle concessioni o comunque non si vanno a verificare le stesse, inoltre nessuno di questi  gestori espone la delibera comunale col prezzario nel quale è specificato il listino prezzi per residenti e non. Il sindaco non ha risposto a quelle lettere dei cittadini che chiedevano controlli e rispetto per la proprietà pubblica. Quello che si sta vedendo in questo paese è gravissimo! Allora i VAS lanciano un’altra proposta, (fermo restando che denunceremo il sindaco per omissione perché non ha risposto entre i 30 giorni previsti) : trasciniamo in giudizio il sindaco, l’assessore preposto e il funzionario che da le concessioni. Noi tutti cittadini che crediamo veder lesi i nostri diritti, ingaggiamo un legale, che pagheremo di tasca nostra autotassandoci, più siamo e meno pagheremo, e ci costituiremo parte civile. Sarà allora un giudice a stabilire se le leggi che sono in vigore sul territorio nazionale a Vico Equense possono essere invece disattese arrecando gravi disagi e danni ai cittadini. Chi è interessato può contattarmi tramite messanger.

domenica 2 luglio 2017

Dopo il pestaggio...


Dopo il pestaggio del dottor Pirozzi, la vita, anche in quel piccolo paese di campagna non fu più la stessa, il fascismo aveva arruolato nelle sue squadracce la peggiora feccia locale e dei paesi limitrofi. Da Marano, da Giugliano, da Villaricca, da Qualiano erano state sottratte braccia alla terra e i giovani maschi erano diventati camice nere. Nella piazza Umberto I, sotto il monumento ai caduti della prima guerra, il sabato mattina il comandante della squadra radunava tutti:  I balilla moschettieri e gli avanguardisti, e gridava :<< Eia, eia, eia>> E tutti rispondevano gridando seriamente: «Alalà!». Gli  avanguardisti sguainavano i pugnali e li mostravano minacciosamente al cielo, in un saluto che pareva di entusiasmo ed era di morte, mentre i piccoli balilla tendevano il braccio nel saluto romano. Quel grido che non significava nulla era un urlo comico e distruttore. Era il 1931, mia mamma aveva appena sei anni, con la manina stretta alla gonna della madre, assisteva insieme alle donne e ai vecchi a quel rito comico e teatrale, e lei ha ricordato tutto per tutti i suoi anni  e lo raccontava a me, e spesso le scappava da ridere specie quando il comandante urlava eia eia e tutti rispondevano alalà; ancora, quando me lo raccontava, al buio nelle sere d’estate fuori la balconata di casa nostra,in costiera sorrentina, quando stava ancora bene, le scappava da ridere e ridere al suo modo, stringendo gli occhi piccoli e portandosi le mani al viso, proprio come quella bambina di sei anni. Agli occhi di quella bambina tutta quella lugubre parata appariva ciò che realmente era: una farsa tragicomica che suscitava la risata. La mamma allora la strattonava e le diceva di finirla, temendo di essere richiamata dai capisquadra che sorvegliavano le reazioni della folla. Ma quella mattina era una mattina speciale, perché il duce veniva in visita a Napoli, e quei giovani in quella piccola piazza di paese stavano andando tutti a Piazza del Plebiscito per applaudirlo, mentre il podestà aveva fatto montare gli altoparlanti nella piazzetta del paese affinché tutti potessero sentire il discorso che Mussolini avrebbe tenuto di lì a poco dal balcone della Prefettura. Per ascoltare il discorso del duce nessuno era andato a lavorare e allora anche la piccola Maria non era andata né a scuola, né “ a campo” , anche per lei era stato un giorno di festa. Dopo il discorso, sciolta l’adunata, Angela col marito Antonio e i due bambini Maria e Ciccillo, andarono a casa di zia Maria che li aspettava per il pranzo. Li accolse zio Cristofaro sotto l’arco del “luogo ‘e quaranta”, a tavola c’era anche il dottore Pirozzi che appena vide la piccola Maria la prese in braccia e chiese alla madre come stava, la trovava bene e soprattutto irrobustita su quelle gambette che fino ad allora erano state gracili, Angela non dette peso alle parole del dottor Pirozzi e Antonio prontamente si versò un bicchiere di vino sotto lo sguardo di disapprovazione di sua sorella: zia Maria non permetteva a nessuno di toccare cibo prima che ci si fosse seduti tutti a tavola . Il dottore Pirozzi aveva ancora sul viso i segni della tumefazione del pestaggio: in quel mondo in cui l’umanità era protetta da una matriarca, la piccola Maria si sentiva al sicuro. L’anima di quella bambina sembrava attraversata da sprazzi ben dosati di gioia che le facevano dimenticare le umiliazioni che la povertà le faceva subire. Mia madre non ha mai dimenticato più quella casa e quella donna che l’amava forse più di sua madre. Fuori le forme del male traevano la loro forza dal loro carattere oppositivo, attraverso il quale esse pervertivano ciò che gli uomini avrebbero voluto, avrebbero potuto a avrebbero dovuto fare in modo migliore. Il peccato originale allora finisce col diventare un ostacolo originale, una contrarietà originaria, un’inezia oscena, in un impedimento insopportabile e in un perverso persistere di circostanze inaccettabile per qualsiasi uomo. La rimozione generale di questi ostacoli e contrarietà da parte di tutti diventò il cuore nero, l’uovo del serpente che come il livido scuro sull’occhio del dottor Pirozzi avrebbe devastato di lì a poco nuovamente quel mondo.