venerdì 6 dicembre 2019

MONTE FAITO, AVVIATA LA RIMOZIONE DEGLI ALBERI PERICOLANTI, UNA FAIDA TRA COMUNE ( UN SOLO ASSESSORE CONVINTO CHE IL FAITO SIA ROBA SUA) E REGIONE CAMPANIA .





La vicenda è grosso modo questa e anche per questa, la storia la dovrebbero raccontare i giornalisti, che invece si fanno dare la notizie telefonando al comune, invece di fare ricerche approfondite, ma tant’è. Dunque la racconto io :Il Parco Regionale dei Monti Lattari ha fornito il parere favorevole al piano redatto dalla SMA Campania ovvero  una società partecipata della Regione Campania le cui attività sarebbero finalizzate alla prevenzione e al contrasto degli incendi nelle aree boschive, al risanamento ambientale, al monitoraggio del territorio e al riassetto idrogeologico, per l’intervento di rimozione degli alberi pericolanti del Monte Faito.
A seguito di tale parere la SMA avrebbe iniziato una prima fase di lavori consistente nel   taglio degli alberi pericolanti sul versante vicano. In pratica si tratta dei tronchi bruciati dagli incendi del 2017 i quali    rappresentano, ancora oggi, un pericolo per residenti e turisti e per chiunque si avventura  sulla strada carrozzabile. In una seconda fase successiva invece  dovrebbero essere oggetto di taglio i rami che si trovano nei pressi di impianti di illuminazione pubblica. Il tutto sarebbe stato accolto abbastanza favorevolmente dall’Ente Parco, Ente che- per chi scrive – dovrebbe invece avere un ruolo più incisivo e più specifico su tutta la montagna, nella veste del suo Presidente Tristano Dello Ioio che a tal proposito pare abbia detto: «Qualcuno ha tentato di lucrare sull’emergenza dei cittadini, noi abbiamo sempre seguito la linea degli Enti competenti ed ora che Città Metropolitana e Regione hanno dato il via libera alla SMA, la messa in sicurezza si realizzerà nel massimo rispetto della natura i cittadini sono stufi di chiacchiere e noi siamo dalla loro parte e abbiamo lavorato in silenzio perché i processi messi in campo venissero velocizzati il più possibile ».
Il progetto della SMA Campania era stato deciso in una riunione del 30 ottobre 2019 presso la Uod foreste della Regione. In quella data tutti gli Enti competenti, tra cui: la città di Vico, l’Ente Parco, la Regione e la Città Metropolitana avevano condiviso la necessità di un piano della SMA per intervenire sulle molteplici criticità del patrimonio boschivo del Faito. Per la rappresentanza di Vico Equense  erano presenti l’assessore Gennaro Cinque e  ‘ing.Giovanna Capuozzi, mentre per l’Ente Parco  il dr. Raffaele Celentano.  In quella sede, si concordò che : al primo punto si sarebbero eliminate le piante secche e bruciate sul pendio che gravavano sulla strada statale; successivamente si sarebbero dovute alleggerire le chiome e i rami che ostacolavano o si insinuavano tra i cavi elettrici e dunque potenzialmente dannosi. Con l’assenso dell’Ente Parco, che avrebbe dovuto avere voce anche in altre operazioni relative alla montagna, si dava il via  all’intervento. Da questo momento in poi è cominciata la faida di cui scrivo nel titolo, ovvero tutta una serie di azioni ingiustificate e ingiustificabili, sembrerebbe per detenere il controllo della montagna da parte del Comune di Vico.
Gli interventi sarebbero dovuti iniziare alla fine di novembre di quest’anno e infatti la SMA si è presentata il primo dicembre, ma, sorpresa delle sorprese, ha trovato quello che potete vedere nelle foto accluse: una distruzione selvaggia, barbarica e incomprensibile dei muretti, alla quale ha fatto seguito una determina: la numero1170 del 04/11/2019   con la quale il comune avviava un contenziose contro la Regione Campania a questa è seguita un’altra determina la  1221 servizio protezione civile di Vico Equense. per la rimozione dei rami, alberi bruciati e ancora il 20 /11/2019 un’ ordinanza la  n.289... che disponeva un  “contigibile ed urgente” taglio di alberi.
In risposta a questi fatti la Citta' Metropolitana dispone immediatamente  una determina nella quale ricorda  alla Regione Campania ovvero, cosa sta accadendo sulla statale di Monte Faito, dei pericoli che ci sono e delle sollecitazioni dell’Ente Parco, che come sempre non riesce a far valere il suo ruolo di Ente  preposto, e chiude la strada a tutela dei cittadini. Allo stato attuale, ovvero ora, l’assessore Gennaro Cinque avrebbe incaricato un agronomo, sempre lo stesso, ovvero quello dell’abbattimento degli alberi in Piazza Marconi e sarebbe cominciato il taglio degli alberi.
La storia che qui ho riportato evidenzia tutta la guerra che si sta consumando per il controllo della montagna, giocata anche con azioni barbare: quei muri distrutti, dei quali sempre lo stesso assessore ha previsto la sostituzione con gardrail di legno, e quei tronchi fatti precipitare sulla strada (da chi? Perché non si apre una inchiesta? Chi li ha buttati?) . Da ambientalista non posso non notare che in questo paese gli alberi sembrerebbero essere diventati dannosi per tutti. Si tagliano quelli bruciati, ma si tagliano anche quelli vivi. Ma soprattutto emerge l’arroganza di un assessore che crede che su quella montagna debba essere sempre lui a dire l’ultima parola e lo fa con un esercizio del potere sicuramente non coerente agli accordi presi con altri Enti: della serie, quella montagna è mia e guai chi me la tocca!




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