“ Non sembra ragionevole, che –
mentre si prevede la prossima approvazione del piano regionale paesaggistico –
si deliberi la parziale abrogazione delle norme del piano territoriale della
penisola sorrentino/amalfitana e la possibilità di realizzare nuovi volumi
nella zona vesuviana a rischio vulcanico”
Sono le parole del prof. Guido D’Angelo,
amministrativista attento alle procedure attuative dei vari piani territoriali
susseguitisi in questi anni, che mostra chiaramente le lacunosità e i punti
ambigui e poco chiari di questo disegno di legge che si intende approvare.
Abrogare le norme del Piano Urbanistico Territoriale (P.U.T.) della Penisola Sorrentina e di quello
della Costiera Amalfitana, senza prima aver previsto un piano paesaggistico
regionale congiuntamente con il MIBAC, il Ministero Beni Ambientali e
Culturali, è un atto gravissimo che
mette a rischio il già molto compromesso equilibrio ambientale e territoriale soprattutto
della Penisola Sorrentina! I V.A.S. da tempo sostengono e si stanno battendo
affinché questa aberrante scelta non venga fatta passare: significherebbe costruire un sudario di
cemento a tutto quel che resta. Detto questo come premessa, i V.A.S. e
chi scrive, hanno grosse riserve sul piano paesaggistico che questi politici poi
dovrebbero varare se queste sono le premesse! Se è vero che il piano
paesaggistico abrogherebbe tutti gli altri strumenti urbanistici esistenti, spaventa
che questo piano da approvare possa essere come questo disegno di legge in
materia di tutela e valorizzazione del paesaggio della Campania in discussione
al Consiglio regionale e voluto fortemente dall’assessore all’Urbanistica
Marcello Taglialatela. Eminenti studiosi e storici e tutte le
associazioni ambientaliste lo hanno bocciato! Liberalizzare le norme urbanistiche attraverso lo scorporo di 4
Comuni dal Piano Urbanistico Territoriale
della Costiera Sorrentino/Amalfitana è una follia! Mentre la possibilità
di abbattere e costruire in tutta l’area vesuviana, darebbe la stura ad una
vera corsa alla costruzione e all’aumento delle cubature esistenti in aree vincolate
e in zone dove solo dei pazzi potrebbero ancora pensare di costruire.
Quello che si sta vedendo in Campania riguardo alla tutela e alla protezione
del territorio non credo che abbia eguali in altre zone d’Italia per non
parlare dell’Europa, forse siamo eguagliati solo in Sicilia e in Calabria.
Avevamo patrimoni paesaggistici e patrimoni culturali che per chiunque altra
popolo sarebbero stati fonte di identità e di orgoglio culturale: abbiamo
distrutto i primi e stiamo distruggendo i secondi senza politiche di programma
e investimenti seri. I V.A.S. bocciano
dunque questo disegno di legge e condannano senza appello la scriteriata
politica regionale che – ancora una volta – ottusamente – non riesce a
programmare serie politiche territoriali di tutela e di sviluppo, svincolate da
interessi lobbistici e di gruppi di
potere, e si appellano all’intervento di autorità superiori per fermare questa
ennesima devastazione annunciata.
Franco Cuomo – Coordinatore del Circolo V.A.S di Vico Equense (Na)
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