Sfoglio con pigrizia le
notizie on line che riguardano il mio paese: troneggia la mega smargiassata
dell’abbattimento dell’ecomostro ALIMURI, un altro mega affare da consumersi ai
danni dell’erario pubblico . Una conferenza di servizi richiesta dal nuovo, dirigente
dell’ufficio tecnico comunale, l’ingegnere Paola De Maio e una mega scoperta di
mostro abusivo da parte dell’ ing. Antonio Elefante, che potrebbe palesarsi essere l’ennesimo affare per le tasche di qualche
privato, per poi fare un maxi complesso balneare sotto quella montagna dirupata
e dirupante. Continuo, e leggo di una
ringhiera da farsi presumibilmente dallo Sporting alla Villetta, ho già notato
lungo la Raffaele Bosco uno scorrere di ringhiere di ferro brutte e povere che
stanno sostituendo gli antichi muretti che forse meritavano interventi di
restauro e non demolizioni quale sarà la ditta favorita in questa ringhierata
generale? La ringhiera in questione avrebbe la finalità – secondo il sindaco
esteta Gennaro Cinque – di far vedere il paesaggio di arbusti infestanti composto da Ailanthus altissima (Alianto), meglio
conosciuti come “ fetielli”, perché puzzano e un dirupo che una volta era
coltivato a terrazze con ulivi. Non una parola sul mare fognatura, dove sono in
parecchi che scaricano abusivamente, non una parola sulla frana sotto il Vescovado
che solo per un miracolo ( è caduta nella notte tra domenica e lunedi) non ha ammazzato nessuno, non una
parola sulla gestione ormai privatistica di molti tratti di litorale dati “in
concessione” ( è un eufemismo ) a gente, di solito famiglie, che pagando cifre
vergognosamente basse realizzano guadagni incredibili in soli due mesi effettuando
una vera e propria rapina del territorio, quando sarebbe stato più civile e
coraggioso per un comune costiero decidere di gestire a livello comunale tutti
gli arenili controllando prezzi e togliendo il monopolio a queste famiglie che
ormai sono convinte di essere diventate le proprietarie di quei tratti di
spiaggia dove, tra le altre cose, hanno cementificato, posto cancelli e
ringhiere e orridi baldacchini dove si cucina di tutto ( senza controlli
igienici). Che paese è ormai diventato Vico Equense? Il paese della cuccagna dove
il mago di OZ Gennaro Cinque come un caterpillar spazza via tutto: leggi,
regolamenti per l’uso degli spazi pubblici, normative sul paesaggio e sulla
tutela dei centri storici . Non una sola voce contraria, non un’azione degna di
rilievo per frenare questa pragmatica ad uso dei clientes e delle loro tasche. risultato? Un paese che apparentemente
sembra migliore di qualche anno fa, ma solo per uno sguardo distratto e
passeggero, ma che invece in realtà si è imbruttito e involgarito, dove si ha
la pretesa di fare un cine festival e non c’è un cinema, dove non esiste un
centro sportivo o una palestra comunale, dove non c’è una piscina pubblica. Allora
a tutti quelli che pensano che questo posto stia migliorando io mostro il lato B
di Vico Equense. Ha ragione Peppe Dilengite, che è stato anche sindaco di
questo posto quando commentando un mio post sulla frana scrive:” Strage evitata per miracolo .Le opere
necessarie per la messa in sicurezza del costone e per quelle a mare di
protezione della falesia , furono finanziate con cinque milioni di euro nel
2004 , di questi cinque milioni uno è stato speso per delle reti che non
tengono, e la scogliera soffolta non è sufficiente a proteggere il piede della
costa dai marosi . Il resto dei soldi sono scomparsi . Forse una seria politica
di protezione del territorio invece delle altisonanti dichiarazioni sulla
presunta demolizione del mostro dell'Alimuri servirebbe di più alla nostra
città. Propongo di investire i soldi stanziati per la demolizione del mostro di
Alimuri nel salvataggio del costone sottostante la Cattedrale” e io
propongo invece di regolamentare l’uso delle concessioni balneari e di non
toccare il muro che dallo Sporting va alla Villetta Paradiso : quella ringhiera
non serve a niente ma soprattutto, quella ringhiera – che il sindaco Gennaro
Cinque – lo voglia o no sarebbe l’ennesima aggressione indebita e manomissione
del centro antico del paese, contrio la quale la Soprintendenza non può far
finta di niente.
Franco
Cuomo VAS ( Verdi Ambiente e Società )
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