domenica 30 dicembre 2012

Valentina's tales 3


Scattó via dal suo posto quando quello che sapeva essere l'ultimo modello della sfilata era ancora a metà della passerella di ritorno. Avrebbe ancora una volta parlato benissimo di ciò che era stato presentato. Certo un vestito vale l'altro dopotutto. Ma aveva apprezzato che gli spunti che aveva in precedenza dato allo stilista erano in pratica i punti forti della collezione. Mantelle avvolgenti con cappuccio; colletti alti; occhiali maschera; makeup con labbra enormi. Effettivamente visti su tredicenni filiformi avevano un che di surreale. Ma li pensó su se stessa, a coprire un corpo non più armonioso, un collo rattrappito, occhi stanchi dal troppo vedere, labbra ristrettesi su se stesse dal troppo morderle.
In fondo non era puro superficiale egocentrismo, non era la ricerca della Rugiada di Gioventù.
Semplicemente amava il lupo allo stesso stupidissimo modo di quando lo aveva incontrato la prima volta, così per caso.
Erano invecchiati insieme.
Lui aveva perso il pelo, ma, e qui ringrazió Dio, non aveva perso il vizio. E che magnifico vizio! E grazie al Viagra ora la batteva ancora una volta, lei invecchiata in abiti creati al solo scopo di celare i suoi inevitabili cedimenti all'età.

                                                                                                Velentina

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