«P2 macht frei». E allora? Dove sta l’oscenità?
La parafrasi della poesia Se questo è un uomo di Primo Levi e della frase sul cancello di Aushwitz, “il lavoro rende liberi” con
“ la P2 rende liberi”, utilizzata da Beppe Grillo riesce a dare veramente la
dimensione di ciò che è diventata l’Italia oggi. Le anime belle del giornalismo
italiano al giogo dei poter super forti: i Severgnini con caschetto argentato,
le Gruber siliconate, i Formigli scalmanati, i Floris morigerati, e poi Mentana, tutte le sere a ogni ora del
giorno e della notte a ricordarci che il Movimento 5 stelle è un’accolita di nazifascisti squadristi. Che
il loro leader è un guitto violento sostenuti da La Repubblica e il Corriere della sera e
Paolo Mieli, e Pier Luigi Battista, insomma tutto il regime mediatico di
ballerini e ballerine, paludato da gotha intellettuale di sinistra democratica
piddina, di mosche cocchiere, che ha scatenato un putiferio, con la sollecitata
reazione, fuori luogo, di Renzo Gattegna il presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane su questa centratissima parafrasi fatta da Grillo. Giustissima la reazione di Grillo di non fare le scuse a nessuno e di aver sottolineato l'inapproriatezza comunicativa di Gattegna. Vorrei solo ricordare per dovere di cronaca per chi ha la mia età, che quella
foto con la scritta giusta è stata anche una copertina di un Lp del gruppo gli
Area negli anni settanta, 1973 per
essere precisi nonché il titolo
dello stesso album e che allora non suscitò alcuna indignazione. Oggi, a 62
anni suonati mi vengono in mente le parole del mio amico comunista Gianni
Arpino, scomparso da tempo ormai. Quando uscì La Repubblica, io giovane
comunista di allora, la acquistavo tutti
i giorni e volevo commentare con lui le notizie e i fatti politici che vi
leggevo e lui flemmatico mi rispondeva : “ io leggo solo L’Unità, il tuo giornale è il giornale della
loggia massonica P2 e dei padroni”. Credo che mai parole siano state più vere.
Con l’avvento del quotidiano di Eugenio Scalfari cominciò lo sfaldamento del
Partito Comunista, ma soprattutto iniziò l’avvento di una nuova forma di
pensiero unico che sarebbe poi diventato il tratto ormai più vistoso di tutta l’informazione
attuale. Sono andato a leggermi il post di Beppe Grillo e invito chiunque a
farlo ebbene, in quel post sul blog non
c'è niente di offensivo verso nessuno, e la mastodontica e falsa
'"operazione indignazione" messa su da giornali e televisioni è stata fatta solo per cancellare
e far dimenticare il contenuto del messaggio, ovvero quello che con elegante
bravura, a mio avviso, è la reinterpretazione di Se questo è un uomo di Primo
Levi e che poi è riassumibile nella constatazione che questo è un paese nato
dalle morti di Falcone e Borsellino, dalla trattativa Stato mafia,schiavo della
P2, comandato da un vecchio impaurito delle sue stesse azioni che ignora la
Costituzione, un paese consegnato da vent'anni a Dell'Utri e a Berlusconi.
Insomma un’operazione di indignazione
che e in Italia, chiaramente, funziona sempre, perché serve a distrarre
da ciò su cui si dovrebbe realmente riflettere. Ormai difficilemente guardo i
programmi macelleria fatti passare per informazione politica che si succedono a
scacchiera sulle varie televisioni dal lunedi al venerdì, preferendo guardare
un buon film. Preoccupa però che c’è ancora molta gente in giro che è convinta
che quei programmi dicano la verità su questo sfortunato paese.
Franco
Cuomo
Tutta l'indignazione per il post di Grillo è chiaramente uno strumento di becera propaganda anch'essa (come il post stesso lo è dal mio punto di vista).
RispondiEliminaQuello per cui sono realmente indignato è il fallimento totale del nostro paese al quale anche il movimento capitanato dal comico genovese contribuisce a suo modo estrinsecandosi semplicemente in una critica continua, nell'urlare contro tutto e tutti senza lasciar presagire uno spiraglio di fuoriuscita propositiva dalla palude nella quale affondiamo.
Sono sinceramente e profondamente deluso dal M5S per tutto ciò che avrebbe potuto rapresentare ed essere per questo martoriato paese e per il suo popolo che, probabilmente, merita sempre meno di salvarsi.
Non è un male fare critica continua a malefatte degne esclusivamente di essere criticate. "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" diceva Marco Fabio Quintiliano 2000 anni fa; io aggiungo che criticare e odiare i criminali che hanno distrutto il paese e continuano a farlo, certi della protezione e connivenza dei mezzi di disinformazione, è doveroso, oltre che nobile. Se poi ti informassi, sapresti che il M5S non è solo quello.
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