sabato 24 agosto 2019

Ho mangiato vegano per otto giorni ed ho fatto qualche riflessione, scherzosa ma tant'è. Anche perché con i vegani non si può scherzare



finta trippa di ceci



Cimentiamoci in una ardita impresa, quella di sceneggiare un mondo in cui tutti gli umani decidessero di diventare vegani contemporaneamente…!!! E’ una provocazione intellettuale, cosa rara di questi tempi, dove ognuno è convinto di possedere una verità assoluta valida erga omnes. Ma tant’è, a me piace provocare, chi mi conosce lo sa. Cominciamo: Sul pianeta non esistono aree coltivabili sufficienti per fornire 35MILIARDI di pasti vegani al giorno  , tutte le popolazioni che vivono in zone aride la cui sopravvivenza dipende esclusivamente da alimenti di origine animale allora, dovrebbero dunque essere estirpate dal loro habitat e deportate in enormi centri di accoglienza vegana, anche per scongiurare il loro soccombere al sovrappopolamento della selvaggina. Sconfinati territori impervi manutenuti fino ad ora da   transumanze e pastorizia si muterebbero in inaccessibili selve oscure, miliardi di carcasse putrescenti provocherebbero letali pandemie. La cessazione immediata della pesca destabilizzerebbe totalmente i già precari equilibri della flora e della fauna acquatica, e le   conseguenze sarebbero apocalittiche. Nel frattempo, buona parte della umanità rimarrebbe senza lavoro e sarebbe falcidiata da una carestia di bibliche proporzioni. Il veganismo allora si trasformerebbe in una rapida eutanasia collettiva. Uno smaltimento programmato delle scorte animali e relativi derivati, sarebbe una clamorosa e discriminante contraddizione, a chi toccherebbe “sacrificarsi”??? Chi dovrebbe ricominciare a mangiare di nuovo carne?

La verità che nessun vegano vuole sentire.

Sicuramente il veganismo è incentivato dalle multinazionali della soia, quelle che stanno deforestando l’Amazzonia con gli incendi per far spazio a coltivazioni intensive  e forse anche dalle lungimiranti holding farmaceutiche ansiose di produrre alimenti sintetici.Il cibo vegano è tutto sintetico: finti straccetti di pollo, finte polpette di carne, finto formaggio ecc. ecc.  La vena animalista dei vegani poi  è a dir poco discutibile, visto che la loro scelta finirebbe con lo sterminare  tutte le specie da fattoria e/o le lascerebbe allo stato brado , sia per la gioia dei predatori, se non a morir di stenti. 

Meritevoli di attenzione gli aspetti sociali e culturali.

Il veganismo sotterrerebbe un immenso patrimonio strettamente connesso alla alimentazione. Un orientamento radicale comporterebbe anche deprimenti derive su arredi, indumenti, prodotti di varia natura, scarpe e accessori, considerata la ovvia necessità di convertire le piantagioni di fibre naturali. Anche qui, è bne ricordarlo, a giovarne sarebbero solo le grandi industrie della chimica.

Ovviamente ho estremizzato, e lo faccio sorridendo con ironia. Il  mondo, soprattutto quello capitalista che abbiamo è ancora troppo pragmatico e scaltro,  per votarsi in massa al veganismo. Sono ancora troppi gli allevamenti intensivi  e il consumo assoluto di carne animale, le torture che si infliggono alle specie viventi  e i profitti e le devastazioni che si perpetrano in questo mondo, nel quale però, l’ideologia vegana ne rappresenta “ la falsa coscienza veritiera”. Allora, demonizzare chi non   mangia carne tutti i giorni, ma per esempio, una volta a settimana mi sembra veramente troppo.  Tuttavia, senza tirare in ballo filosofi importanti, non minimizzerei un elemento rilevante, ovvero: quando l’applicazione di una teoria  che per provocazione e comodità teoretica proiettiamo su larga scala si rivela essere catastrofica, sarebbe cosa  buona e giusta criticarla se non cestinarla. Per chi scrive,  la sensazione più immediata è che il veganismo sia semplicemente un vezzo pseudo spiritualista, prodotto dalla noia delle nostre società super rimpinzate di cibo, e dal bisogno di identificarsi in un percorso restrittivo, quasi punitivo, ascetico oserei dire, quasi una sorta di “purificazione” elaborata per creare illusorie auto beatificazioni e auto assolvimenti per le molteplici complici mancanze che abbiamo nei confronti di tanta altra umanità. Eh si! L’occidente capitalista preferisce buoni figli vegani che non pericolosi critici dell’economia politica.

Quindi, prendendo le distanze da quelle che si definiscono posizioni  populiste e demagoghe non vorrei scandalizzare nessuno… evidenzierei  a questi novelli sostenitori della bontà cosmica, con forza, che   in un mondo in cui quasi tre quarti degli abitanti, se non di più,   non mangiano e non bevono, questi poveri peccatori inconsapevoli,darebbero un occhio per mangiare carne, pesce, uova, latte e formaggio almeno una volta al mese, cioè quegli alimenti che lo snobismo di una esigua ma a loro dire avanzatissima e buona  minoranza  considera un abominio nutritivo. Ecco allora, come a voler guardare con occhi e con coscienza critica,  la propaganda vegana diventa una aberrazione e un talebanesimo alimentare. restiamo umani per piacere!Salvatemi dai vegani!


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