Sporting Beach
In premessa scrivo che d’estate,
se faccio i bagni di mare nel mio paese, li faccio allo Sporting beach, pagando
ascensore per la discesa e la salita e la sedia a sdraio, che prendo
regolarmente, perché a stare seduto per terra mi viene mal di schiena.
E’ una
premessa necessaria affinché non si dica che sono contro i gestori di
stabilimenti balneari soprattutto per quello che scriverò in questo articolo.
In
premessa dico pure che qui sono diventati tutti imprenditori e imprenditrici e
propongono tutti, degustazioni di prodotti tipici, passeggiate amene ecc. ecc.
una cosa buona, sicuramente, ma ognuno coltiva il suo orticello e ognuno non va
al di là della salvaguardia del proprio fondo schiena: senso civico, benessere
comune,comportamenti scevri da retorica e grossolana ignoranza, se non proprio
di manifesta inciviltà, sono cose che latitano, ammettendo che ci siano mai
state in questo posto.
Dico subito che se sono contro qualcuno o qualcosa, lo
sono contro l’amministrazione comunale di questo paese e contro la politica
dissennata di svendita di beni comuni ai privati a discapito di tutta la
collettività. Basta andare a leggere le delibere e le autorizzazioni sull’albo
pretorio on line del comune di Vico
Equense per rendersi conto del mercimonio operato in questa direzione.
In più, ultima tra le notizie si sarebbe anche deliberato di "destagionalizzare" le concessioni per le occupazioni di suoli demaniali, che significherebbe far diventare i gestori degli autentici proprietari e in più di non dover smontare ( non lo hanno mai fatto) le strutture dagli arenili.
Le foto
che vedete però, illustrano uno stato di cose che forse dovrebbero far
riflettere tutti: si tratta della spiaggia dello Sporting, una spiaggia alla
quale un tempo si poteva accedere dal Pezzalo; ebbene cosa è successo e cosa
sta succedendo a questa spiaggia? Per effetto della scogliera soffolta, voluta
per proteggere la costa alta dall’erosione marina ( così si giustificò
all’epoca questo intervento), la spiaggia dello Sporting ha raddoppiato i suoi
metri quadri.
In zone dove prima arrivava il mare e c’erano scogli ora è
possibile vedere un’ampia distesa di sabbia. Di contro, il mare si sta
mangiando il Pezzolo, che sta scomparendo e scomparirà e parte di costa sotto
la Chiesa del Vescovado, ovvero dove una volta, chi è della mia età la
ricorderà, c’era “ la zampa del leone”.
Uno potrebbe dire: bene! Si sta
allargando una spiaggia che potrà essere usufruita dai cittadini! Purtroppo non
è così. Il mare sta erodendo quelle zone che – guarda un po’ – erano rimaste non
cedute ai privati e lasciate alla libera balneazione, mentre ne ha ampliato
altre che, sono diventate subito “patrimonio” dei gestori di stabilimenti.
Voglio solo ricordare al Sindaco,
arrogante al pari e forse più di quello di prima e ai suo fidi assessori
arroganti al pari suo, e subito dopo ai gestori dello Sporting così
come pure degli altri stabilimenti dati in concessione( ciò che succede ai
Bikini chiederebbe vendetta, tra poco Scarsella
passerà sotto la strada)
che:
1) questa
spiaggia è mia! Lo è sempre stata e lo sarà sempre . Mi appartiene, e prima che fosse mia, lo è
stata di mio padre e prima ancora di mio nonno! Eppoi di Gennaro, di Tommaso,
di Ninì, e di tutte le generazioni di ragazzi che andavano a giocare su quella
spiaggia, accedendovi dal Pezzolo e che non c’era nessun muro che ne impedisse
l’accesso.
Che:
2) la muraglia di cemento e pietra costruita dai titolari
dell’albergo Sporting su quella sabbia è un abuso tollerato solo da
amministrazioni indegne di essere chiamate tali!
che.
Quel muro che separa le due spiagge è anch'esso un abuso oltraggioso verso tutti i cittadini.
Non so chi abbia fatto i lavori
di messa in sicurezza del costone accanto all’albergo Sporting, che dovrebbe
essere di proprietà della SS. Trinità forse i proprietari, forse hanno chiesto
un finanziamento pubblico,non lo so, ma
questi lavori non autorizzano nessuno a gestire una spiaggia come se fosse una
proprietà privata, perché così non è.
L’ipocrisia di chi ha amministrato fino ad ora e di chi amministra
ora in continuità di intenti con le precedenti amministrazioni è di aver
sostenuto che quella era una zona a caduta massi, ma, che i massi potevano cadere
solo sulle aree non date in concessione, mentre su quelle date in concessione i
massi non sarebbero potuti cadere.Insomma una caduta massi a " macchia di leopardo".
Tutto questo, per giustificare quel muro e per consentire di
accedere a quella spiaggia solo prendendo per forza l’ascensore dell’albergo. Ora se il costone è stato bonificato demolite subito quel muro che non ha più ragione di stare dove sta.
Vorrei ancora ricordare che, a
parte i metri quadri ridottissimi dati un tempo in concessione allo Sporting e ora
quadruplicati, nella seconda metà
degli anni settanta si poteva utilizzare anche una scala nella roccia per la
salita e la discesa, una scala che è stata arbitrariamente chiusa, pure quella con le scuse più incredibili per evitare che le persone potessero scendere e accedere alla spiaggia senza il pedaggio dell'ascensore.
Allora, e concludo: non pensiate
che questa cose la gente non le sappia! Non abusate della pazienza dei
cittadini! Ridate ai cittadini la
possibilità di poter accedere a questa spiaggia, senza dover per forza passare
dalle forche caudine del pagamento dell’ascensore (che aumenta ogni anno)
demolendo quel muro e costruendo scalette per il passaggio e riaprite la
vecchia scala nella roccia: è
una questione di lungimiranza e di rispetto per i beni comuni e non occupate
ulteriormente con sedie e ombrelloni le aree prosciugate .
Chiunque poi
andrà su quella spiaggia, io per primo, vorrà andarci sentendosi libero di usufruire dei servizi offerti dallo
stabilimento se li vorrà, oppure di stendersi sulla sabbia senza dover pagare
niente a nessuno ma soprattutto, di esserci arrivato con le sue gambe.
FRANCO CUOMO- VAS- Verde Ambiente e Società
|
Nessun commento:
Posta un commento