mercoledì 30 agosto 2017

SMART


Stamani, una piccola donna ostentatamente presuntuosa,con vestitino avvitato e sandali bassi, attraversava la strada principale del mio paese salutando con ciao cara, ciao caro e elargendo sorrisi keep smiling a chiunque incontrasse. Contemporaneamente parlava concitatamente attraverso il suo smartphone guardandosi intorno per controllare se tutti la stessero guardando. È una imprenditrice, così lei si definisce, tuffatasi a capofitto in cosiddetti progetti di sviluppo socio culturale della città. La guardavo andare spedita come gli operai un tempo verso il sol dell'avvenir, sicura del suo status di donna liberata; liberata da figli già grandi, da mariti ingombranti, da una opprimente vita familiare, pensavo alla sua felicità, a come basta poco per sentirsi felice: il raggiungimento di uno status e il riconoscersi pienamente in esso. Altri personaggi simili, altre donne come lei stanno venendo fuori dalle mie parti – ma io credo un poco in tutta italia. Sono state precedute in questo modello dagli uomini: Berlusconi e Briatore, B&B  hanno fatto scuola per tutti. I tratti predominanti di questa nuova tipologia emergente sono: superficialità, una non nascosta, anzi ostentata ignoranza in fatti di cultura, molta improvvisazione e filosofia del pressappoco, una leggerenza non nascosta nei confronti delle leggi, un’avversione per il senso critico e un ottimismo molto simile al beotismo inconsapevole del tipo pubblicitario tutto va sempre bene; il tutto spacciato qui in italia ,ma non in Gran Bretagna dove il termine è stato coniato, come SMART, ovvero: alla moda, sveglio, intelligente, abile, furbo. Ecco, quella donna stamattina si sentiva molto SMART.
Essere SMART oggi è diventato l’unico modo per raggiungere tutti e tutti vogliono essere SMART. L’altro giorno, sempre per strada un mio amico, più giovane di me, e molto SMART, mi faceva notare che ero troppo pessimista e che avrei dovuto subito fare qualcosa per cambiare questo punto d vista: yoga, pilates, bodygym. Insomma: dovevo adottare il keep smiling pure io e diventare finalmente SMART:la sua ricetta? Sorridere alla vita, avere un atteggiamento dinamico non guardare ciò che non va, ma solo quello che va, insomma dipingere il mondo di rosa e trasferirmi nella sfera del pubblicitario, solo così, secondo il suo consiglio i miei post –che a suo dire e forse è vero,sono letti da non più di trenta persone e sempre le stesse- avrebbero raggiunto tutti previa una strategia comunicativa nell’utilizzo dei like su FB.
Peccato però che i conti non tornino ( oddio a rieccolo il pessimismo?). Che la “fine della storia” stia passando attraverso lo SMART system? Attraverso l’imposizione erga omnes del modello B&B ( Berlusconi Briatore)? Sono questi i nuovi uomini e donne del futuro? Quelli che hanno più like su fb e salutano con ciao caro ciao cara? Quelli e quelle che ignorano i classici, la buona letteratura e la buona musica o l’arte e parlano solo di chef stellati e di ristoranti fantastici e di resort a cinque stelle e di piscine mirabolanti? La verità è che tutto questo a me, sembra essere solo – anche se mi leggeranno solo trenta persone e sempre le stesse- essenzialmente rimozione. Negazione della realtà. Il messaggio che questa gente tenta di veicolare sostenuto da tutto il sistema dei media è che: la pluralità irriducibile del mondo umano deve essere dapprima elusa nel pensiero e nei comportamenti e poi assoggettata a questo modello socioculturale di uomo del fare e di donna del fare. Fare cosa non è necessario saperlo, l’importante però che si riescano a fare soldi tanti soldi. Pensiero vuoto, pensiero accomodante, pensiero indigente, una vera e propria ermeneutica della irrealtà.
Non sappiamo nemmeno cosa sogneremo questa notte e se ci alzeremo il giorno dopo, e invece questa donna SMART con le sue sicurezze  e certezze da imprenditrice d’assalto o  l’imprenditore etico che fa soldi a palate con l’etica senza sapere cosa sia veramente l’etica, coltivano l’illusione di poter addomesticare il futuro, una nichilistica wille zur macht, una volontà di potenza arrogante, negando però i pezzi di mondo che non sono il loro mondo. Anziché affrontare ciò che è eccedente rispetto a ciò che è prevedibile, anziché fare i conti con il disastro ambientale, con le povertà, questi uomini e queste donne, attraverso questo pensiero vuoto, indigente, attraverso questa ermeneutica della irrealtà sostituiscono l’analisi con una gigantesca rimozione di tutto e chi non si adegua viene considerato un nemico, un pessimista, un gufo, uno che non ha like su fb e che non comunicherà con nessuno. La nottola di Minerva del pensiero SMART dominante si viene a giustificare così come naturale e razionale, post factum, come il dominio del più forte. Ormai sembrerebbe che solo il liberismo, cioè la democrazie di mercato, prodotta e garantita dal profitto, potrà essere il nomos adeguato della terra. Tutelarla universalmente e estenderla a tutti sembrerebbe essere il compito di queste imprenditrici e di questi imprenditori nella loro crassa ignoranza oleata solo dalla pecunia. Nulla allora sarà meglio di un bagno in piscine a raso con massaggi idrici, di complessi benessere venuti su dagli abusi, di solarium inedificabili spinti in mezzo al mare, di ristoranti impossibili su discoteche, di chef stallati che a malappena sanno parlare:    lo SMART SET paesano e nazionale si incontra in questi non luoghi, tutti uguali, e  si illude di essere il meglio, ma così non è. L’universale esige una polizia planetaria e questa gente vi si sta consegnando allegramente col sorriso beota sulle labbra: “ Pour adorer longtemps un théorème, la foi ne suffit pas, il faut encore une police” ( Albert Camus). 
Ah! Dimenticavo: io rido, mi piace vivere e ballare e fare  l’amore e mangiare tra amici contro l’invidia o il risentimento di ch non vuole riconoscere – o non sa farlo- la maestà dell’ordalia: Saluti e salute, come dice spesso un mio amico.


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