martedì 25 aprile 2017

De Luca e una valanga di soldi per le due costiere


100 milioni, una valanga di soldi tra poco dovrebbe essere distribuita a pioggia sul nostro territorio, per un disegno che viene fatto passare come la risoluzione dei problemi di mobilità urbana e di traffico in costiera sorrentina e amalfitana. E’ il disegno del  presidente della Regione Vincenzo De Luca dopo la stipula di un patto di ferro, il Patto per la Campania, con il segretario del PD Matteo Renzi, quando era ancora Presidente del Consiglio. 100 milioni per sei opere:
1.       Due ascensori per il porto di Sorrento, costo 16 milioni da realizzarsi in project financing, per collegare la Circum di Sorrento con marina piccola dal parcheggio Lauro;
2.       Un collegamento marina di Vico –Stazione, sempre con due ascensori la realizzazione sarebbe fatta dall ‘EAV ( Ente Volturno), costo 12 milioni di euro;
3.       58 milioni per una funivia Agerola -Amalfi in project financing;
4.       Una bretella stradale in galleria, lunga 900 metri tra la statale amalfitana in località Vallone cieco e il centro della città, costo 29 milioni a carico del comune di Amalfi;
5.       Un’altra funivia Minori- Ravello, costo 13 milioni in Project financing;
6.       E una variante Maiori –Minori statale 163, ovvero una galleria di 400 metri tra i due centri, costo due milioni, gestione e realizzazione ANAS.
Il tutto dovrebbe potersi realizzare a breve una volta  stipulato un protocollo di intesa tra la Regione Campania, L’ACAMIR ( l’agenzia campana per la mobilità sostenibile –sic-), e i sette comuni interessati. Sono queste ormai le dinamiche di controllo e di potere che si esercitano in questo paese.  I soldi, servono per mantenere un potere, molti soldi fanno fare molti affari,  e creano molti vincoli di dipendenza, anche se si sprecano. Potrebbero venire in mente, parlo per Vico Equense una serie di obiezioni tipo: la gente scende con l’auto facilmente Vico per Vico e perché poi sprecare milioni di euro solo per due mesi alla anno? La zona dove si intende fare il pozzo per gli ascensori è in zona rossa con alta rischiosità  geologica. Se si volessero evitare le auto   basterebbe mettere un efficiente servizio di  navette con corse molto frequenti. Tanti soldi per un ascensore per la marina di Vico che tra le altre cose è meno frequentata di quella di Seiano. E  se volessi essere radicale proporrei: perché non  ripristinare la vecchia scala pedonale?  Ci volevano otto minuti per scendere e una decina per  salire, di buon passo parlo del Varraturo ma anche della  via castello marina o delle scale del Pezzolo. Risistemare questi percorsi e poi attivare efficienti navette pubbliche e, poi sostanzialmente disincentivare l’auto. Invece si sventrano montagne, si costruiscono mega parcheggi in zone che hanno preservato il loro incanto ambientale proprio per la loro inaccessibilità e mi riferisco alla costiera amalfitana, a Ravello, quella sorrentina e Vico Equense ormai sono solo conurbazioni partenopee, si faranno funivie che funzioneranno per brevi periodi dell’anno, vedi quella Castellammare Faito, tutto nella più becera delle concezioni urbanistiche altro che mobilità sostenibile. In questo disegno l’unica cosa che sarà veramente mobile saranno i soldi, mentre i  comuni farebbero bene a valutare questi progetti con ottiche meno condizionate dal profitto e più aperte alla tutela del territorio e al benessere ambientale. Qualcuno dovrebbe spiegare a De Luca e agli amministratori di questi comuni, ma anche a molti cittadini , perché grandi architetti e urbanisti internazionali, Renzo Piano, Herzog& De Meuron, Rem Koolhaas, Santiago Calatrava, Steven Holl  per citarne qualcuno, ormai progettano città verdi, eco parchi, strutture ecoconpatibili  e perché tutti ormai da tempo hanno abbandonato la progettazione di megapercheggi, e non hanno mai  lavorato a sventramenti di montagne e colline per tunnel e bretelle atte a consentire l’accesso di auto in zone che non potrebbero sostenerne l’ingresso. Naturalmente la mia è una voce sola, potrei dire che questi soldi sono le fritture di pesce promesse e che cittadini, operatori turistici, albergatori e ristoratori saranno tutti felici per queste opere.    L’interazione tra architettura, organizzazione delle infrastrutture e pianificazione urbana dovrebbe giocare un ruolo importante nella qualità della vita dei cittadini e necessiterebbe di un continuo rinnovo per creare spazi pubblici attrattivi oltre che per raggiungere elevati standard di qualità del costruito. In un contesto di eccellenza ambientale come quello in oggetto, le dotazione infrastrutturali, l’accessibilità ai servizi e agli spazi aperti, unite al capitale relazionale, dovrebbero diventare la carta d’identità di luoghi  vivibili ad alta competitività, dubito che i progetti presentati andranno in questa direzione.



Franco Cuomo 

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