Migliaia di
persone provienenti da tutta la Spagna hanno marciato intorno al Congresso per
chiedere nuove elezioni. Davanti a loro 1.300 poliziotti in tenuta di sommossa:
GUARDA VIDEO. Fermati in 35.
Madrid - E' di 64 feriti, 27 dei quali poliziotti, e 35 fermati il bilancio
degli scontri tra manifestanti del movimento degli 'indignados' e polizia,
scoppiati ieri sera a Madrid, nei pressi del Congresso dei deputati. Lo
riferisce il sito web del quotidiano El Pais.
Migliaia di persone si erano
radunate da ieri pomeriggio davanti al Parlamento per protestare contro le
misure di austerità adottate dal governo. I manifestanti in particolare chiedono
il "salvataggio" della democrazia, a loro dire "sequestrata" dai politici, e una
nuova Costituzione.
Secondo i dati delle autorità alla protesta hanno
aderito 6.000 persone. Gli scontri sono scoppiati ieri sera, e la calma attorno
al Congresso è tornata solo intorno all'una di
notte.
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New York (25
settembre) - Oggi in Spagna il parlamento ha l'aspetto di una fortezza che si
prepara a difendersi dall'assalto delle forze nemiche. La polizia ha infatti
alzato le barricate prima che parta nel pomeriggio la protesta contro la
gestione maldestra della crisi economica da parte del governo guidato dal
partito conservatore di Mariano Rajoy.
Secondo le stime la
manifestazione, organizzata sotto lo slogan 'Occupy Congresso', dovrebbe
attirare migliaia di persone provienenti da tutta la Spagna. Per contrastarli e
impedire che le proteste sfocino in violenze, la delegazione del ministero
dell'Interno ha detto che 1.300 poliziotti anti sommossa saranno
schierati.
I manifestanti hanno assicurato che non hanno alcuna
intenzione di prendere d'assalto il Congresso e ripetere quanto successo gia' ad
Atene in passato, ma che l'idea invece e' quella di marciare intorno
all'edificio legislativo in segno di protesta.
I 'ribelli' chiedono
nuove elezioni, denunciando l'esecutivo di aver impostato misure di austerita'
contrariamente alle promesse fatte in campagna elettorale. Il Partito Popolare
e' salito al governo piu' o meno in contemporanea con Mario Monti, lo scorso
novembre, ma al contrario del professore della Bocconi e' stato eletto
democraticamente dal popolo spagnolo.
La Spagna sta facendo i conti con
la sua seconda fase di recessione in tre anni e con un tasso di disoccupazione
che si avvicina al 25%. Madrid ha introdotto riforme economiche nel tentativo di
convincere i suoi partner stranieri e gli investitori nell'area euro che e'
davvero determinata a ridurre il suo deficit, che si stima sara' pari al 6,3%
del Pil a fine 2012 e al 4,5% l'anno successivo.
Le preoccupazioni per le
finanze pubbliche del paese sono evidenti ogni volta che il Tesoro si rivolge al
mercato primario per cercare di rifinanziarsi. Al momento i tassi a dieci anni
dei titoli pubblici iberici scambiano poco sotto il 6%.
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