domenica 23 settembre 2012

Il paesaggio rurale in costiera sorrentina: quello che MIBAC e Soprintendenza non faranno mai vedere.



Paesaggio rurale 20 anni fa.( Piana di Seiano)
Paesaggio rurale oggi ( Piana di Seiano)
Esempio di architettura rurale ( strada vallone di Seiano )
Dove una volta c'era un paesaggio verde ( Piana di Seiano)

Esempi di "casolari rurali tutelati e protetti"



Su  Metropolis di domenica 23 settembre ho letto una notizia che lascerebbe basiti e sconcertati allo stesso tempo, se non sapessimo come vanno le cose in questo paese Italia dove ormai non si dice più una verità sui giornali e dove i giornalisti coprono la realtà dei fatti, riportando ciò che a loro viene dettato senza accertare o fare indagini sulla veridicità delle notizie, come invece dovrebbe fare un buon giornalista e dunque, finiscono col  riportare menzogne costruite ad arte.La notizia è questa, cito testualmente: “ Giornate europee del patrimonio. Parteciperà anche Vico Equense”. Di cosa si tratta? Nella sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, sarà dato spazio  alla mostra “ Il paesaggio rurale contemporaneo”. Una mostra, la cui scientificità e obiettività, sarebbe tutta da dimostrare, organizzata dal Comune di Vico Equense – che ha messo i soldi ( trentamila euro) e curata dalla Soprintendenza di Napoli, che invece è un organo che è preposto al controllo dei comuni a che questi non facciano scempi territoriali. La mostra è composta da una serie di pannelli di grande formato, che sono stati esposti per la prima volta nella SS. Trinità e Paradiso questa estate appena trascorsa, che ritraggono  una realtà architettonica e paesaggistica assolutamente falsa, nel senso che, “il paesaggio rurale contemporaneo” fotografato a Vico Equense ed in costiera sorrentina, è sparito da tempi immemori, sostituito dalle brutture e dagli scempi che potete rimirare nelle foto che accludo a questo mio scritto. La “ mostra”, che sarà esposta nella sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, invece ha ritratto ed assemblato insieme una serie di scorci presepiali ed oleografici, che dovrebbero, per gusto e scelta stilistica far vergognare qualsiasi architetto, paesaggista  ed urbanista serio che si rispetti e non mi soffermo sulle cosiddette pubblicazioni. Si legge nel trafiletto su Metropolis, che il territorio di Vico Equense è stato oggetto “di una ricerca che ha visto cooperare enti e istituzioni a livello internazionale sviluppando indirizzi e opportunità progettuali e proponendo Vico Equense come << laboratorio di sperimentazione e prototipo di governance efficiente e resiliente>>”. Io voglio chiedere agli organizzatori del MIBAC ( Ministero dei Beni Ambientali e Culturali) che, in azione congiunta del Consiglio d’Europa e della Commissione europea, insieme al quale partecipano ben 49 stati europei, organizza gli eventi su tutto il territorio nazionale ( circa 1450 appuntamenti), come è possibile che si possa dare spazio ad una mostra del genere assolutamente pretestuosa nonché improvvisata? Architetti locali hanno presentato interventi restaurativi privati, alcuni presentabili, altri discutibili, tutti però sotto il “controllo” della Soprintendenza attraverso il suo funzionario locale, che naturalmente approvava o bocciava. La realtà paesaggistica del territorio di Vico Equense è stata in questi ultimi anni oggetto di un’aggressione edilizia e paesaggistica che non ha pari nella sua storia! Questo il funzionario preposto, ha dimenticato di  fotografarlo nella mostra! Vico Equense è stato ed è ancora non un laboratorio di sperimentazione, ma la realizzazione concreta di quanto di più brutto ed aggressivo l’architettura abbia potuto immaginare per il paesaggio, sia esso rurale ( che non esiste più, da qui la falsità della mostra) che urbano! Sarebbe questa la governance di cui si parla? E la resilienza che viene mensionata è tale perché le foto che accompagnano questo articolo, che sono rappresentano la realtà così come essa appare orai, dovrebbe avere la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, prodotti sul territorio? Qualcuno dovrebbe avere l’onestà di spiegare veramente tutto questo, se non lo si fa, si da ancora una volta spazio all’ideologia e alla falsa coscienza di chi mente sapendo di mentire e non mi aspetto che lo facciano gli amministratori del Comune di Vico Equense che hanno prodotto questi scempi ( la piana di Seiano non esiste più), e nemmeno che lo faccia la Soprintendenza di Napoli, ma che si attivi una sensibilità verso i nostri patrimoni ambientali a livelli certamente più alti di questi.
Franco Cuomo VAS- Costiera Sorrentina

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