Ti rispondo io: Nel senso Maria D'Ordia che sembri ottusa e sorda e non sei sola in questo tuo sembrare, conosco molti che si dicono di sinistra che la pensano come te e questa a mio avviso è la ragione di questa débacle . Il paragone con la Francia che fai è improponibile! La Le Pen si è adeguata alle strategie comunicative per condividere quella tesi ma non per questo è migliore del Salvini nostrano! E meno male che da noi non fanno attentati! Parli di evoluzione della destra, ma cosa scrivi? Ma cosa vuoi fare evolvere!? Qui fanno fede solo i follower che si riescono a guadagnare i niente altri questo è la squallida realtà dei politici attuali, e i vostri politici sono scadenti e sono uguali a quelli della destra né più e né meno ! Non ho letto l'articolo di Barbagallo su La Repubblica, che ti proponeva Raf Dilengite, che dice che i politici attuali sono il peggio della società, da entrambe le parti, ma credo che dica più o meno quello che scrivevo a te in risposta ad un tuo post qualche giorno fa. Trovami un solo consigliere regionale che legga qualche libro, che ascolti musica, che vada al teatro o ad una mostra, che abbia cioè interessi che aprono la mente, che fanno pensare che accrescano la sensibilità e lo spirito verso gli altri e verso il mondo. Quindicimila euro al mese sono tanti! Sai cosa ci vorrebbe? Una legge che sancisse che rappresentanti dei cittadini, una volta eletti continuassero a prendere gli stessi emolumenti che gli dava il lavoro che facevano prima, senza benefit vari e al massimo solo la diaria per gli spostamenti. Vedresti allora quanta gente si impegnerebbe più a fare politica! La corruzione dilagante anzi tracimante, anche nel tuo partito, oggi vede gentarella mediocre che occupa ruoli e status solo per questo: solo per i quindicimila e passa euro al mese. Poi, sul fatto che una regione, una volta rossa, come l'Umbria sia passata tutta a destra, significa solo che chi votava rosso è morto o si è stufato di questi imbrogli e del malaffare, della gestione corrotta della sanità e delle nomine negli enti pubblici, fatta come la fanno tutti, e non vota più, mentre la stragrande maggioranza di giovani, parlo di ventenni, trentenni, quarantenni, ormai sono condizionati geneticamente dall'algoritmo ingannato e manipolato dei social, che sono oggi quello che era la demoniaca televisione di Pasolini e Popper e Mac Lhuan negli anni sessanta e settanta. Non veder tutte queste cose, non rendersi conto di questo, cianciare ancora di Salvini e Meloni come fai tu senza vedere anche lo schifo che hai in casa tua significa essere ottusi o volutamente sordi e ciechi. Invece di giocare a "battaglie navali" e di vedere chi è colpito o chi è affondato e quanti navi ti restano, e di occupare con una forzatura il posto che si occupa per arginare, come dite voi la deriva di destra è un alibi debole e poco credibile e la gente lo sa e infatti ha ridotto a quasi zero i voti Cinque stelle e ha decimato voi e se continuate cosi sarà ancora peggio. Secondo me le elezioni andavano affrontate dignitosamente, gli inciuci non pagano soprattutto quando la corruzione è tanta. Cominciate a fare il lavoro che fanno le azioni cattoliche, ma fatelo meglio di loro, altro che fondazione di studi politici fatta dal figlio di De Luca! Aprite a spese vostre sezioni, pardon circoli, dove i vostri volontari, iscritti, facciano quello che facevano i militanti di una volta: cultura, assistenza sociale, organizzazione del tempo libero. Che seguano i giovani e i ragazzi nella loro crescita, proponete cultura, perché questa ormai manca dappertutto! Questo è il punto grave di questo paese! Lavorate in questo modo sui territori e liberatevi di quella gentarella che occupa posti e li occupa pure ereditati da padre in figlio/figlia. Solo cosi si potrà forse arginare questa débacle della ragione e del senso che sta attraversando tutta l'Europa, soffocati dal vento del neoliberismo selvaggio voluto, difeso e propagandato anche da voi.Ora leggo e sento pure un'altra favola giustificativa del miliardario sovranista Malofeev che foraggerebbe le destre europee e quella italiana salviniana, e mi sembra tanto- mutatis mutandis- la storia del miliardario Soros che invece foraggerebbe i democratici di tutto il mondo.Ecco, per raccontare il fallimento non sappiamo fare altro che scomodare miliardari, mettendo al primo posto sempre il potere dei soldi. Smettiamola con questa notizie fuorvianti e fasulle che servono all'audience dei media! Cominciamo a ragionare tutti con la nostra testa, che forse è l'operazione più difficile da fare.
Cultural studies,Queer/gender studies, urban anthropology,Conteporary Philosophy and contemporary art, politics, indipendent design, literature,art,gay life especially bears-people, electronic music,media studies. Questo blog non può essere considerato una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Pertanto, ai sensi della legge n. 62 del 7 marzo 2001, non può essere considerato un prodotto editoriale.
martedì 29 ottobre 2019
giovedì 17 ottobre 2019
JOKER di Todd Phillips
Ieri sono andato a
veder JOKER da solo, come faccio sempre.
Come faccio quando voglio godere di in film e rifletterci sopra e devo dire che
questo film di riflessioni ne provoca
tantissime. JOKER ultimo film di Todd
Phillips con protagonista un sovrumano e immenso Joaquin Phoenix, che ritaglia il
personaggio di Arthur Fleck,
uno psicopatico che vive con la propria madre in
una sordida stamberga, in una Gotham City che è una New York anni ottanta, ed ha
perso 20 chili per la parte , è al centro di tutta l'attenzione e offre una
performance di incredibile tecnica recitativa che potrebbe meritargli una nomination all'Oscar come miglior attore,
se non addirittura una vittoria. La
storia e il titolo del film rimandano direttamente ad una graphic novel o ad un cinecomic da super eroi, ma ci si
accorge subito dai primi spezzoni e poi pian piano che il film va avanti, che fotogramma dopo fotogramma, ci troviamo
davanti a un film che potrebbe
attestarsi come un cult movie, come è
successo per altri film, per altro tutti citati nella pellicola. Prima di
vederlo avevo letto di recensioni che parlavano di bene e di male, qualcuno ha
tirato addirittura in ballo Platone, niente di più errato per approcciare ad
una pellicola come JOKER che per me rimane un racconto tragico nel quale la sua
deriva violenta è la svolta di un passato di emarginazione e sopraffazione.
Artur
Fleck è
un narcisista che è ossessionato dai suoi fantasmi e questo è quanto. E’
spento e non sappiamo nemmeno se sia
realmente malato di mente. Vuole
rappresentare il riscatto di chi ha subìto prevaricazioni. Nel suo colpo di
reni, si identifica una società di derelitti impoveriti dal recente capitalismo,
un film che potrebbe – e infatti negli Stati Uniti si temono atti emulativi come
testimonia la psicosi mediatica scoppiata nelle ultime
settimane - preconizzare rivolte sociali e sanguinarie : il discorso che il
protagonista fa, quando viene invitato a partecipare al suo programma preferito
dal sua anchorman preferito, Murray
Franklin ,un bravo Robert De Niro, prima di ucciderlo, è niente altro che un
manifesto di rivolta sociale. Anche la citazione all’interno del film stesso,
quando tutti i ricchi di Gotham City, sono a cinema a guardare Tempi Moderni di Chaplin e ridono, quasi
sbeffeggiando la povertà, delle disavventure di quel primo povero clown . Solitudine, alienazione urbana,
povertà e una televisione perennemente accesa anche quando nessuno la vede che
comunica messaggi catastrofici o programmi spazzatura con i quali tutti
intrattengono il loro immaginario narcisistico. Facendosi carico dei mali del
mondo e interrogando con forza impressionante il caos del presente, la
pellicola per me rimane un film tostissimo coraggiosissimo, impressionante a
più riprese, in cui la cupezza delle ambientazioni e il grigio scuro ( il
colore dominante in tutto il film) la fanno da padrone. Nelle scene più crude è
accompagnato da una cinica e estraneante “That’s
life, That’s what all the people say” , “Questa è la vita, questo è quello che dice la gente” che è la
colonna sonora di tutto il film e lo
conclude,cantata da Frank Sinatra.
Avrei
veramente gradito, che prima di nascere, qualcuno mi avesse mostrato una
diapositiva su cos’è la vita, oppure su come sarebbe stata quella mia
personale. In quel momento avrei potuto scegliere se buttarmi in questo gran
casino oppure girarmi dall’altra parte e rimettermi a dormire, come si fa la
mattina quando non siamo pronti alla sveglia. Ma nessuno di noi può fare questa
scelta. Arthur Fleck non ha scelto di nascere, e non l’ha scelto neppure
nessuno di noi Ecco, io sono stato
colpito da questo e a me è piaciuto moltissimo, potrei dire: un capolavoro. Poi puoi decidere di vedere
questo film in molti modi e dire: ma la storia dall’inizio alla fine è vera o
era una sua allucinazione come quando lui vedeva la ragazza incontrata in
ascensore accanto a lui e lui non si è mai mosso dal manicomio e dunque niente
di ciò che ho visto è vero, come mi da detto una ragazza che era accanto a me a
guardare il film. Si, perché no? Anche questa può essere una lettura. Però ti
rimane in testa una risata strozzata in gola, sinistra e stridula, di quelle
che fanno rizzare i peli sulla nuca. Un rantolo che tiene insieme lo stupore e
l’orrore di essere ancora vivo in un
universo orrendo, i traumi di un bambino schizofrenico e mai cresciuto, avvolto
in una maschera di laconica tristezza, anche questa può essere una lettura. Io,
al solito,mi conosco bene, ho apprezzato i rimandi del cinema al cinema, che
pesca a piene mani, sia nell’estetica che nei temi, della
New Hollywood. Lo hanno scritto in molti
ed è evidentissimo fin dall’inizio del film , i due
riferimenti principali sono Re per una
notte (con Robert De Niro che stavolta prende il posto di Jerry Lewis) e Taxi Driver di Martin Scorzese ma nella
rivolta per le strade, nella scena finale, con una fantastica White Room, pezzo epocale suonato dai
Cream, che le giovani generazione neanche sanno chi sono, a me è venuto in
mente anche 1997 fuga da New York di
John Carpenter . Non a caso, Phillips ha girato il film a New York: la sua
Gotham City è la New York City lercia e fuori controllo di fine anni ’70 /
primi ’80, con la criminalità che dilaga, i vicoli sudici e malfamati e gli
edifici vecchi che stanno su per miracolo e questo JOKER è una citazione
manifesta a Travis Bickle di Taxi Driver, d’altra parte il cinema cita sempre
il cinema, come la letteratura cita la letteratura e l’arte rimanda ad altra arte. Emotivamente
inquietante, ma da vedere.
mercoledì 16 ottobre 2019
TRA CHIACCHIERICCI INUTILI E PREOCCUPAZIONI LEGITTIME, CHI METTERA' LE MANI AL RESTILING DEL CENTRO STORICO DI VICO EQUENSE?
Ieri, qualcuno ha pensato bene si
scaricare rifiuti ingombranti e materiale edile davanti a quella che è stata
definita la chiesa con la facciata più bella d’Italia. I rifiuti alle 17.30
erano ancora li, i vigili erano stati avvertiti, ma loro dicono di non sapere
che li avrebbero scaricati proprio li. La sciattezza dell’episodio, e chi ha
deciso di scaricare in quel posto evidenzia una inquietante strafottenza nei
confronti di ciò cha appartiene alla storia e al patrimonio culturale di questa
città. La SARIM poi è arrivata ed ha rimosso tutto. Ma perché ammonticchiare e
scaricare tutto proprio li?
Si è fatto un gran parlare la primavera scorsa
di una bella pioggia di milioni di euro, due per l’esattezza, per la riqualificazione del centro
storico di Vico Equense e di via Castello
Marina, soldi ottenuti dal Piano Strategico della Città Metropolitana. L’amministrazione
avrebbe approvato il progetto definitivo e dunque i soldi dovrebbero essere già
arrivati e per il risanamento ambientale ed architettonico del Vescovado e di
via Castello Marina, sarebbero stati sbloccati circa 443 milioni destinati ai comuni per
opere di risanamento. Corrono voci
però che il sindaco Andrea Buonocore sarebbe stato sfiduciato, voci appunto di
un tentativo di sfiducia in Consiglio a Buonocore “ . Ultimamente
poi ci sono state parecchie difficoltà
per questa amministrazione, nella
quale il più “dimamico” sembra essere sempre lui “l’assessore capomastro”che come un
caterpillar, fa asfaltare strade in maniera schifosa e appunto dovrebbe
interessarsi anche del centro storico . La difficoltà di trovare una
figura femminile all’interno della Giunta, dove ancora non ci sono ufficialmente
le deleghe, con il quarto assessore
donna dimesso in tre anni, mentre il
gruppo di Vicoinvolgiamo, alias il consigliere Peppe Aiello, sembra
essere in grande movimento, ancora non sono chiare le
finalità, ma si incominciano ad intuire. Al sindaco sfiduciato io consiglierei,
se lui accettasse mai consigli e miei soprattutto, se avesse i cosiddetti
attributi, di revocare la delega al “capomastro”, mandarlo a casa, fallo
riposare su a Faito; e uscire da questa vicenda che lo ha visto “sindaco prestanome”
con un minimo di dignità riconquistata, ci farebbe una bella figura, visto che
ne avrebbe proprio bisogno. E allora, in questa temperie di inutili
chiacchiericci di piazza, con comparsate ridicole su canovacci straconosciuti
con attoruncoli di quart’ordine, chi scrive si preoccupa di un fatto molto
concreto e importante e pone, come
sempre domande che già sa rimarranno senza risposta: E’ possibile vedere questo progetto di restiling del centro storico? Come si è espressa la Soprintendenza? E’ possibile conoscere il tipo di interventi che si effettueranno? Sarà
ripristinato l’antico basolato che ricopriva via Monsignor Natale e via Vescovado
e via XI febbraio, e sarà risistemato il bel largo dei Tigli davanti all’antco
Episcopio? E chi sarà l’impresa che eseguirà i lavori? Da chi sarà diretta? Non
vorrei vedere il solito “capomastro sbracciato e sbracato” urlare ordini a una
pletora di scalcagnati esecutori che alla fine sventreranno via Monsignor
Natale, via Vescovado e i cardini minori solo per sistemare cavi di plastica per
una improbabile a cara fibra ottica o per condutture di gas, cavi che poi, come
fiori inquietanti fuoriescono da angoli e incroci e poi ricoprire il tutto con
pessimo asfalto . Un comune che si rispetti, al seguito di un annuncio
tanto importante, avrebbe già preparato una
mostra e presentate tavole di progetto e rendering , nella quale si farebbero vedere gli esiti di tutta l’operazione ,
illustrata e spiegata a tutti i cittadini. Il centro storico di Vico Equense è
l’anima della città, è la sua storia, il luogo dove tutta la cittadinanza si
riconosce, non si possono mettere le mani su di esso e non può metterle un
capomastro qualsiasi se non ci sono
competenze atte a farlo. Ecco, la mia preoccupazione è questa.
martedì 15 ottobre 2019
ECCOLA QUI LA VOSTRA EUROPA!
Dopo il 1989, ovvero la caduta
del famoso muro di Berlino, si decretò la fine del comunismo su scala planetaria
e la vittoria del capitalismo su scala planetaria. Oggi, se solo potessimo
ragionare con le nostre sole teste dovremmo
ormai aver compreso che capitalismo non fa rima con democrazia, uguaglianza, e
libertà, ma fa rima invece con
disuguaglianze sempre crescenti e con lo sfruttamento violento e imperialista
del pianeta , di territori di conquista, dove esporta conflitti sanguinari per
meri interessi economici,mentre al suo interno mantiene disequilibri ogni
giorno crescenti nell’ordine di una società ogni giorno più reificata dal
proliferare incontrollato delle merci dalla produzione di armi vendute come la
più redditizia delle merci. Li sentite tutti dire continuamente : l’economia
può ripartire solo se si incrementano i
consumi. Ecco, noi per essere bravi cittadini responsabili dobbiamo solo
consumare incessantemente tutto. Il mondo in questo modo è considerato solo
sotto la “forma merce” . La caduta del muro di Berlino non rappresentò
il trionfo del mondo sempre più libero ed uguale, ma il trionfo della “ragione
strumentale” preconizzata da Adorno e Horckeimer che disumanizza ogni giorno di
più i rapporti umani e rende ogni giorno più barbara una produzione che che è asservita
ad una razionalità tecnica che orma sfugge al controllo di qualsiasi eticità
pensabile. Il capitalismo però,
gestendo la formazione dei discorsi
attraverso il controllo dei media e dell’informazione spaccia l’omologazione,
si, quella pasoliniana, per uguaglianza. Un’omologazione planetaria attraverso la quale tutti i consumatori
sono uguali: da Tokio, a New York, da Roma a Parigi, da Londra a Mosca veicolando un’ideologia del classismo, ,dell’imperialismo
statunitense e della reificazione, ovvero della riduzione planetaria del mondo
e della natura e degli uomini a merci. E’ un processo che oggi viene
imposto dagli spin doctor dei nostri sistemi
politici asserviti all’economia come il volterriano “migliore dei mondi
possibili”. Se ci si prova ad immaginare
qualcosa di diverso da questo ordine di idee, ci sentiremo dire che non c’è
altro sistema e conomico diverso, che la strada delle economie chiuse e
controllate, porta alla povertà e ai totalitarismi, mentre si fa passare la
menzogna che con questo sistema tutti possono diventare ricchi, e che con la
nobilitante etichetta di uguaglianza (uguaglianza e libertà di consumare), si
fa passare l’omologazione planetaria al sistema delle merci. In questo
modo si alimentano disuguaglianze ogni giorno crescenti, fatte passare come il
prezzo da pagare per consentire l’esistenza di questo wonderland, di questo
mondo meraviglioso, dove alienazione
e conflitti sanguinari alimentano la potenza economica di pochi sfruttatori.
Sembra un raccontino, ma vi
assicuro che le cose vanno proprio così, solo che non ve lo dice nessuno e,
tutti voi che vi nutrite di televisione continuamente stenterete a credere a tutto questo. In sostanza il
capitalismo omologa e rende diseguali perché il capitalismo per sua stessa
essenza è fondato sulle disuguaglianze tra gli uomini, sul classismo e sullo
sfruttamento del lavoro umano. Oggi
questa Europa di cui tutti si riempiono la bocca, che dovrebbe rappresentare il
baluardo di civiltà contro la barbarie, come ha fatto sempre- ma questo non ve
lo dice nessuna televisione o giornale, ma è scritto sui libri di storia- si mostra neutrale sul massacro dei curdi da
parte della Turchia. Il consiglio europeo non raggiunge, però, una posizione
unitaria: nessun embargo della Ue, ogni Stato potrà decidere tempi e modi per
procedere. Perché questo? Perché la decisione arriva a conclusione di un
Consiglio dei ministri degli Affari esteri molto vivace, insieme con la parola
condanna che viene pronunciata ufficialmente nel documento finale, sebbene ci
siano state l'opposizione della Gran Bretagna e la resistenza di Ungheria e
Bulgaria. Ankara rischia sanzioni, ma non per il massacro di bambini, donne e vecchi, bensì per il petrolio,
per la vicenda delle trivellazioni turche nelle acque di Cipro. E Lussemburgo
ribadisce un principio chiaro: la Turchia è un partner chiave dell'Europa,
soprattutto nel quadro mediorientale e sul dossier dell'immigrazione.
Ecco allora riassunto in breve cosa è stato veramente il crollo del muro di
Berlino: questa Europa, cosi com’è, è la quintessenza del più selvaggio spirito
capitalista contrabbandata per la culla della democrazia e dei diritti.
lunedì 14 ottobre 2019
ERETICO da hairetikós ‘che sceglie. Prima di tutto loro.
PKK Partito dei Lavoratori del Kurdistan |
Abdullah_Öcalan |
Non riesco più a scrivere nulla o occuparmi di alberi e di piante,
non riesco più a parlare di animali e di clima, quando sotto gli occhi
indifferenti di un’Europa sempre più cinica, come da tradizione storica, e
degli Stati Uniti sempre più guerrafondai,
come da tradizione storica, si sta consumando un genocidio, non il solo, non l’unico su questo pianeta, ma al
momento quello di cui si sta parlando, quello del popolo Curdo un popolo che
rappresenta e testimonia un’esperienza singolare di democrazia, di
tolleranza, di eguaglianza tra uomini e donne che noi “civili” occidentali
ignoriamo . Genocidi commessi in nome di spartizioni territoriali che hanno
coperto e coprono interessi economici e pseudo religiosi o etnici, di potenze
guerrafondaie. Le immagini postate sui social, testimoniano di una barbara e
feroce aggressione turca a popolazioni di civili, bambini, donne e vecchi,
fatti passare dalla stampa statunitense, ma anche da moltissimi media europei
come terroristi, dimentichi che la resistenza Curda ovvero il PKK Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il
cui capo Ocalan sta marcendo
nelle carceri turche, paese che oggi è sparito dalle carte geografiche per la
volontà e gli interessi di molte potenze
occidentali, anche europee, ha
combattuto e sconfitto l’ISIS, lo stato islamico che ha seminato terrore e
morte d’ovunque. Oggi sangue innocente si sta spargendo in Siria, vittime
inermi sono aggredite e massacrate dall’esercito di Erdogan il nazista, con l’appoggio degli Stati Uniti e con la
silente complicità degli stati europei. Per capire come siamo messi
mali, per capire quale spaventoso progetto di controllo venga ordito sulle nostre
coscienze, basta leggere alla voce
PKK Wikipedia , già solo questo può rendere pienamente conto del nugulo
di menzogne che la nostra pseudo informazione
ci propina tutti i giorni in ogni momento della giornata. E allora io,
oggi come se assumessi un lutto
stretto su di me, non riesco più a scrivere né parlare di alberi da salvare e di animali, di
ambiente da proteggere, perché sento che tutto questo, in questo momento, si
inserisce in un disegno di distrazione di massa che vuole farci pensare ad
altro con l’intento illusorio di renderci più impegnati, ma in realtà siamo
solo più etero diretti da un sistema che subdolamente consente “discorsi sull’ambiente”
quando in realtà è predatorio anche su questo , ma che poi è causa determinante
di massacri come quello che si sta consumando sotto gli occhi del mondo intero.
Oggi io do la priorità a questo problema.
Oggi, ma bisognerebbe farlo no solo
oggi, metto il primo posto la salvezza di vite umane di bambini, di donne, di
vecchi e so dentro di me che è per loro
che bisognerebbe attivarsi immediatamente tutti e subito, solo per loro prima per loro, e poi
dopo, per tutto il resto cosi conforme
alle nostre società capitaliste e consumiste. Fare pressioni sui nostri governi non so come, non so in che modo, ma la mia
coscienza oggi si rivolta prima di tutto
contro questa barbarie.
giovedì 10 ottobre 2019
IL CONVITATO DI PIETRA
Ultimamente ho letto le interviste fatte al consigliere Giuseppe Aiello all’avvocato Benedetto Migliaccio su Agora’, poi ho letto anche l’ultima fatta a Ciro Maffucci che è entrato a far parte del Consiglio Comunale. Che dire? Con qualche differenza appena sfumata e con quelle meno, rispetto alle finalità e ai compiti di tutti e tre, colgo all’interno delle loro dichiarazioni – rispetto a questa amministrazione e a questo sindaco- una genericità sconcertante, un girare intorno al vero problema di questa città che , nel suo insieme, sembra essere indifferente a questi giri di parole, a questi motteggi, a queste dichiarazioni, tutta schierata come sembra essere dalla parte del “convitato di pietra”, e anche gli stessi intervistati si aggrovigliano con perifrasi, per non dichiarare, se non la sudditanza, per lo meno la non belligeranza con suddetto “convitato” .
Già, il convitato di pietra è un’espressione metaforica, piuttosto ricercata, che viene soprattutto utilizzata nel linguaggio giornalistico per indicare una presenza incombente (di persona o cosa), ma allo stesso tempo, invisibile, muta e, conseguentemente, piuttosto inquietante e imprevedibile, conosciuta da tutti, ma da nessuno nominata.
Le dichiarazioni di Peppe Aiello che avrebbero dovuto smascherare chissà quali retroscena sulla abdicazione ( finta) del Presidente del Consiglio Comunale, Massimo Trignano , a leggerle suscitavano a chi scrive una pietosa risatina, l’unica cosa che rimane da fare quando si leggono certe ragioni esibite come veritiere, ma assolutamente inutili per tutta la crisi di questa Giunta, dall’immobilismo del Consiglio Comunale, alla fuga degli assessori, anzi delle assessore.
Sulle intenzioni del consigliere Aiello e sulle sue finalità, preferisco tenere per me quello che realmente penso, sarà interessante vedere la prossima campagna elettorale. Quelle dell’avvocato Migliaccio, relative alla inerzia culturale dell’amministrazione, non me ne voglia l’avvocato, con tutte le sue buone intenzioni, non fanno neanche il solletico a chi invece dovrebbe far qualcosa ma non la fa, perché tutto ripiegato su un’altra serie di attività che vanno da ringhiere, a illuminazione e lavori in corso, a telefonia ecc. ecc.e che mai sembrano terminare.
In ultimo ma non ultimo, le buone intenzioni di Ciro Maffucci che al momento, proprio perché arrivato da poco, restano tali, ma anche nella presentazione dei suoi programmi non ho colto il vero problema di questa amministrazione: IL CONVITATO DI PIETRA. Si lui, quello che tutti sanno chi è ma di cui nessun osa parlare pubblicamente nelle interviste, nessuno osa inimicarselo. Quello che fa veramente le scelte per i destini di questa città e che ha stravolto il volto di questo paese ( la vicenda della galleria di Santa Maia a Pozzano e del passaggio dei mezzi pesanti in città, il più vistoso ma non l’unico) , quello che è osannato da questa povera città, i cui cittadini, relativamente ad egli, sembrano essere meno ipocriti dei loro rappresentanti amministrativi, perché lo nominano dovunque: nei bar, nelle strade, nella piazza, su tutta la collina e lo nominano glorificandolo.
Ecco, e questo lo dico anche alla direttrice di AGORA’, Nancy De Maio al fine di risparmiare a tutti inutili pantomime e carta: ma quand’è che si faranno i conti con la figura dell’assessore ai lavori Pubblici Gennaro Cinque, già sindaco di questa città e nei fatti sembrerebbe esserlo ancora? Con la sua politica, con i suoi interventi? Con le sue scelte? Io me lo chiedo come cittadino che non fa politica attiva, mentre guardo, senza più meravigliarmi, l’inutile e inconsistente opera dei pupi alla quale assistiamo tutti i giorni.
martedì 8 ottobre 2019
Sull'educazione dei bambini e perché non farei votare i sedicenni . La nostra è una società inadatta e narcisistica con scarso senso di responsabilità.
Qualche riflessione sulla nostra
società ad alto tasso di psicopatia che fa partorire proposte come quella di
dare il voto ai sedicenni. Sull’educazione dei giovani in particolare,
sull’empatia e sulle le emozioni che li attraversano naturalmente non tutti
sono cosi, ma osservandoli tra di loro, sto parlando di quelli che nei paesi anglosassoni,
vengono designati col termine di teenagers,
ovvero degli adolescenti di ambo i sessi
dai 13 ai 19 anni, si possono apprendere molte cose. Questi giovani sembrano soffrire di una sorta di
analfabetismo emotivo, naturalmente, l’analfabetismo emotivo non è solo quello
legato ai sentimenti come l’amore, ma un sentire empatico generale che dovrebbe
in un certo qual modo relazionarli al mondo e alle sue pratiche sociali. Sono
dell’opinione che i sentimenti non sono una dote naturale che
abbiamo da quando nasciamo e non si trasmettono geneticamente. I sentimenti si
apprendono, come già insegnava per gli adulti Flaubert nella sua famosa
Educazione sentimentale: e soltanto attraverso la costruzione di percorsi, fasi
di crescita, una sorta di mappe emotive che si
possono costruire relazioni , legami e l’intera crescita e sviluppo della
personalità . Tutto questo, si formerebbe o per lo meno si dovrebbe formare
attraverso le cura che i bambini dovrebbero ricevere nei primi tre anni di vita
e dovrebbero servire a riconoscere il mondo e a reagire agli eventi in modo
proporzionato.
L’altra sera, osservavo moltissimi ragazzini che sciamavano da un posto all'altro, vociando rumorosamente tra di loro, il mondo intorno a loro sembrava non esistere, in loro vedevo la potenza dei loro ormoni, l’assoluta dimestichezza tecnologica che sembrava il prolungamento dei loro cervelli, il riconoscersi in una svariata tipologia di oggetti. Urlavano per un nonnulla improvvisamente tutti, come una mandria impazzita, sono saltati dalle sedie che occupavano al bar, perché un piccolissimo grillo era caduto ai loro piedi: erano terrorizzati e la loro reazione mi è sembrata sproporzionata all’accaduto.
Ho pensato di trovarmi di fronte ad alieni, all’improvviso ho pensato: se questi urlano e scappano spaventati davanti ad un piccolissimo grillo, cosa faranno mai di fronte a pericoli reali, di fronte a paure più vere? E quindi ho pensato alla loro dimensione emotiva che mi è apparsa in quel momento, molto fragile. La psicologia ci dice che se nei primi tre anni di vita i bambini non sono seguiti, accuditi, ascoltati allora ci si trova di fronte ad un misconoscimento che crea in loro la sensazione di non essere interessanti, di non valere niente. Oggi, io sono convinto che, se la cultura non interviene, i ragazzi rimangono a livello d’impulso o al massimo di emozione e per questo sono convinto che non tutte le società siano idonee a far figli, la nostra è una di queste.
Non è idonea perché i genitori, per sopravvivere, devono lavorare in due e quindi il tempo per la cura dei figli non c’è. I figli sono affidati a un esercito di baby sitter, o peggio alla baby sitter di tutte le baby sitter che è la televisione e oggi ai giochini su smartophon o tablet o alla playstation. Solo se va un poco meglio alle nonne, che però i bambini riconoscono non essere il loro genitore, ma un surrogato. I genitori non hanno tempo di stare con i bambini e si difendono cercando di dare loro un tempo-“qualità”, ma i bambini hanno bisogno di tempo-quantità. Hanno bisogno di essere riconosciuti passo dopo passo, disegno dopo disegno, domanda dopo domanda. Non basta fare quattro week end giocosi per avere una relazione con i figli. E se non si ha questo tempo, dobbiamo rassegnarci a avere dei figli in cui le mappe emotive e cognitive non si formano. Ma queste però sono fondamentali perché diventano le sole modalità con cui si fa esperienza, se le emozioni non si educano o non sono formate, se questa esperienza viene lasciata al caso e non viene mai del tutto elaborata la personalità dell’individuo sarà fragile.
L’altra sera, osservavo moltissimi ragazzini che sciamavano da un posto all'altro, vociando rumorosamente tra di loro, il mondo intorno a loro sembrava non esistere, in loro vedevo la potenza dei loro ormoni, l’assoluta dimestichezza tecnologica che sembrava il prolungamento dei loro cervelli, il riconoscersi in una svariata tipologia di oggetti. Urlavano per un nonnulla improvvisamente tutti, come una mandria impazzita, sono saltati dalle sedie che occupavano al bar, perché un piccolissimo grillo era caduto ai loro piedi: erano terrorizzati e la loro reazione mi è sembrata sproporzionata all’accaduto.
Ho pensato di trovarmi di fronte ad alieni, all’improvviso ho pensato: se questi urlano e scappano spaventati davanti ad un piccolissimo grillo, cosa faranno mai di fronte a pericoli reali, di fronte a paure più vere? E quindi ho pensato alla loro dimensione emotiva che mi è apparsa in quel momento, molto fragile. La psicologia ci dice che se nei primi tre anni di vita i bambini non sono seguiti, accuditi, ascoltati allora ci si trova di fronte ad un misconoscimento che crea in loro la sensazione di non essere interessanti, di non valere niente. Oggi, io sono convinto che, se la cultura non interviene, i ragazzi rimangono a livello d’impulso o al massimo di emozione e per questo sono convinto che non tutte le società siano idonee a far figli, la nostra è una di queste.
Non è idonea perché i genitori, per sopravvivere, devono lavorare in due e quindi il tempo per la cura dei figli non c’è. I figli sono affidati a un esercito di baby sitter, o peggio alla baby sitter di tutte le baby sitter che è la televisione e oggi ai giochini su smartophon o tablet o alla playstation. Solo se va un poco meglio alle nonne, che però i bambini riconoscono non essere il loro genitore, ma un surrogato. I genitori non hanno tempo di stare con i bambini e si difendono cercando di dare loro un tempo-“qualità”, ma i bambini hanno bisogno di tempo-quantità. Hanno bisogno di essere riconosciuti passo dopo passo, disegno dopo disegno, domanda dopo domanda. Non basta fare quattro week end giocosi per avere una relazione con i figli. E se non si ha questo tempo, dobbiamo rassegnarci a avere dei figli in cui le mappe emotive e cognitive non si formano. Ma queste però sono fondamentali perché diventano le sole modalità con cui si fa esperienza, se le emozioni non si educano o non sono formate, se questa esperienza viene lasciata al caso e non viene mai del tutto elaborata la personalità dell’individuo sarà fragile.
In questo modo essi cresceranno senza una formazione dei percorsi cognitivi, rimanendo quasi sempre a un livello d’impulso che sono fisiologici, biologici, naturali. Il
passo successivo dovrebbe essere di passare dagli impulsi alle emozioni ovvero
a una forma più emancipata rispetto all’impulso. L’impulso dovrebbe conoscere il gesto, e successivamente l’emozione dovrebbe
riconoscere la risonanza sentimentale di quello che si sta facendo e di quello che si apprende. Alla fine si
arriva al sentimento che dovrebbe essere
la forma evoluta delle nostre
percezioni, ciò che ci fa diversi per esempio dall’instintualità animale perché
il sentire non solo è una faccenda emotiva, ma anche cognitiva. Dunque i sentimenti si apprendono . I sentimenti
quindi sono cognitivi e consentono di percepire il mondo
esterno e gli altri in maniera adeguata, con capacità di accoglienza e di
risposta adeguate alle circostanze. Per quanto riguarda la scuola, bisognerebbe
che i professori, oltre a sapere la loro materia, fossero anche in grado di
comunicarla e di affascinare. Perché
l’apprendimento, lo dice Platone, avviene per via erotica.
Noi stessi abbiamo
studiato volentieri le materie dei professori di cui eravamo innamorati e
abbiamo tralasciato quelli di cui non avevamo alcun interesse. A scuola è
importante saper appassionare perché gli adolescenti vivono l’età per cui
l’unica cosa che conta è l’amore, e se
gli adolescenti si occupano dell’amore bisogna andare là a cercarli. Attirarli
a livello emotivo significa trovare la breccia per passare poi al livello
intellettuale.
Se invece si scarta la dimensione emotiva, sentimentale,
affettiva allora non si arriva neppure alle loro teste. . Noi dovremmo imparare
, e i giovanissimi in primis, tutto
ciò attraverso l’amore che, è un sentimento
che, come ho appena scritto, va costruito e poi tutto il resto attraverso la letteratura, che è il luogo dove
si apprende che cosa sono il dolore, la noia, l’amore, la disperazione, il
suicidio, la passione, il romanticismo. Ma se la letteratura non viene
“frequentata”né dai genitori, né dalle maestre né dai docenti ( non tutti, non me ne vogliano) e i libri non vengono letti più da nessuno, se
la scuola stessa è una scuola senza
amore allora i sentimenti non si formano e nemmeno le capacità cognitive. Quel gruppo di ragazzine e ragazzini ciarlieri che sono scappati terrorizzati alla vista di un grillo e che sarebbero incapaci di reazioni davanti ad un adulto in difficoltà, semplicemente perché lo ignorano, non lo vedono, la dice lunga sulle loro capacità cognitive.
Porto
un esempio di un caso patologico degli
ultimi anni citato tra l’altro dal filosofo Umberto Galimberti in un suo articolo cito testuale : “ Il
giorno in cui Erika e Omar uccisero la madre e il fratellino, si recarono, come
ogni giorno, a bere la birra al bar del quartiere. Questa reazione è la
conseguenza della mancata presenza di mappe emotive e di risonanza di quanto
accaduto. Mancanza che non ha consentito loro di riconoscere la differenza tra
bene e male. Il filosofo Immanuel Kant diceva che la definizione di bene e male
possiamo anche non definirla perché ognuno la comprende e la sente da sé. Usa
proprio la parola sentire, e se la differenza tra bene e male non si sente e
non si percepisce rischiamo che un ragazzo non capisca la differenza che c’è
tra corteggiare una ragazza o stuprarla, o tra discutere con il professore e prenderlo
a calci. Non sentire più la differenza tra bene e male, tra il giusto e
l’ingiusto, tra ciò che grave e ciò che non lo è, denota una mappa emotiva non
costituita”.
Se tutto questo non avviene nei primi anni di vita, se non si supportano
i bambini attraverso un processo educativo fatto di relazione e di differenze,
nelle quali in bambino riceve e acquisisce processi formativi , sentendosi
valutato e riconosciuto, non penso che ci sia possibilità di scampo.
Per questo motivo non farei votare un
sedicenne e forse oggi neanche qualcuno più grande.
Se i figli, bambini, gli
adolescenti, non sono stati curati e
seguiti nel modo giusto diventeranno degli handicappati psichici, soffriranno
di psicopatia, la psiche non registra, non ha una risonanza emotiva rispetto
alle azioni che si compiono agli eventi a cui assiste.
Quante volte di fronte ad una persona per terra si è indifferenti?
Questa è una psicopatia ovvero un’apatia
della psiche che non registra il caso,
la situazione. Si possono picchiare i
neri, i Rom perché tanto non c’è la
percezione che l’altro è simile, è una persona come te, anche questa è una
forma di psicopatia.
Viviamo in una società ricca e
non più povera e semplice come una volta, dove il confine tra bene e male, il
permesso e il proibito era ben segnalato. Oggi
tutto è permesso, la società è opulenta e abbondante, i bambini ricevono una
quantità di regali, anche quelli che non desiderano. Si estingue addirittura il
desiderio perché i bambini vengono gratificati prima ancora di desiderare. E
questi, purtroppo, sono processi che allenano l’apatia della psiche.
NO,DECISAMENTE NON LI FAREI VOTARE.
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