Adesso vedrete come si spegneranno
magicamente i fuochi. Squali, pescecani, caimani, delinquenti, assassini del
territorio: ma veramente credete che quel demente che ha confessato sia l'unico
responsabile di questa immane devastazione del Faito? Ma veramente credete che
sia l’unico responsabile, con quel video ridicolo che circolava sul web, quell’apecar
che andava avanti e indietro, ebbene state fuori strada. Vi sbagliate se
pensate questo. Ora tutti esprimono solidarietà: l'opposizione consiliare, il
neoeletto segretario del PD locale, ma nessuno osa dire una parola di troppo
per non sembrare inopportuno o fuori luogo. Un politicamente corretto ipocrita
quanto retorico e vistosamente falso. Io invece bastian contrario, esprimo , il mio lutto per i
grandi alberi distrutti ai quali non importava niente di essere inseriti in un
progetto economico di rilancio del Faito, il mio lutto per la fauna di quella
montagna sacrificata come gli alberi ad un progetto che sembrerebbe più
criminoso e camorristico di quanto non appaia già. Alberi e animali sacrificati
per i soldi, per la famosa economia del turismo che ha reso le nostre
zone tra le più trash e volgari della Campania.Una concezione che non riesce a
considerare la natura come un valore in sé per quello che essa da in quanto
tale: ossigeno, aria pulita che ormai è sparita da questa città, silenzi
incontaminati, frescura e sollievo. No tutto questo se vuole avere un peso lo
deve avere perché esso deve poter produrre soldi. E allora un progetto
criminoso sembrerebbe sottendere questo rogo che ha distrutto i boschi del
Faito, che ha sacrificato migliaia di ettari di conifere di sottobosco, di
macchia mediterranea, e non leggo né dichiarazioni che vadano in questa
direzione, né prese di posizione pubbliche. Tutti esprimo cordoglio unanime
ma ci si guarda bene a parlare della causa prima che potrebbe essere stato
il vero motore di questa calamità: fare arrivare soldi a pioggia attivati in un
certo modo già dalla macchina dei soccorsi, dimostratasi insufficiente a domare
un incendio dai focolai multipli che potevano sembrare attivati giornalmente da
mani diverse che obbedivano ad un disegno scellerato quanto barbarico,
indifferente a quella natura ormai carbonizzata.
Ora l’amministrazione proclama lo stato
di calamità naturale. Leggo: "La
condizione di emergenza, che caratterizza in modo così grave il territorio
comunale, costituisce una calamità naturale ed è da ascrivere ad una delle
fattispecie previste dalla Legge n. 225
del 24/02/1992 e ss.mm.ii. e dalla Legge
Regionale n. 12 del 22/05/2017, in base al quale l’Amministrazione
regionale, per favorire il ritorno
alle normali condizioni di vita nelle aree del territorio regionale, può
disporre lo stanziamento di appositi fondi finalizzate anche alla concessione
di eventuali contributi a favore di cittadini ed imprese danneggiati dagli
eventi calamitosi."
Ecco il disegno criminoso sembrerebbe
aver trovato la ragione di quell’immenso sacrificio di natura verde distrutta, naturalmente non nella richiesta dell'amministrazione, ma nel raggiungimento dell'obiettivo prefissato: fare arrivare soldi.
Lo scopo sembrerebbe essere questo, come accade per i terremoti devastanti che,
quelli si, per davvero sono calamità naturali. Un po’ come quei costruttori che
quando i Tg enumeravano i crolli e le vittime si sfregavano le mani pensando
agli affari che avrebbero fatto. Naturalmente l’amministrazione fa la sua parte
e attiva gli strumenti per far fronte a questo disastro, e la mentalità
popolare ineducata potrebbe dire: “ arrivano
i soldi, gli alberi riscresceranno, e finalmente partirà il rilancio del Faito”
. Si è vero, partirà il rilancio del Faito ma la sensibilità ambientale viene
fatta a pezzi in Campania sacrificata sempre all’economia di un turismo di
rapina che ha molte cose da spartire con la mentalità camorristica che presto o tardi presenterà il conto a tutti noi.
Franco Cuomo, VAS Verde Ambiente e Società
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