sabato 29 settembre 2012

Un ricordo ad un ragazzo schivo e delicato, sparito troppo presto, troppo in fretta



Se n'è andato Vincenzo a 28 anni! Improvvisamente! La morte non fa sconti a nessuno.Vincenzo era delicato e riservato ironico e colto, amava il cinema d'autore, la letteratura,la musica. Con lui potevi spaziare da  Claude Chabrol, David Lynch Eric Rhomer a Lady GaGa e Madonna: schivo silenzioso, lo vedevi spesso da solo con i suoi auricolari immerso nel suo mondo.Non era un ragazzo di paese. Mi mancherai Vincenzo caro, non è giusto morire alla tua età . Questi versi,li dedico a te:


"...Bruceremmo tutta la notte sulla cima di pini / infanzia giovinezza vecchiaia & eternità ...
/ si aprirebbero come alberi dolci / nelle notti di un'altra primavera / a confonderci d'amore / perché possiamo vedere insieme la bellezza di anime / nascoste come diamanti / nell'orologio del mondo... "
                         Allen Ginsberg, Mantra del re di maggio

mercoledì 26 settembre 2012

Madrid in rivolta, in Italia indifferenza della gente tra corruzione e convegni politici



Migliaia di persone provienenti da tutta la Spagna hanno marciato intorno al Congresso per chiedere nuove elezioni. Davanti a loro 1.300 poliziotti in tenuta di sommossa: GUARDA VIDEO. Fermati in 35.

Madrid - E' di 64 feriti, 27 dei quali poliziotti, e 35 fermati il bilancio degli scontri tra manifestanti del movimento degli 'indignados' e polizia, scoppiati ieri sera a Madrid, nei pressi del Congresso dei deputati. Lo riferisce il sito web del quotidiano El Pais.
Migliaia di persone si erano radunate da ieri pomeriggio davanti al Parlamento per protestare contro le misure di austerità adottate dal governo. I manifestanti in particolare chiedono il "salvataggio" della democrazia, a loro dire "sequestrata" dai politici, e una nuova Costituzione.

Secondo i dati delle autorità alla protesta hanno aderito 6.000 persone. Gli scontri sono scoppiati ieri sera, e la calma attorno al Congresso è tornata solo intorno all'una di notte.

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New York (25 settembre) - Oggi in Spagna il parlamento ha l'aspetto di una fortezza che si prepara a difendersi dall'assalto delle forze nemiche. La polizia ha infatti alzato le barricate prima che parta nel pomeriggio la protesta contro la gestione maldestra della crisi economica da parte del governo guidato dal partito conservatore di Mariano Rajoy.

Secondo le stime la manifestazione, organizzata sotto lo slogan 'Occupy Congresso', dovrebbe attirare migliaia di persone provienenti da tutta la Spagna. Per contrastarli e impedire che le proteste sfocino in violenze, la delegazione del ministero dell'Interno ha detto che 1.300 poliziotti anti sommossa saranno schierati.

I manifestanti hanno assicurato che non hanno alcuna intenzione di prendere d'assalto il Congresso e ripetere quanto successo gia' ad Atene in passato, ma che l'idea invece e' quella di marciare intorno all'edificio legislativo in segno di protesta. 

I 'ribelli' chiedono nuove elezioni, denunciando l'esecutivo di aver impostato misure di austerita' contrariamente alle promesse fatte in campagna elettorale. Il Partito Popolare e' salito al governo piu' o meno in contemporanea con Mario Monti, lo scorso novembre, ma al contrario del professore della Bocconi e' stato eletto democraticamente dal popolo spagnolo. 

La Spagna sta facendo i conti con la sua seconda fase di recessione in tre anni e con un tasso di disoccupazione che si avvicina al 25%. Madrid ha introdotto riforme economiche nel tentativo di convincere i suoi partner stranieri e gli investitori nell'area euro che e' davvero determinata a ridurre il suo deficit, che si stima sara' pari al 6,3% del Pil a fine 2012 e al 4,5% l'anno successivo.

Le preoccupazioni per le finanze pubbliche del paese sono evidenti ogni volta che il Tesoro si rivolge al mercato primario per cercare di rifinanziarsi. Al momento i tassi a dieci anni dei titoli pubblici iberici scambiano poco sotto il 6%.

martedì 25 settembre 2012

Le vere signore non parlano di soldi e soprattutto sono più discrete



C'è una signora nella mia città, che dice di fare politica per passione, che esibisce fatture, che discetta in un politichese scadente e abusato di: fuoco amico e di volgarità e illazioni, di fango, di invidia ( per cosa? O per chi?). C'è una signora che non ha mai avuto il senso della misura, del buon gusto, dello stile. C'è una signora nella mia città, che sembra Gabriele Paolini, che non perde occasione per farsi fotografare col personaggio famoso e poi piazzarsi su FB. C'e una signora senza discrezione, maleducata ed arrogante che aggredisce perché il sottoscritto ha messo in discussione i convegni politici che si fanno in un'Italia ai quali partecipa, in un’Italia affamata da politicanti ladri di soldi pubblici, ma non ha mai pensato di mettere in discussione lei, perché non me ne potrebbe importare più di tanto. C'è una signora che ostenta onestà ad ogni piè sospinto, quando nessuno gliel'ha mai messa in discussione.  C’è una signora nella mia città che si permette di fare le pulci a tutti pretendendo di non averne lei. C’è una signora che ostenta con orgoglio l’appartenenza ad un partito che partecipa e mantiene in vita il sistema di corruzione, mantenendo in vita una legge elettorale iniqua. C' e una signora, che continuo a chiamare signora ma sicuramente ha ancora molto da imparare su come si comporta una vera signora anche sedicente di sinistra. Questa è l'Italia di oggi.

domenica 23 settembre 2012

Il paesaggio rurale in costiera sorrentina: quello che MIBAC e Soprintendenza non faranno mai vedere.



Paesaggio rurale 20 anni fa.( Piana di Seiano)
Paesaggio rurale oggi ( Piana di Seiano)
Esempio di architettura rurale ( strada vallone di Seiano )
Dove una volta c'era un paesaggio verde ( Piana di Seiano)

Esempi di "casolari rurali tutelati e protetti"



Su  Metropolis di domenica 23 settembre ho letto una notizia che lascerebbe basiti e sconcertati allo stesso tempo, se non sapessimo come vanno le cose in questo paese Italia dove ormai non si dice più una verità sui giornali e dove i giornalisti coprono la realtà dei fatti, riportando ciò che a loro viene dettato senza accertare o fare indagini sulla veridicità delle notizie, come invece dovrebbe fare un buon giornalista e dunque, finiscono col  riportare menzogne costruite ad arte.La notizia è questa, cito testualmente: “ Giornate europee del patrimonio. Parteciperà anche Vico Equense”. Di cosa si tratta? Nella sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, sarà dato spazio  alla mostra “ Il paesaggio rurale contemporaneo”. Una mostra, la cui scientificità e obiettività, sarebbe tutta da dimostrare, organizzata dal Comune di Vico Equense – che ha messo i soldi ( trentamila euro) e curata dalla Soprintendenza di Napoli, che invece è un organo che è preposto al controllo dei comuni a che questi non facciano scempi territoriali. La mostra è composta da una serie di pannelli di grande formato, che sono stati esposti per la prima volta nella SS. Trinità e Paradiso questa estate appena trascorsa, che ritraggono  una realtà architettonica e paesaggistica assolutamente falsa, nel senso che, “il paesaggio rurale contemporaneo” fotografato a Vico Equense ed in costiera sorrentina, è sparito da tempi immemori, sostituito dalle brutture e dagli scempi che potete rimirare nelle foto che accludo a questo mio scritto. La “ mostra”, che sarà esposta nella sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, invece ha ritratto ed assemblato insieme una serie di scorci presepiali ed oleografici, che dovrebbero, per gusto e scelta stilistica far vergognare qualsiasi architetto, paesaggista  ed urbanista serio che si rispetti e non mi soffermo sulle cosiddette pubblicazioni. Si legge nel trafiletto su Metropolis, che il territorio di Vico Equense è stato oggetto “di una ricerca che ha visto cooperare enti e istituzioni a livello internazionale sviluppando indirizzi e opportunità progettuali e proponendo Vico Equense come << laboratorio di sperimentazione e prototipo di governance efficiente e resiliente>>”. Io voglio chiedere agli organizzatori del MIBAC ( Ministero dei Beni Ambientali e Culturali) che, in azione congiunta del Consiglio d’Europa e della Commissione europea, insieme al quale partecipano ben 49 stati europei, organizza gli eventi su tutto il territorio nazionale ( circa 1450 appuntamenti), come è possibile che si possa dare spazio ad una mostra del genere assolutamente pretestuosa nonché improvvisata? Architetti locali hanno presentato interventi restaurativi privati, alcuni presentabili, altri discutibili, tutti però sotto il “controllo” della Soprintendenza attraverso il suo funzionario locale, che naturalmente approvava o bocciava. La realtà paesaggistica del territorio di Vico Equense è stata in questi ultimi anni oggetto di un’aggressione edilizia e paesaggistica che non ha pari nella sua storia! Questo il funzionario preposto, ha dimenticato di  fotografarlo nella mostra! Vico Equense è stato ed è ancora non un laboratorio di sperimentazione, ma la realizzazione concreta di quanto di più brutto ed aggressivo l’architettura abbia potuto immaginare per il paesaggio, sia esso rurale ( che non esiste più, da qui la falsità della mostra) che urbano! Sarebbe questa la governance di cui si parla? E la resilienza che viene mensionata è tale perché le foto che accompagnano questo articolo, che sono rappresentano la realtà così come essa appare orai, dovrebbe avere la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, prodotti sul territorio? Qualcuno dovrebbe avere l’onestà di spiegare veramente tutto questo, se non lo si fa, si da ancora una volta spazio all’ideologia e alla falsa coscienza di chi mente sapendo di mentire e non mi aspetto che lo facciano gli amministratori del Comune di Vico Equense che hanno prodotto questi scempi ( la piana di Seiano non esiste più), e nemmeno che lo faccia la Soprintendenza di Napoli, ma che si attivi una sensibilità verso i nostri patrimoni ambientali a livelli certamente più alti di questi.
Franco Cuomo VAS- Costiera Sorrentina

giovedì 20 settembre 2012

I V.A.S. si associano nella denuncia del Piano paesistico della Campania che si vuole far passare a tutti i costi.



Campania, sul piano paesaggistico è scontro tra Regione e ambientalisti

Non sembra ragionevole, che – mentre si prevede la prossima approvazione del piano regionale paesaggistico – si deliberi la parziale abrogazione delle norme del piano territoriale della penisola sorrentino/amalfitana e la possibilità di realizzare nuovi volumi nella zona vesuviana a rischio vulcanico
Sono le parole del prof. Guido D’Angelo, amministrativista attento alle procedure attuative dei vari piani territoriali susseguitisi in questi anni, che mostra chiaramente le lacunosità e i punti ambigui e poco chiari di questo disegno di legge che si intende approvare. Abrogare le norme del Piano Urbanistico Territoriale  (P.U.T.) della Penisola Sorrentina e di quello della Costiera Amalfitana, senza prima aver previsto un piano paesaggistico regionale congiuntamente con il MIBAC, il Ministero Beni Ambientali e Culturali, è un atto gravissimo che mette a rischio il già molto compromesso equilibrio ambientale e territoriale soprattutto della Penisola Sorrentina! I V.A.S. da tempo sostengono e si stanno battendo affinché questa aberrante scelta non venga fatta passare: significherebbe costruire un sudario di cemento a tutto quel che resta. Detto questo come premessa, i V.A.S. e chi scrive, hanno grosse riserve sul piano paesaggistico che questi politici poi dovrebbero varare se queste sono le premesse! Se è vero che il piano paesaggistico abrogherebbe tutti gli altri strumenti urbanistici esistenti, spaventa che questo piano da approvare possa essere come questo disegno di legge in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio della Campania in discussione al Consiglio regionale e voluto fortemente dall’assessore all’Urbanistica Marcello Taglialatela.  Eminenti studiosi e storici e tutte le associazioni ambientaliste lo hanno bocciato! Liberalizzare le norme urbanistiche attraverso lo scorporo di 4 Comuni dal Piano Urbanistico Territoriale  della Costiera Sorrentino/Amalfitana è una follia! Mentre la possibilità di abbattere e costruire in tutta l’area vesuviana, darebbe la stura ad una vera corsa alla costruzione e all’aumento delle cubature esistenti in aree vincolate e in zone dove solo dei pazzi potrebbero ancora pensare di costruire. Quello che si sta vedendo in Campania riguardo alla tutela e alla protezione del territorio non credo che abbia eguali in altre zone d’Italia per non parlare dell’Europa, forse siamo eguagliati solo in Sicilia e in Calabria. Avevamo patrimoni paesaggistici e patrimoni culturali che per chiunque altra popolo sarebbero stati fonte di identità e di orgoglio culturale: abbiamo distrutto i primi e stiamo distruggendo i secondi senza politiche di programma e investimenti seri. I V.A.S. bocciano dunque questo disegno di legge e condannano senza appello la scriteriata politica regionale che – ancora una volta – ottusamente – non riesce a programmare serie politiche territoriali di tutela e di sviluppo, svincolate da interessi lobbistici  e di gruppi di potere, e si appellano all’intervento di autorità superiori per fermare questa ennesima devastazione annunciata.


Franco Cuomo – Coordinatore del Circolo V.A.S di Vico Equense (Na)



martedì 18 settembre 2012

Dal Corrire del Mezzogiorno on line del 18.9.2012


COSTIERA SORRENTINA

Scavi archeologici, processi in corso, ordinanze
di demolizione e un territorio sempre meno verde

NAPOLI - Escavatrice all’opera, nella piana di Seiano, nel Comune di Vico Equense. Sono infatti in corso sondaggi per verificare se ci siano ulteriori testimonianze di epoca romana, dopo quelle già rinvenute nel 2004. “All’epoca”, ricorda Tommasina Budetta, funzionaria di zona della Soprintendenza per i beni archeologici, “emersero i resti di un acquedotto che arrivava fino al Rivo d’Arco. Del resto, tutta la zona è di interesse dal punto di vista archeologico”. Sulla spiaggia del Pezzolo, in particolare, sono ancora visibili, sebbene in condizioni di vergognoso degrado, i resti di una villa marittima di epoca classica. Si scava, dunque. Il terreno dove si svolgono i sondaggi è proprietà di Flora Beneduce, esponente del Pdl campano, e di suo marito Armando De Rosa, l’ex assessore regionale della dc che fu.
SCHELETRO RISTORANTE - L’operazione si svolge sotto la regia della funzionaria di zona della soprintendenza, Tommasina Budetta. Richiedente è proprio De Rosa. L’impresa che sta lavorando è la Edil Santa Croce. Dirige l’architetto Laura Mastursi, incaricata dal committente privato. “Saggi archeologici preventivi”, recita il foglio affisso all’esterno dell’area, sulla quale da tempo sono accesi i fari dell’opinione pubblica e dei Verdi ambiente e società. A pochi passi di distanza, infatti, c’è lo scheletro di un ristorante abusivo, realizzato dai contadini che coltivavano l’area nel 1983 e in gran parte distrutto nel 1984. Su quel che resta di quell’immobile, sottoposto in anni recenti ad ulteriori interventi, è da tempo in corso una battaglia giudiziaria: Beneduce ha presentato alcuni anni fa richiesta di condono edilizio. Ha intenzione mettere in piedi un complesso turistico ed in quest’ottica ha varato una società, Il sireneo d’Aequa, con la quale ha presentato pure domanda, senza successo, per accedere ai contributi pubblici stanziati per questo genere di attività. Intende dunque recuperare anche le volumetrie dell’ex ristorante. Occorrono, però, i pareri favorevoli della commissione edilizia integrata del comune di Vico, alla cui attenzione è stata sottoposta la pratica, e della Soprintendenza.
PROCESSO - In quest’ottica potrebbero essere interpretati i sondaggi archeologici finanziati da Armando De Rosa. Il quale, peraltro, insieme alla moglie ha presentato pure una richiesta di conformità urbanistica ex articolo 36 (un permesso in sanatoria, in sostanza) relativa ad opere realizzate durante la ristrutturazione della casa colonica che insiste sul medesimo fondo agricolo, a pochi metri dall’ex ristorante. Secondo una sentenza del Tar Campania dello scorso inverno, la copertura della coorte interna alla casa, in particolare, è illegittima. I magistrati hanno stabilito che debba essere demolita. Per i presunti abusi commessi durante i lavori alla casa colonica, De Rosa, sua figlia Rossella e la moglie Beneduce sono a giudizio davanti al tribunale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Sorrento. Dopo vari rinvii, la prossima udienza si celebrerà a gennaio 2013. Il pm contesta agli imputati – sarà ovviamente il giudice a valutare la fondatezza di tali accuse - di avere iniziato, continuato ed eseguito, nonostante l’ordine di sospensione dei lavori, opere in assenza di permesso a costruire, in zona sottoposta a vincolo. Avrebbero dunque – è la tesi del pm Mariangela Magariello che ha svolto le indagini - “distrutto od alterato le bellezze naturali dei luoghi, soggetti alla speciale protezione dell’autorità in base al decreto legislativo 42 del 2004”.
'O SARACINO - Sempre a Seiano, fa discutere anche il caso del ristorante O’ Saracino, tra i più noti e frequentati della costiera sorrentina, di proprietà della famiglia Aiello. Una struttura abusiva, realizzata praticamente sulla spiaggia, a partire dalla preesistente terrazza di uno stabilimento balneare che era lì dal 1966, e da una buvette scoperta. Una sentenza del Consiglio di Stato di febbraio 2011 sancisce che debba essere demolita. C’è una ordinanza di demolizione emessa dal comune di Vico nella tarda primavera. I proprietari – difesi dall’avvocato Palma - hanno inoltrato ricorso al Tar per ottenere almeno una sospensiva. Si attende il pronunciamento tra qualche settimana. Poco lontano, ecco il ponte che sovrasta il Rivo d’Arco: è stato ampliato abusivamente alcuni anni fa e da allora è rimasto tale, nonostante un provvedimento dell’amministrazione preveda che sia ripristinato lo stato dei luoghi. Lo stesso rivo, cementificato fin nell’alveo, offre uno spettacolo pietoso e, se piove, riversa a mare acque luride, evidentemente frutto di immissioni abusive di reflui lungo il suo corso. Risalendo via Murrano, che immette sulla statale sorrentina, spunta sulla sinistra l’incredibile viadotto ecomostro concepito dai progettisti come “strada al servizio del depuratore di Punta Gradelle”. Uno scempio inutile. Soldi dilapidati, paesaggio oltraggiato. L’impianto di depurazione, intanto, non si sa se e quando sarà completato.
LA PIANA SFREGIATA - Tra abusi edilizi, fondi agricoli trasformati in aree di sosta, progetti pubblici sballati, dunque, la piana di Seiano muore ogni giorno. Nell’indifferenza dei più, nella latitanza di chi dovrebbe tutelarla – sovrintendenza ed amministrazione comunale in primis – nella rabbia dei pochi che non si rassegnano.
Fabrizio Geremicca18 settembre 2012

giovedì 13 settembre 2012

Lettera aperta al Dr. Raffaele MARINO Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata




                      In apertura lo scrivente, a nome proprio e degli amici del Circolo V.A.S. di Vico Equense, rivolge un deferente saluto a Lei e all’Istituzione che rappresenta.
                    Si avvicina la data del 16 settembre da Lei ordinata ai Comuni dell’Area P.U.T. per la trasmissione di tutta la documentazione relativa alle autorizzazioni rilasciate per la costruzione di parcheggi interrati, allo scopo di verificarne la piena legittimità.
                    I V.A.S. di Vico Equense, sono certi che il locale Ufficio Urbanistica trasmetterà tale documentazione, che ritengono copiosa, non solo per effetto delle autorizzazioni rilasciate negli ultimi tre anni, ma soprattutto per quelle rilasciate antecedentemente ed i cui cantieri sono ancora in corso e/o comunque privi di certificato di agibilità.
                   Il Circolo V.A.S. ritiene che l’intervento deciso dalla Procura della Repubblica ed a Lei affidato, non solo sia meritevole di attenzione per l’argomento trattato – i numerosi e troppi parcheggi interrati hanno ormai comportato una irreparabile devastazione ambientale del territorio – ma soprattutto perché crede che esso costituisca l’espressione di una forte azione di tutela dei diritti dei cittadini, specialmente di quelli da molto tempo silenziosi e che, invece, avrebbero dovuto e dovrebbero far sentire la propria voce nei momenti più idonei.
                  Nell’ augurarLe un proficuo lavoro porgo distinti saluti.

                                                                                                             Franco CUOMO
                                                                      Coordinatore del Circolo V.A.S. di Vico Equense
   

Le VELE di Scampia: un orrore da demolire, se si vuole ricominciare da capo





La prima volta cinematografica delle Vele di Scampia non è stato Gomorra, ma un film di un regista napoletano impegnato e a torto poco noto: Salvatore Piscicelli: “ Le occasioni di Rosa”, un film del 1981. Nel film una giovanissima Marina Suma camminava spavalda, come simbolo di una gioventù di una periferia abitata e vissuta già dal degrado sociale, che si lasciava vivere dalla vita, senza opporsi o lasciare la loro impronta distintiva, sullo sfondo svettavano le Vele di Scampia. Giovani per cui il guadagno facile era più attraente del guadagno legato allo sforzo lavorativo che li avrebbe nobilitati, giovani per cui il piacere sarebbe stato  l’unica guida spirituale in un mondo in cui il progresso si insinuava come processo di confusione e rimescolamento dei valori e dei generi. Oggi, quel posto, che era già architettonicamente brutto 32 anni fa è diventato l’epitome del degrado di una città, immortalato nel suo orrore sociale in Gomorra, si spera l’ultima volta, prima di filmarne la demolizione. L’architetto Franz Di Salvo immaginò un contesto architettonico che in quei dedali e labirinti di cemento avrebbe dovuto riproporre l’immagine dei vicoli di Napoli un complesso che avrebbe dovuto veicolare lo sviluppo sociale di un’area, quella est, Ponticelli, già fortemente segnata dall’esclusione: pessimo modernismo,pessima interpretazione dell’unità abitativa di Le Corbusier o delle strutture a cavalletto di Kenzo Tange, famoso a Napoli in quegli anni, che pure molti altri disastri urbanistici ha lasciato. Giorgio Bocca riferendosi a Scampia  scrisse: “Dicono che le teste d'uovo che l'hanno costruite abbiano commesso degli errori: i sette edifici giganteschi dell'edilizia popolare che arrivano al quattordicesimo piano, ma non hanno ascensori, non hanno negozi e neppure luoghi di riunione. Dei monumenti da abbattere”. Scampia, e le vele  che erano sette, tre delle quali sono state già abbattute, sono l’esempio di come un progetto urbanistico, svincolato da uno sviluppo socio economico può produrre solo cattiva architettura e inferno urbano: così, tra il 1962 e il 1975 furono innalzate quelle piramidi del sacrificio umano e culturale. Non voglio entrare nel merito estetico oggi: erano già brutte allora, voglio invece entrare nella proposta di oggi di spostare i policlinici e le Università (fondere insieme le due strutture universitarie della Federico II e della Sun) in un’area a forte impatto delinquenziale. Un servizio sociale sanitario in un’area mal servita e pericolosa, con una sanità napoletana e regionale allo sbando, con una Regione che non ha un soldo per far funzionare i servizi minimi: anche questa mi sembra l’ennesimo esperimento sociale partorito da chi non ha niente di autenticamente serio da proporre, l’ennesima roboante proposta propagandistica: tra lo spostamento dei Policlinici e delle Università è stato detto che bisognerebbe trovare più di 20 milioni di euro per “risanare” un errore urbanistico che la città di Napoli sta pagando ancora molto caro. Lascia pure sconcertati la posizione della Soprintendenza, attraverso il suo Soprintendente, arch. Stefano Gizzi che ritiene le Vele una testimonianza architettonica da preservare e tutelare. Mi sembra un estremismo estetico radicale, laddove la stessa spesso tace su scempi devastanti di patrimoni architettonici ben più rilevanti delle Vele. Quelle 4 strutture rimaste, andrebbero demolite subito, perché sono brutte e pericolose, sono il simbolo di tutto quello che non dovrebbe più essere costruito. Ci sono zone dove i bambini giocano a pallone sull’amianto; va bene l’inserimento dell’Università, ma non nelle Vele, quella zona ha bisogno di un progetto di risanamento ambientale di proporzioni gigantesche, qualcosa come è successo nella Ruhr tedesca. Aree verdi auto depuranti, corsi d’acqua drenanti, riprogettazione delle unità abitative, riqualificazione del sistema trasporti e poi last but not least uno progetto e uno sviluppo culturale e sociale di respiro ampio a cominciare dalla lotta alla dispersione scolastica e alla presenza di punti di ritrovo creativi: teatri, centri sportivi attrezzati, sale cinematografiche, gallerie d’arte. Tutto il resto, tutto quello che si sta dicendo sulle Vele di Scampia è propaganda politica, un’altra manovra per mettere in circolazione altro denaro e lasciare quell’area e quei simboli mostruosi in balia della criminalità e del degrado sociale. La Regione Campania non ha né i mezzi, né le competenze, né la cultura per realizzare un progetto simile e non li ha neanche il Comune di Napoli si cerchino altrove le soluzioni, ci si faccia consigliare da competenze europee e da progettisti del recupero ambientale internazionali, ma soprattutto chiediamoci tutti da dove dovrebbero uscire questi soldi.

Franco Cuomo – Coordinatore Circolo VAS- Costiera Sorrentina 
   

mercoledì 12 settembre 2012

Tra divieto di balneazione a fine stagione balneare e discorso di apertura del nuovo anno scolastico: il Sindaco Cinque non smette di recitare una pessima commedia.





Un’ordinanza di divieto di balneazione a stagione balneare finita, un’ordinanza di divieto di balneazione a macchia di leopardo per non disturbare gli affari di noti stabilimenti balneari. E’ così che vanno le cose in questo paese. L’ARPAC (forse la stessa ARPAC che autorizza le antenne di telefonia mobile?), si è accorta solo il 12 settembre, dopo attenti esami batteriologici ( SIC!) che il mare a Vico Equense è inquinato, tornerà a giorni a fare altri prelievi per controllarne la salubrità o meno del mare per i bagnanti della prossima stagione autunnale e invernale. Cosa dire di questa ridicola e farsesca uscita dell’ARPAC e del Sindaco Gennaro Cinque? La balneazione sarebbe dovuta essere stata vietata prima, su tutta la costa, non a tratti si e a tratti no come ora viene fatto e invece il mare risulta essere inquinato, come riporta Metropolis, “ dallo scoglio della Tartaruga allo Sporting e dallo scoglio della nave alle Piane di Meta”: dunque mare pulito per Bikini, Scrajo,Axidie.   Il depuratore di Punta Gradelle- i cui lavori sono fermi da anni- è la cloaca massima che scarica a settecento metri dalla costa tutti i liquami della Penisola Sorrentina. Li scaricava anche questa estate, ma l’ARPAC evidentemente stava analizzando altre cose( forse autorizzava le antenne) e solo ora ha ritenuto, per motivi che non conosciamo, rendere noti gli esami batteriologici. Ora questa ordinanza evidenzia tutta la pretestuosità di un’azione simile e avviene nel silenzio, come al solito, dei cittadini e di chi dovrebbe denunciare fatti del genere. Ci è stato permesso fino a ieri di fare il bagno e ora, quando la stagione balneare è finita scatta il divieto. Mi domando: ma a qualcuno non viene il dubbio che si stia prendendo in giro tutta la popolazione?
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 Il Sindaco Cinque porta gli auguri agli scolari per l’inizio del nuovo anno scolastico: “ un augurio di buon lavoro e buon anno scolastico” -dice il Sindaco- “va al corpo docente, al personale ausiliario e alle famiglie”- e continua- “ la nostra scuola fatta di sani valori in cui il lavoro dei docenti è fondamentale per il percorso e la crescita dei bimbi”. Peccato che il Sindaco Cinque ometta di dire che tutti gli edifici scolastici sono privi del certificato prevenzione incendi tanto che lo stesso Sindaco firma da anni sempre le solite ordinanze per far aprire le scuole. Ometta di dire a tutti i genitori, che a questo punto devono sapere, che i loro bambini sono alloggiati in aule non a norma e questo vale per tutti: dai bambini, ai docenti, al personale ausiliario. Ma la situazione più paradossale e sconcertante è quella relativa al plesso  di via Sconduci: come è possibile che il Sindaco Cinque avendo a disposizione da ben 7 anni di oltre due milioni di euro stanziati per l’ampliamento della scuola, non solo non li ha spesi, ma non è riuscito neanche ad avere quel certificato di prevenzione incendi nonostante la pletora di tecnici collocati nei vari uffici?
I VAS allora si chiedono e chiedono: ma  il Consiglio di Circolo della scuola e tutti i genitori, non si preoccupano minimamente che i bambini siano alloggiati in aule non autorizzate da un punto di vista della prevenzione e dunque esposti a rischio?
 Anche qui la stessa domanda di prima: ma non viene a nessuno il dubbio che questo Sindaco stia prendendo in giro tutta la popolazione, e in  questo paese e veramente morto ogni anelito di dignità civile? I VAS da tempo stanno denunciando all’attenzione pubblica e non solo questi due problemi, cosi lontani tra loro, ma così vicini per la qualità della vita di tutti i cittadini, ma la tronfia retorica e la palese menzogna  di questo Sindaco nella gestione di entrambi dovrebbe far riflettere tutti.
Franco Cuomo VAS- Vico Equense   

martedì 11 settembre 2012

Antenne telefoniche: le azioni volute dai VAS trovano pieno riscontro a Sorrento ma non a Vico Equense




Su Metropolis dell’11 settembre  era riportata questa notizia: due Società che installano ripetitori di telefonia mobile hanno fatto ricorso al TAR contro il Comune di Sorrento, perché quest’ultimo ha respinto la richiesta delle medesime di sistemare antenne in via S.Antonio e via Marziale, in quanto la Commissione Edilizia Integrata per il parere paesaggistico ha espresso voto contrario a norma dell’art.15 delle norme di attuazione del Piano Urbanistico Comunale che vieta l’installazione in quei siti degli impianti di telefonia mobile. L’articolo mi ha dato l’opportunità di riflettere anche sull’operato della Commissione Edilizia Integrata che abbiamo noi a Vico Equense (vi figurano docenti e professionisti), ma soprattutto di condividere pienamente – a parere dei VAS- la posizione sostenuta dal Comune di Sorrento.
A Vico Equense invece , che è già dotato dal 1999 di una norma regolamentare che vieta l’installazione di antenne di telefonia mobile in prossimità di centri cittadini densamente abitati , scuole e centri sportivi, il  Funzionario Responsabile, ing. Paolo Guadagno ha già rilasciato ben tre autorizzazioni alla costruzione di altrettanti ripetitori ubicati nel campo sportivo di Massaquano , un luogo frequentatissimo da giovani e specialmente bambini che nei pomeriggi vi fanno allenamento, ignorando completamente la delibera di Consiglio Comunale del 1999. Un atto gravissimo che dovrebbe anche far riflettere sul potere che viene attribuito ai Funzionari comunali in materie così delicate e che sembra essere diventata la regola nel Comune di Vico Equense.
Sono ritornato volutamente su questo argomento in relazione all’articolo riguardante Sorrento e sottolineo il mio totale pessimismo per un serio e positivo cambio di direzione a Vico Equense! Ben vengano le marce silenziose, ma i VAS ritengono che esse dovrebbero essere affiancata da azioni ben più incisive: Sit in davanti al Comune, magari fatti in giorni feriali e in orari di punta; Ricorsi amministrativi, ma soprattutto denunciare alla Procura della Repubblica la palese violazione di un Regolamento Comunale esistente e tuttora vigente. A Sorrento un’amministrazione dello stesso colore politico di quella di Vico Equense apre un contenzioso con le società di Telefonia e si oppone ai loro progetti per salvaguardare la salute dei suoi cittadini a Vico Equense, un sindaco indifferente a queste problematiche da carta bianca ad un suo Funzionario e per fare cassa svende la salute dei suoi concittadini!
Franco Cuomo – VAS – Vico Equense

lunedì 10 settembre 2012

Quando gli angeli scappano via _ Romanzo



A proposito di un commento sarcastico su questo mio libro e onde evitare altri commenti simili, ma soprattutto per smascherare l'ipocrisia che c'è in giro tra molti autori italiani che pubblicano a pagamento con case editrici importanti, però non lo dicono e case editrici importanti che chiedono soldi, ho scritto questa risposta ad un tale sig. Starr che mi accusava di essermi pagata la pubblicazione. Siccome nella mia vita ho reso sempre pubblico ciò che ritenevo dovesse esserlo, rispondo pubblicamente al sig.Starr perchè si capisca il senso dell'operazione. Per questo libro, che inviai a più case editrici, fui contattato dopo quasi un anno e mezzo, da due case editrici molto accreditate: una napoletana e successivamente - con mia grande sorpresa da una toscana, fiorentina. Potete immaginare la mia gioia, quando lessi i giudizi favorevoli e di accoglimento del mio lavoro, la seconda era già pronta ad iniziare un lavoro di editing. ma con mia somma meraviglia, quando mi recai a colloquio da quella napoletana, dopo sperticati complimenti e mirabilie, mi fu chiesto di trovare uno sponsor che sborsasse € 5000 o al massimo li avrei potuto sborsare io. la seconda invece me ne chiese 7000, anche per il lavoro di editing ( il libro secondo loro aveva troppe citazioni, ma era buono come impianto narrativo). Ho chiesto ad amici che stimo e reputo all'altezza il fatidico " Che fare". Avrei potuto pubblicare con..... e con..... ma con garanzie minime di distribuzione,nessun passaggio sulla stampa e sui media. Insomma, mi pagavo un libro con una casa "importante", ma la casa editrice "importante" oltra a prendersi i soldi, faceva quasi niente per me, in più, trascorso qualche anno di totale invisibilità, la casa editrice"importante", mi avrebbe chiamato e mi avrebbe detto:"caro sig. Cuomo abbiamo un centinaio di copie avanzate nei nostri depositi, se vuole, li può acquistare con uno sconto speciale", avrei pagato così due volte il mio libro. A quel punto ho pensato che questa "mafia" tutta italiana di una editoria foraggiata anche con soldi pubblici, non mi interessava e mi sono rivolto al print on demand, il self publishing . Non ti chiedono soldi, ma per lo meno ti danno la possibilità di stampare. Diffusione e distribuzione sicuramente migliori inoltre il libro può essere richiesto in ogni libreria nazionale e dopo tre giorni consegnato: ci si può attivare e inserire il libro su Amazon, o Narcissus , in più affidi al web il tuo lavoro in un autentico gioco democratico. Se vali venderai copie e sarai conosciuto un po' di più, se non vali il web ti distruggerà o ti ignorerà, ma in ogni caso non avrai sborsato 5 0 7 mila euro – inutilmente- a case editrici che ormai non sanno più veramente cosa sia questo lavoro, attestandosi solo su nomi arci noti e sul ciarpame che si pubblica in Italia. Mi sembrava importante per me questa spiegazione, mi scuso per la lunghezza e, per quanto riguarda il sig. Starr lo ringrazio per il titolo molto originale che ha pensato per il mio prossimo libro.
f.c.
Per chi volesse acquistarlo on line:
 http://ww4.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?versione=19034&formato=8717

martedì 4 settembre 2012

Le antenne maledette a Vico Equense: Cinque svende per soldi la salute dei cittadini di Vico Equense




Non è decisamente un buon periodo per me, per problemi di salute che mi auguro per il mio bene di superare, dovrei tacere, ma non posso dopo quello che ho letto su Metropolis: “ Il Comune di Vico Equense ha autorizzato la compagnia telefonica ad installare i ripetitori. Via libera a Vodafon: si alle antenne. Massaquano perde la sua battaglia. Sindaco nel mirino:” Ora la salute è a rischio”.
Non ci sono commenti da fare, i VAS, con chi scrive in testa, da sempre sono stati convinti che questo Sindaco, con la compiacente acquiescenza dei funzionari comunali – che hanno non poche colpe e responsabilità- avrebbe portato a termine questo progetto pericoloso per la salute dei cittadini, solo per il bieco interesse di fare cassa. La salute dei cittadini svenduta per soldi ! Ma a Vico centro questo Sindaco ha preso circa 8 mila voti e a Massaquano avrà fatto l’en plein, il pieno ! Ora improvvisamente questi cittadini si accorgono della pericolosità di quest’uomo? Credo che ormai non ci siano più margini di mediazione, leggo anche “ della trapelata decisa amarezza” ( sic!) dei Consiglieri Comunali della minoranza di In Movimento per Vico: ci sarebbe da ridere se non fosse tutto terribilmente grave! Vico Equense, al momento, è un paese perduto dalla indifferenza dei suoi cittadini, inebetiti da sagre feste paesane e processioni e dalla insipienza della opposizione, che dovrebbe pur coagulare intorno a sé una ben minima parte di cittadini indignati, ma che non riesce a fare neanche  questo. I VAS e chi scrive, ritengono che con questa decisione così irresponsabile nei confronti del la salute dei cittadini, questo sindaco dovrebbe essere delegittimato attraverso una manifestazione di piazza: basta con i finti accordi che non vengono rispettati! Basta con la risibile mediazione consiliare! Basta con questa potestas dei funzionari che firmano atti di forte ricaduta pubblica! Quei cittadini che avvertono la grave pericolosità di una scelta simile – e questa dei ripertitori della Vofafon lo è dovrebbero mobilitarsi in massa e manifestare sotto la casa comunale imporre a questo Sindaco di desistere da questa impresa.

Proprio mentre scrivo, spulciando sull’albo pretorio on line, apprendo che l’ng. Guadagno ha rilasciato una terza autorizzazione la 21817 del 3.9.12 (ieri) alla Telecom, per sistemare una terza antenna a Massaquano! Invece di “ trapelare amarezza”, perché non richiedere un Consiglio Comunale d’urgenza e perché non verificare la legittimità di queste autorizzazioni, denunciando eventualmente il tutto alla Procura della Repubblica?

Oggi, purtroppo devo pensare prima a me, ma mi resta ancora la forza per dire chi è questo sindaco e chi sono i suoi estimatori che ne propongono addirittura in Chiesa, una medaglia al valore civile! Sono affaristi pericolosi e prezzolati servitori che tendono solo a realizzare i loro interessi. Se questo paese vuole riprendersi  può farlo solo attraverso una potente trasformazione etica ed estetica dei cittadini solo questa  potrebbe riportarlo a galla. Si faccia avanti chi vuole veramente fare questo ed uscire dalla sudditanza e dalla crassa ignoranza di questa gente che ci sta amministrando! Quelle antenne sono un pericolo per tutti, soprattutto quelle nel campo sportivo di Massaquano e lo sono soprattutto per i bambini che nei pomeriggi fanno gli allenamenti! Fate la vostra parte se volete vivere civilmente o con dignità, altrimenti tenetevi tutto e tacete.

Franco Cuomo Coordinatore Circolo VAS
Vico Equense