lunedì 4 giugno 2018

SARANNO LORO A RESTITUIRCI LIBERTA' E DIGNITA.






Sono convinto che stiamo precipitando in una fase molto oscura della nostra storia, dove si sono perdute ragione, coscienza e consapevolezza, solidarietà e umanità .  Sono le  risposte che ho sentito venir fuori da quella gente di Rosarno, sull’uccisione di quel sindacalista immigrato ( MI FA SCHIFO IL TERMINE DI COLORE) che mi fanno temere il peggio. Quella gente descolarizzata, abbandonata a se stessa preda di squali della politica, di cui Salvini è solo l’ultimo degli epigoni: poveracci che convivono con drangheta e ignoranza, che ravvisano come nemico gente più povera e reietta di loro, che oggi in Italia sono gli schiavi, perché uno che lavora 20 ore al giorno per  due euro, sotto il sole o sotto la pioggia, nel caldo torrido o nel freddo ha un solo nome: SCHIAVO. 

Non stanno, sia ben chiaro solo a Rosarno, sono sparsi per tutte le regioni d’Italia, anche in quelle del nord che si ritengono più civili. 

Provocatoriamente m piacerebbe che tutti gli immigrati se ne andassero dall'Italia e che Salvini, neo ministro degli interni, rendesse ancora più restrittiva la Bossi-Fini, così a lavare il culo ai nostri anziani, a raccogliere i pomodori, a lavare i cessi, a scaricare le cassette di frutta nei mercati e a fare i lavori più umili e pericolosi, insomma a fare i peggiori lavori, peggio pagati e non assicurati, ritornassero i validi e volenterosi padani, gli attivi giovanottoni italiani, i solerti e pacifici uomini e donne nostrani. Mi piacerebbe che andassero via, nei loro paesi dai quali scappano per fame, così che la gente per strada non sarebbe più aggredita e violentata da una criminalità fatta di tunisini e magrebini, ivoriani e polacchi e ucraini, ma solo da ragazzotti veneti, con la terza media, che massacrano i genitori per mangiarsi i loro soldi di industrialotti, i loro risparmi e con questi  comprarsi l'ultima auto di grido e i maglioncini di cachemire e la cocaina e le città sarebbero devastate solo da tranquilli italiani che con spranghe, catene, molotov e pistole vanno tranquillamente allo stadio la domenica, accoltellandosi su autogrill per festeggiare la squadra del cuore. 

Forse Salvini ci libererà da questo incubo e restituirà l’Italia alla pacifica e generosa e maschia progenie italica delle valli padane, colonizzando la testa vuota  anche di quei ruspanti giovanottoni calabresi, campani e siciliani abituati da tempo a silenzi omertosi. 

Ecco ! Provocatoriamente vorrei augurarmi questo, perché quello che vedo mi fa capire che invece tutto peggiorerà e peggiorerà a stretto giro. 

Sicuramente Salvini sta ancora in campagna elettorale e non ha compreso che il problema è esplosivo (nell a mia follia senile penso che la salvezza etica e morale ci verrà proprio da questa gente, altro che sinistra riorganizzata e dunque sono dalla parte degli SCHIAVI che ci restituiranno libertà  e dignità umana), però, da anche un po’ di stomaco oggi vedere e sentire i risorgenti democratici sbracciarsi per i più deboli e per i dannati della terra mentre fino ad ieri erano alla difesa di Monte Paschi, di banca Etruria o spartizioni di dirigenze interne.  Come sentire pure  qualche giorno fa il presidente del Pd Matteo Orfini, criticare Minniti sul pericolo immigrazione, accusando l'ex ministro di aver creato allarmismo e spianato la strada a Salvini, fa insorgere qualche dubbio sullo stato confusionale di quel Partito. 

Allora qui bisognerebbe non ciurlare nel manico, Orfini!  O si vuole disconoscere che il tema immigrati è centrale, c'è, pressante, soprattutto nelle città, nei paesi grandi e piccoli, e che il centro sinistra piddino è arrivato tardi a comprenderlo, o ha tentato di farlo solo nel periodo Minniti, oppure ci si incammina sulla strada di negare il problema puntando il dito contro coloro che l'hanno ingigantito.  

Ovvero il tipico atteggiamento del Partito Democratico contro la quale i militanti dei centri sociali o dei quartieri popolari che sentono il tema migranti in modo feroce, si sono rivoltati contro con differenti punti di vista. 

Credo quindi che questi atteggiamenti pesantemente ideologici e strumentali finalizzati ad una campagna elettorale senza fine ci porteranno in quel buco nero che tra poco potrebbe travolgere tutti. 

L’assassinio di Rosarno, non unico nel suo genere in Italia ci fa capire in che clima viviamo, io credo, nel rispetto di quelle che sono ancora le norme costituzionali che, al di la delle politiche sull’immigrazione che contesto tutte, perché da marxista credo che siano diventate funzionali e produttive per il capitalismo ( lavoratori a costo zero e svilimento dei lavoratori nazionali), che bisogna seriamente aiutare queste donne e uomini sfruttati ad organizzarsi sindacalmente e socialmente, al di là dei proclami e delle esternazioni a dar loro la possibilità di vivere dignitosamente qui, dove li hanno traghettati guerre, miserie e marcanti di schiavi.

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