100 milioni, una valanga di soldi
tra poco dovrebbe essere distribuita a pioggia sul nostro territorio, per un
disegno che viene fatto passare come la risoluzione dei problemi di mobilità
urbana e di traffico in costiera sorrentina e amalfitana. E’ il disegno
del presidente della Regione Vincenzo De
Luca dopo la stipula di un patto di ferro, il Patto per la Campania, con il
segretario del PD Matteo Renzi, quando era ancora Presidente del Consiglio. 100
milioni per sei opere:
1. Due
ascensori per il porto di Sorrento, costo 16 milioni da realizzarsi in project
financing, per collegare la Circum di Sorrento con marina piccola dal
parcheggio Lauro;
2. Un
collegamento marina di Vico –Stazione, sempre con due ascensori la
realizzazione sarebbe fatta dall ‘EAV ( Ente Volturno), costo 12 milioni di
euro;
3. 58
milioni per una funivia Agerola -Amalfi in project financing;
4. Una
bretella stradale in galleria, lunga 900 metri tra la statale amalfitana in
località Vallone cieco e il centro della città, costo 29 milioni a carico del
comune di Amalfi;
5. Un’altra
funivia Minori- Ravello, costo 13 milioni in Project financing;
6. E
una variante Maiori –Minori statale 163, ovvero una galleria di 400 metri tra i
due centri, costo due milioni, gestione e realizzazione ANAS.
Il tutto dovrebbe potersi
realizzare a breve una volta stipulato
un protocollo di intesa tra la Regione Campania, L’ACAMIR ( l’agenzia campana
per la mobilità sostenibile –sic-), e i sette comuni interessati. Sono queste
ormai le dinamiche di controllo e di potere che si esercitano in questo paese. I soldi, servono per mantenere un potere,
molti soldi fanno fare molti affari, e
creano molti vincoli di dipendenza, anche se si sprecano. Potrebbero venire in
mente, parlo per Vico Equense una serie di obiezioni tipo: la gente scende con l’auto
facilmente Vico per Vico e perché poi sprecare milioni di euro solo per due
mesi alla anno? La zona dove si intende fare il pozzo per gli ascensori è in
zona rossa con alta rischiosità geologica.
Se si volessero evitare le auto
basterebbe mettere un efficiente servizio di navette con corse molto frequenti. Tanti soldi
per un ascensore per la marina di Vico che tra le altre cose è meno frequentata
di quella di Seiano. E se volessi essere
radicale proporrei: perché non ripristinare la vecchia scala pedonale? Ci volevano otto minuti per scendere e una
decina per salire, di buon passo parlo
del Varraturo ma anche della via
castello marina o delle scale del Pezzolo. Risistemare questi percorsi e poi
attivare efficienti navette pubbliche e, poi sostanzialmente disincentivare l’auto.
Invece si sventrano montagne, si costruiscono mega parcheggi in zone che hanno
preservato il loro incanto ambientale proprio per la loro inaccessibilità e mi
riferisco alla costiera amalfitana, a Ravello, quella sorrentina e Vico Equense
ormai sono solo conurbazioni partenopee, si faranno funivie che funzioneranno
per brevi periodi dell’anno, vedi quella Castellammare Faito, tutto nella più
becera delle concezioni urbanistiche altro che mobilità sostenibile. In questo
disegno l’unica cosa che sarà veramente mobile saranno i soldi, mentre i comuni farebbero bene a valutare questi progetti
con ottiche meno condizionate dal profitto e più aperte alla tutela del
territorio e al benessere ambientale. Qualcuno dovrebbe spiegare a De Luca e
agli amministratori di questi comuni, ma anche a molti cittadini , perché
grandi architetti e urbanisti internazionali, Renzo Piano, Herzog& De Meuron,
Rem Koolhaas, Santiago Calatrava, Steven Holl per citarne qualcuno, ormai progettano città
verdi, eco parchi, strutture ecoconpatibili e perché tutti ormai da tempo hanno
abbandonato la progettazione di megapercheggi, e non hanno mai lavorato a sventramenti di montagne e colline
per tunnel e bretelle atte a consentire l’accesso di auto in zone che non
potrebbero sostenerne l’ingresso. Naturalmente la mia è una voce sola, potrei
dire che questi soldi sono le fritture di pesce promesse e che cittadini, operatori
turistici, albergatori e ristoratori saranno tutti felici per queste opere. L’interazione tra architettura, organizzazione
delle infrastrutture e pianificazione urbana dovrebbe giocare un ruolo
importante nella qualità della vita dei cittadini e necessiterebbe di un
continuo rinnovo per creare spazi pubblici attrattivi oltre che per raggiungere
elevati standard di qualità del costruito. In un contesto di eccellenza
ambientale come quello in oggetto, le dotazione infrastrutturali,
l’accessibilità ai servizi e agli spazi aperti, unite al capitale relazionale, dovrebbero
diventare la carta d’identità di luoghi vivibili ad alta competitività, dubito che i
progetti presentati andranno in questa direzione.
Franco Cuomo
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