Antonio D'Acunto, pioniere dell'ambientalismo
Dopo quasi quindici anni di attività del circolo VAS di
Vico Equense, che si chiamò prima AEQUA e dopo la morte di un suo autorevole rappresentante,
l’ingegnere Giovanni Esposito, prese il suo nome, il circolo chiude la sua
attività di vigilanza sul territorio, a meno che non si faccia avanti un altro
responsabile di zona, se dovesse succedere, ne sarei felice e dovrebbe
contattarmi affinché io possa fornirgli i riferimenti regionali e nazionali.
Chi scrive ha appena notificato le sue dimissioni da coordinatore del circolo,
a VAS Nazionale a Roma e al senatore
Guido Pollice che è il Presidente dell’associazione, per stanchezza fisica, ma
anche morale, ma anche per una esplicita ammissione di sconfitta: le battaglie
di VAS non interessano buona parte della popolazione o, anche, forse non ho
saputo coinvolgere e agglutinare simpatie intorno all’operato del’associazione.
E’ necessario che forse fornisca anche le motivazioni di queste dimissioni. In partenza dico subito che non mi
interessano, non mi sono mai interessate le “battaglie”, se così si possono
chiamare di un ecologismo di maniera, sul genere di Lega Ambiente o troppo
radicalmente ambientaliste sul genere WWF, benché siano necessarie entrambe.
Tra la denuncia di un insediamento abusivo o di una colata di cemento su un
sentiero antico e la difesa di un nido di una specie protetta, io ho sempre
preferito denunciare il primo rispetto al secondo. Così come non ho mai trovato
interesse per iniziative come:“Mangiar sano”. Io vengo dalla scuola di Antonio D’Acunto, altro
ingegnere, altra mente teorica eccelsa di VAS, scomparso anche lui, ecco,
diciamo che io mi sono sentito e mi sento ancora figlio di un uomo come lui.
Dunque, anche per questi motivi mi dimetto. Da troppo
tempo ormai per ogni mia denuncia di abusivismo e di rapina vera e propria del
territorio, ci sta sempre il più intelligente della comunità equense che ti
avvicina e ti dice: “ ma sei solo purtroppo”, non considerando che lui che dice
questa cosa a me, esplicitamente ti dice io non sto con te. In più, l’indifferenza
verso la tutela del territorio da parte di tutti, mi ha convinto che
una battaglia di testimonianza oggi non serve più a nessuno, meno che mai al
territorio: si finisce su qualche pagina di giornale locale che riporta la notizia e il tutto finisce
il giorno dopo, mentre le figure che distruggono, manomettono e rapinano il territorio, esibendo
l’etichetta di IMPRENDITORI e IMPRENDITRICI, fanno il loro affari e i loro
interessi, trovando complicità nelle amministrazioni pubbliche, anche sostenute
da normative paesaggistiche e urbanistiche che ormai hanno fatto a pezzi
strumenti catenaccio quali il PUT. I livelli culturali generali si sono
abbassati paurosamente e tendono ancora al più basso, chi ha i soldi ha solo
quelli e a stento ha aperto un libro o ascoltato un concerto o visitato con
amore una mostra d’arte. Una borghesia nata pezzente senza nessuna grandeur: non artisti da presentare, non
musicisti da proporre, né intellettuali con i quali accompagnarsi, ma solo
barche, motoscafi ferri da stiro, macchine costose, mogli da esibire firmate e
ingioiellate. Di contro una povertà crescente culturalmente sotto zero pure
questa, e, mentre il brutto dilaga dovunque l’ambiente viene degradato e
rapinato nella totale indifferenza di queste due tipologie sociali. Occorrerebbe una
grossa rivoluzione estetica, sostenuta da proposte culturali erga omnes , anche questo significa
tutela dell’ambiente, soprattutto per VAS che appunto è l’acronimo di Verde,
Ambiente e Società, ma non c’è niente di tutto questo e allora, personalmente
stanco, lascio il testimone a chi ha voglia di raccoglierlo, con l’unica
certezza in questi anni, nel bene o nel male ( malfatto, mal proposto, mal
comunicato), di aver fatto il mio dovere di cittadino.
Franco Cuomo – Coordinatore dimissionario del circolo VAS “ Giovanni
Esposito” di Vico Equense ( NA )
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