sabato 22 luglio 2017

ARTE E ARTISTI, IN UN POSTO DOVE E' SEMPRE PIU' DIFFICILE PARLARE UN LINGUAGGIO CHE NON SIA POVERO E BANALE.



Stasera, com'è solitamente faccio d'estate, apro le porte di casa mia per presentare artisti e la loro arte. Casa mia è diventata col tempo una piccola pinacoteca piena di opere di amici che hanno esposto da me,e che alla fine mi hanno voluto lasciare un loro segno di affetto, e poi lavori miei. Stasera presento Ruben Staiano: 25 anni , intimista, visionario, per lui piante e fiori e alberi sono esseri viventi al pari di tutti gli altri. EXTENSION OF REAL è il suo personale modo di interagire col cosmo. La mia città è avara verso chi fa arte, è incolta e rozza, è ossessionata da una idea becera di turismo la mia città pensa che l'arte debba essere sempre funzionale a disegni e finalità che siano altre da sé e dunque si deve fare una mostra perché arrivano i turisti, tu devi fare arte così ti acquistano i turisti, insomma un’idea povera che esprime tutta la pochezza del contesto. Ma non è così, qualsiasi forma d'arte, e la musica prima di tutte ce lo insegna, vive per se stessa e per l'artista che la fa, perché l'arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità ( Adorno) non ha bisogno di produttività misurata, anche se i galleristi di oggi si sono appiattiti sui livelli economici del capitalismo finanziario: OK, se vendi o riesci a far vendere un tuo lavoro va bene, ma non è questa la ragione dell’arte e di chi la fa. Stamattina un imprenditore affermato del mio paese, per il quale io sono solo un testardo e vecchio ( ma lui è più vecchio di me) rompicoglione, tra frasi fatte, o a effetto che solitamente usa sparare a raffica come fanno gli imprenditori,con un linguaggio povero e stereotipo parlava di giovani che fanno volontariato che dovrebbero amministrare la città. Ciò che mi colpisce in lui è appunto il suo linguaggio. Il suo linguaggio è ossessionato dalla logica del fare, una sorta di Briatore locale, appiattito sulla produttività degli effetti e dunque sui soldi. L'ho invitato alla mostra stasera, per tentare di fargli capire che c’è un modo diverso di pensare. Non verrà come sempre , perché per lui quello che faccio è solo perdita di tempo, ma a casa mia stasera, come da sempre, si parlerà una lingua diversa e questo vale non solo quando mi occupo o parlo di arte ma anche quando parlo di ambiente. Ecco, stasera senza bisogno di essere didascalici si vedrà quando il linguaggio dell'arte e dei colori possa vibrare insieme alle pulsioni della natura e del cosmo.

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