Appena accaduto: Piazza Umberto I Vico Equense, doppio senso per causa
festa estiva di San Ciro e bancarelle. Il traffico è insostenibile già da
stamattina, il rumore pure, l'odore di ossido di carbonio neanche a parlarne.
Un pulmann dell'EAV sbaglia senso di marcia, anche perché le assunzioni
stagionali prendono di tutto e questi che guidano non conoscono neanche le
proprie tasche. Un tizio con la barba, con maglietta grigia ferma il traffico e
pretende di fare inversione in piazza (
capisco solo dopo che è l'autista, ma poteva esser chiunque). Un solo vigile in
piazza, si è fatta già la fila e le macchine strombazzano: è l'inferno e sono
solo le dieci del mattino.Domanda retorica che inoltro agli asini che
amministrano ( si fa per dire) questa città: ma perché non festeggiare San Ciro
solo in chiesa e con le luminarie invece di autorizzare questo scempio
ambientale incivile programmato ogni anno a fine agosto? E al vescovo, sua
Eccellenza Francesco Alfano: ma se non si fa questa inutile e dannosa
bancarellata San Ciro si dispiace?
Cultural studies,Queer/gender studies, urban anthropology,Conteporary Philosophy and contemporary art, politics, indipendent design, literature,art,gay life especially bears-people, electronic music,media studies. Questo blog non può essere considerato una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Pertanto, ai sensi della legge n. 62 del 7 marzo 2001, non può essere considerato un prodotto editoriale.
domenica 25 agosto 2019
sabato 24 agosto 2019
Ho mangiato vegano per otto giorni ed ho fatto qualche riflessione, scherzosa ma tant'è. Anche perché con i vegani non si può scherzare
finta trippa di ceci |
Cimentiamoci in una ardita
impresa, quella di sceneggiare un mondo in cui tutti gli umani decidessero di
diventare vegani contemporaneamente…!!! E’ una provocazione intellettuale, cosa
rara di questi tempi, dove ognuno è convinto di possedere una verità assoluta valida erga omnes. Ma tant’è, a me piace provocare, chi mi conosce lo sa. Cominciamo: Sul pianeta non
esistono aree coltivabili sufficienti per fornire 35MILIARDI di pasti vegani al
giorno , tutte le popolazioni che vivono in zone aride la cui
sopravvivenza dipende esclusivamente da alimenti di origine animale allora, dovrebbero
dunque essere estirpate dal loro habitat e deportate in enormi centri di
accoglienza vegana, anche per scongiurare il loro soccombere al
sovrappopolamento della selvaggina. Sconfinati territori impervi manutenuti fino
ad ora da transumanze e pastorizia si muterebbero in
inaccessibili selve oscure, miliardi di carcasse putrescenti provocherebbero
letali pandemie. La cessazione immediata della pesca destabilizzerebbe
totalmente i già precari equilibri della flora e della fauna acquatica, e le conseguenze sarebbero apocalittiche. Nel frattempo,
buona parte della umanità rimarrebbe senza lavoro e sarebbe falcidiata da una
carestia di bibliche proporzioni. Il veganismo allora si trasformerebbe in una
rapida eutanasia collettiva. Uno smaltimento programmato delle scorte animali e
relativi derivati, sarebbe una clamorosa e discriminante contraddizione, a chi
toccherebbe “sacrificarsi”??? Chi dovrebbe ricominciare a mangiare di nuovo
carne?
La verità che nessun vegano vuole
sentire.
Sicuramente il veganismo è
incentivato dalle multinazionali della soia, quelle che stanno deforestando l’Amazzonia
con gli incendi per far spazio a coltivazioni intensive e forse anche dalle lungimiranti holding
farmaceutiche ansiose di produrre alimenti sintetici.Il cibo vegano è tutto sintetico: finti straccetti di pollo, finte polpette di carne, finto formaggio ecc. ecc. La vena animalista dei
vegani poi è a dir poco discutibile,
visto che la loro scelta finirebbe con lo sterminare tutte le specie da fattoria e/o le lascerebbe
allo stato brado , sia per la gioia dei predatori, se non a morir di stenti.
Meritevoli di attenzione gli aspetti sociali e culturali.
Il veganismo
sotterrerebbe un immenso patrimonio strettamente connesso alla alimentazione.
Un orientamento radicale comporterebbe anche deprimenti derive su arredi,
indumenti, prodotti di varia natura, scarpe e accessori, considerata la ovvia
necessità di convertire le piantagioni di fibre naturali. Anche qui, è bne ricordarlo, a giovarne
sarebbero solo le grandi industrie della chimica.
Ovviamente ho estremizzato, e lo
faccio sorridendo con ironia. Il mondo,
soprattutto quello capitalista che abbiamo è ancora troppo pragmatico e scaltro, per
votarsi in massa al veganismo. Sono ancora troppi gli allevamenti
intensivi e il consumo assoluto di carne
animale, le torture che si infliggono alle specie viventi e i profitti e le devastazioni che si perpetrano
in questo mondo, nel quale però, l’ideologia vegana ne rappresenta “ la falsa
coscienza veritiera”. Allora, demonizzare chi non mangia
carne tutti i giorni, ma per esempio, una volta a settimana mi sembra veramente
troppo. Tuttavia, senza tirare in ballo
filosofi importanti, non minimizzerei un elemento rilevante, ovvero: quando
l’applicazione di una teoria che per
provocazione e comodità teoretica proiettiamo su larga scala si rivela essere
catastrofica, sarebbe cosa buona e
giusta criticarla se non cestinarla. Per chi scrive, la sensazione più immediata è che il
veganismo sia semplicemente un vezzo pseudo spiritualista, prodotto dalla noia
delle nostre società super rimpinzate di cibo, e dal bisogno di identificarsi in
un percorso restrittivo, quasi punitivo, ascetico oserei dire, quasi una sorta di
“purificazione” elaborata per creare illusorie auto beatificazioni e auto
assolvimenti per le molteplici complici mancanze che abbiamo nei confronti di
tanta altra umanità. Eh si! L’occidente capitalista preferisce buoni figli
vegani che non pericolosi critici dell’economia politica.
Quindi, prendendo le distanze da
quelle che si definiscono posizioni populiste
e demagoghe non vorrei scandalizzare nessuno… evidenzierei a questi novelli sostenitori della bontà
cosmica, con forza, che in un mondo in
cui quasi tre quarti degli abitanti, se non di più, non
mangiano e non bevono, questi poveri peccatori inconsapevoli,darebbero un
occhio per mangiare carne, pesce, uova, latte e formaggio almeno una volta al
mese, cioè quegli alimenti che lo snobismo di una esigua ma a loro dire avanzatissima
e buona minoranza considera un abominio nutritivo. Ecco allora, come
a voler guardare con occhi e con coscienza critica, la propaganda vegana diventa una aberrazione e
un talebanesimo alimentare. restiamo umani per piacere!Salvatemi dai vegani!
giovedì 8 agosto 2019
STRISCE BLU ANCHE A MOIANO E MASSAQUANO e controlli fiscali ai gestori delle concessioni, basta con questa ennesima angheria!
Un mio amico dice che non devo
fare più polemiche, altrimenti finirò col sembrare lo zimbello di tutti, ma
dovrei, per lui, essere solo il foriero di un pensiero che fa opinione;una
raffinata opinione e mi porta come paragone un noto giornalista. Io gli
rispondo: caro amico mio,non ho mai pensato di fare opinione, opinione
pubblica, oeffentlickeit - come dice
il filosofo Habermas , per fare questa ci vorrebbe un pubblico adatto che non
esiste più né qui, né altrove. L’opinione
pubblica consisterebbe nel fatto che un pubblico si appropria di un’opinione,
costruita, appresa o acquisita da ragionamenti e accresce il contesto civile
dove essa viene elaborata. Diviene un’opinione più che soggettiva e si impone
per suscitare cambiamenti in meglio del contesto civile. Io non ho l’ardire di
fare tutto questo e neanche quel giornalista ce l’ha, siamo giunti ad un
livello troppo basso di barbarie. Ma la polemica, dopo quest’altro abuso è d’obbligo:
a Vico Equense si paga tutto e caramente per avere servizi scadenti e un’offerta
in termini turistici schifosissima, d’altra parte basta spostarsi un po’ più a
sud per trovare tutto meglio. Mare pessimo, rumore di traffico assordante, traffico
caotico, inquinamento da ossido di carbonio a livelli stratosferici, prezzi
gonfiati ai tavolini dei bar, ma soprattutto strisce blu dovunque e abbonamenti
mensili che in occasione di feste ,
sagre e manifestazioni sono sospesi, cosicché, pur avendo già pagato ti trovi
costretto a girare come un ossesso per un posto auto. L’ultima angheria, perché
di questo si tratta, di questo comune verso i suoi cittadini è quella a via Murrano.
La strada del depuratore era diventata l’unica
area di sosta possibile senza pagare un soldo, senza dover sborsare l’ennesimo
obolo per farsi un bagno indecente, tra mare sporco e gestori fetenti e
maleducati. Immediatamente,
probabilmente su istanza dei vari proprietari di parcheggi che non rilasciano
mai uno straccio di ricevuta fiscale, e non vengono controllati da nessuno come
i gestori delle concessioni,costatando che molte auto non si fermavano da loro, hanno ritenuto di segnalare la cosa al comune e il il comune, prontamente, ha ritenuto di mettere le strisce blu anche in quella strada, che tra l’altro
non ha nessun tipo di segnaletica. Allora caro amico mio, io polemizzo, perché
se voglio scrivere elzeviri, scrivo post filosofici che leggo solo io e qualche
mio sparuto follower, oppure mi scrivo i libretti che pure leggo da solo, ma se
voglio dire a questa amministrazione che sta superando ogni misura negativa
circa il benessere dei suoi cittadini, io lo dirò sempre, perché c’è necessità
di denunciare sempre ogni sorta di abuso e di esagerazione. A Vico Equense strisce
blu dovunque a Moiano e Massaquano free
parcking per tutti! Ecco questo mi sembra veramente lo schifo che più schifo di
cosi non si può. Se sono lo zimbello di tutti non mi importa più di tanto,
essere schernito dai barbari può solo essere un merito, ma qualcuno dovrà pur
dire che questo sindaco ombra e la sua giunta hanno superato ogni limite.
mercoledì 7 agosto 2019
Leone III Isaurico ,l'esercito del selfie e Lia.
Guardo centinaia di
ragazzini e ragazzine, con posa estraniata, sguardo che va oltre l’obiettivo
che assumono movenze da vogueing, ritrarsi e poi subito dopo ritoccarsi l’immagine
che essi stessi hanno prodotto nella
rincorsa ad un ‘immagine irresistibile” di se stessi, un’immagine che possa
essere più reale di quello che si è realmente. L’altra sera, due ragazzine,
molto belle per la verità, si scattavano foto come se dovessero presentare un
book. Scattavano, guardavano, si correggevano, sfumavano, filtravano , cestinavano
e scattavano di nuovo. Io andai a mangiare una pizza, ma all’uscita dalla
pizzeria quelle due ragazze erano ancora li a fare quella operazione, nel
frattempo, nella piazzetta, altra gente che faceva “selfie” . E’ stato un breve
flash ,ho rivisto i ragazzine e ragazzini impazziti che si facevano foto con giovanissimi attori in un tripudio di selfie e in un attimo ho capito che siamo irrimediabilmente perduti. Ho capito
perché, Leone III Isaurico nel 726
e nel 730 emise due editti che proibivano il culto delle immagini sacre,
suscitando la lunga contesa iconoclastica. E si, l’iconoclastia aveva una logica e non è un caso che l’islam contemporaneo è
ancora iconoclasta. In occidente siamo diventati schiavi della logica della
performance per il raggiungimento di una identità immaginata e immaginaria, ma “
L’identità è un sogno patetico nella sua assurdità, perché tu cominci a sognare
e fissarti di essere te stesso, quando non ha niente di meglio da fare, il
mondo esterno scompare e tu resti prigioniero della tua immagine” (
Baudrillard) . E’ il mito di Narciso che, innamoratosi della sua immagine, cadde
nel lago ed affogò. Ecco, noi stiamo affogando tutti le nostre coscienze nell’apparenza
di un fantasma immaginario che è la nostra immagine, modificata cento e più
volte al giorno in modo psicotico ( il narcisismo tra l’altro, per Freud era
una psicosi autodistruttiva). Una canzoncina molto carina, per la verità e con
un video molto ironico nel suo refrain
diceva “Siamo l'esercito del selfie, Di chi si abbronza con l'iPhone, Ma non
abbiamo più contatti , Soltanto like a un altro post”. Ecco questa al momento è
la sola verità: ambiente, spiagge occupate, cemento , inquinamento, naufragi in
mare; tutto viene rimosso nella logica dello specchio: io guardo me. Non c’è
più bisogno che qualcuno ci controlli, non abbiamo più bisogno di controllori,
noi siamo diventati la direzione del controllo assoluto di noi stessi e la
nostra immagine diventa il luogo di un feticistico investimento su noi stessi,
un culto. Che forse ci vorrebbe un nuovo Leone III e una nuova
guerra iconoclasta a riportare le coscienze a pensare? Il motivo più profondo
per l’imperatore d’oriente era che lui difendeva lo spiritualismo di
impostazione platonica ( la coscienza?) contro il materialismo che si
riconnetteva, a suo dire, alle rappresentazioni figurate: una tavola di legno, un affresco,
un pezzo di marmo, materia ignobile e morta non potevano rappresentare la
gloria di Dio, né la sua idea; e cosi pure i francofortesi, Adorno e Horckeimer , hegeliani convinti, duemila anni dopo sono
stati i sostenitori della parola, che era per loro l’espressione più alta dello
spirito, avversando le immagini. Oggi allora relativamente alla proliferazione
del culto dell’immagine, della nostra immagine, dovremmo essere indotti tutti a
qualche riflessione seria, se ne siamo ancora capaci tra un selfie e un altro.
Scattiamo, e scatto dopo scatto dimentichiamo la realtà e ci guardiamo e
postiamo. Dico spesso a Lia ( una mia amica): “Lia basta cosi perdiamo l’anima”
e mi viene in mente mia nonna materna e i vecchi di un tempo e molti altri
popoli del passato che avevano paura di farsi ritrarre perché avevano paura che
l’immagine si rubasse la loro anima.
giovedì 1 agosto 2019
LE SPIAGGE SVENDUTE AI PRIVATI E LE BUGIE IMPIETOSE DEL SINDACO BUONOCORE E DELLA SUA GIUNTA!
Abbiamo potuto tutti
leggere all’inizio della stagione passata
una lettera pubblicata su Facebook, che
il sindaco Andrea Buonocore aveva
scritto come risposta inviata tramite pec ad un giovane cittadino, che
poi l’ha pubblicata, uno dei 40 cittadini che gli avevano indirizzato una serie
di domande circa l’uso “improprio” che molti titolari di concessione
fanno degli arenili, sulle angherie e la cattiva educazione e la padronanza
ostentata incivilmente degli stessi gestori .
E’ trascorso un anno e le angherie e la cattiva educazione e la padronanza ostentata incivilmente degli stessi gestori soprattutto su quell'arenile che una volta si chiamava le Calcare e che ora ha nomi esotici e tropicali, continua in maniera più virulenta e arrogante, con l’aggiunta di aggressioni verbali e minacce subite da alcuni cittadini solo per aver chiesto spiegazioni sugli spazi occupati dai concessionari, mi riferisco alle due concessioni alle Calcare, dove in maniera parossistica, senza controlli di sorta da parte dell’amministrazione, i lettini aperti hanno occupato ormai ogni centimetro quadrato di arenile, mentre cancelli e catene in bella mostra marcano un territorio come se si trattasse di una proprietà privata, privata cioè ai cittadini, e tutto questo avviene in totale difformità da quando riportato nella Determina n. 425 del 14/04/2017 e nel Capitolato prestazionale allegato alla determina stessa alla pagina 7 .
La mancata applicazione delle leggi vigenti sul territorio nazionale in materia di demanio, ma anche il mancato rispetto di ciò che queste concessioni, come dalla determina citata, dovrebbero far rispettare, e i controlli assenti da parte di una amministrazione latitante e complice che tollera il lasseiz faire dei gestori di concessioni, fa ben comprendere che la misura è ormai colma. Chiedo ai titolari delle concessioni:
E’ trascorso un anno e le angherie e la cattiva educazione e la padronanza ostentata incivilmente degli stessi gestori soprattutto su quell'arenile che una volta si chiamava le Calcare e che ora ha nomi esotici e tropicali, continua in maniera più virulenta e arrogante, con l’aggiunta di aggressioni verbali e minacce subite da alcuni cittadini solo per aver chiesto spiegazioni sugli spazi occupati dai concessionari, mi riferisco alle due concessioni alle Calcare, dove in maniera parossistica, senza controlli di sorta da parte dell’amministrazione, i lettini aperti hanno occupato ormai ogni centimetro quadrato di arenile, mentre cancelli e catene in bella mostra marcano un territorio come se si trattasse di una proprietà privata, privata cioè ai cittadini, e tutto questo avviene in totale difformità da quando riportato nella Determina n. 425 del 14/04/2017 e nel Capitolato prestazionale allegato alla determina stessa alla pagina 7 .
La mancata applicazione delle leggi vigenti sul territorio nazionale in materia di demanio, ma anche il mancato rispetto di ciò che queste concessioni, come dalla determina citata, dovrebbero far rispettare, e i controlli assenti da parte di una amministrazione latitante e complice che tollera il lasseiz faire dei gestori di concessioni, fa ben comprendere che la misura è ormai colma. Chiedo ai titolari delle concessioni:
Dove è rispettato
l’accesso alla battigià? Dove è rispettato l’obbligo di distanza dai tre metri
dal mare per i lettini? Chi controlla il numero dei lettini da poter utilizzare
e perché questi vengono aperti sulla spiaggia come se si trattasse di uno
stabilimento balneare e non aperti su richiesta di chi li vuole utilizzare? E
lasciati li anche la sera? Dove sta lo spazio in ogni lotto concesso in
affidamento nel quale è previsto una specifica area di almeno 100 mq da adibire a spiaggia a libera fruizione e dove i bagnanti potranno entrare e
sostare liberamente a titolo gratuito e dove sono vietate delimitazioni in
staccionate in legno, rete metallica cordoli in cemento con ringhiere che se
già esistenti vanno rimosse?
Senza voler insistere poi sul fatto che questi
concessionari la sera si trasformano in ristoratori improvvisati e anche in
questo caso appare poco chiaro e trasparente il ruolo dell’amministrazione:
nelle concessioni date è prevista anche la ristorazione? Ovvero l’autorizzazione concessa ad un chioschetto per la rivendita di bibite, può poi diventare ristorante al calar del sole? Si conosce la normativa europea sulla somministrazione di cibi e bevande? E perché la si richiede per i ristoranti e non la si richiede a chi la fa ogni sera sulla spiaggia ristorazione, dopo che, alle 19 le spiagge diventano un magna magna continuo? Ecco allora che il sindaco Andrea Buonocore dovrebbe fornire qualche spiegazione a queste rimarchevoli distrazioni da parte dei concessionari.
Senza contare che le concessioni, per le cifre con le quali sono date, fruttano al comune compensi irrisori rispetto ai guadagni che invece fanno. In questo modo il cittadino finisce pèer perderci due volte, sia come fruitore degli arenili e sia come comune nelle cui casse già povere entra pochissimo!
Eppoi ancora la mancata esposizione di tariffari con prezzi liberi e prezzi praticati ai residenti indistintamente per tutti gli stabilimenti, la mancata pratica di controlli da parte dell’amministrazione comunale! Il rilascio di regolari scontrini fiscali, anche per i parcheggi convenzionati con l’amministrazione. Insomma un bel po’ di roba dove ormai consuetudinariamente ognuno fa come gli pare.
nelle concessioni date è prevista anche la ristorazione? Ovvero l’autorizzazione concessa ad un chioschetto per la rivendita di bibite, può poi diventare ristorante al calar del sole? Si conosce la normativa europea sulla somministrazione di cibi e bevande? E perché la si richiede per i ristoranti e non la si richiede a chi la fa ogni sera sulla spiaggia ristorazione, dopo che, alle 19 le spiagge diventano un magna magna continuo? Ecco allora che il sindaco Andrea Buonocore dovrebbe fornire qualche spiegazione a queste rimarchevoli distrazioni da parte dei concessionari.
Senza contare che le concessioni, per le cifre con le quali sono date, fruttano al comune compensi irrisori rispetto ai guadagni che invece fanno. In questo modo il cittadino finisce pèer perderci due volte, sia come fruitore degli arenili e sia come comune nelle cui casse già povere entra pochissimo!
Eppoi ancora la mancata esposizione di tariffari con prezzi liberi e prezzi praticati ai residenti indistintamente per tutti gli stabilimenti, la mancata pratica di controlli da parte dell’amministrazione comunale! Il rilascio di regolari scontrini fiscali, anche per i parcheggi convenzionati con l’amministrazione. Insomma un bel po’ di roba dove ormai consuetudinariamente ognuno fa come gli pare.
Tutto questo sembra essere ormai veramente troppo! Si raccontano frottole ai cittadini! Mentre l’uso commerciale delle concessioni e mi riferisco anche all’operato del ufficio commercio è a dir poco indecente! E non si parla solo di quelle demaniali ma di tutte le altre, anche perché attraverso queste si è operata una vera e propria svendita del territorio a operatori privati che operano senza controlli, a discapito di tutti gli altri cittadini!
ECCO COME STANNO VERAMENTE LE COSE! QUINDI SAREBBE APPENA IL CASO DI FAR RISPETTARE QUELLO CHE
VIENE SCRITTO NEGLI ATTI! POI VOLETE
CONTINUARE CON LE FESTE I FRIZZI I LAZZI I BOTTI I FESTIVAL? BENE, FATELO PURE! MA OFFRITE ANCHE SE NE SIETE CAPACI, SERVIZI DI DECORO E DIGNITA’ PER TUTTI I CITTADINI!
VAS
( Verde Ambiente e Società) Circolo Giovanni
Esposito Vico Equense
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