I V.A.S, per un decennio quasi
hanno cercato di fare quello che secondo loro sarebbe stato giusto fare, ovvero
un controllo sul territorio per difenderne la bellezza dall’aggressione
massiccia del brutto, del volgare, della ingiustizia, ma tutto questo a quanto
pare non è servito a nulla visti gli effetti e i risultati prodotti sulla popolazione, sul territorio, e i
commenti e i post riportati sui social network. Forse siamo stati troppo
elitari a fronte del populismo dilagante, un elitarismo che però rivendichiamo con
orgoglio perché non abbiamo mai inseguito né inseguiamo consensi elettorali. Per dieci anni i V.A.S.
sono stati l’unica opposizione all’amministrazione Cinque o quasi. Oggi, ho letto da qualche parte che qualcuno si è rammaricato perché il sottoscritto parla di silenzi rumorosi come
quelli di una banda musicale di fronte al dilagare del malcostume e di pratiche poco chiare relative ad attività pubbliche. A questi che si rammaricano dico: è lo stile che
è diverso! Fra poco poi- è una mia opinione- si assisterà a rimpasti nel PD locale, al confluirvi di
formazioni ora esterne, ci saranno operazioni di “pulizia politica” , per così dire, per rendere
l’opposizione più funzionale all’amministrazione Cinque, spalmarla sui desiderata di governo che alcuni consiglieri stanno già praticando, d’altra parte perché meravigliarsi,
succede ai livelli alti nella nazione, può succedere anche qui a Vico. Su tutto
questo, su quello che accade a Vico Equense relativo all’amministrazione
pubblica della città, sul Sindaco che lavora sbracciato e sudato alle 6 del mattino con gli operai per tappar buche a Moiano o Santa Maria del castello e,
a detta del suo più acceso fan sfegatato, potrebbe anche essere fatto santo
subito, sull’opposizione silente che fa le interrogazioni al santo subito pur
di far vedere che ha fatto qualcosa ,sull’amore per il passato panoramico e
paesistico di Vico Equense da parte dei suoi cittadini, ma sull’indifferenza
degli stessi per la catastrofe ambientale urbanistica ed edilizia di attuale,
sul paraculismo di chi inneggia alla modernità del turismo tutto panini e birre
a gogò, sullo schifo che sono diventata le nostre coste e il nostro mare, sulla
tristezza per come la giustizia amministra il suo mandato, sul declino
culturale di un intero paese ( negli anni 70 c’erano meno bar ma due gallerie
d’arte attivissime e un cinema, oggi solo bar e molte feste patronali) ecco, rispetto a tutto questo mi sento di far
valere un motto evangelico per mera sopravvivenza personale in un posto che
ormai può collocarsi tra la paccottiglia cafonal, e la pratica della torva aggressione verso
chi la pensa diversamente da questi modi di rappresentarsi: "Nolite dare sanctum canibus, neque mittatis
margaritas vestras ante porcos, ne forte conculcent eas pedibus suis, et
conversi dirumpant vos", ossia: "Non date ciò che è santo ai cani
e non gettate le vostre perle ai porci, perché non le calpestino e, rivoltandosi,
vi sbranino". Ecco, oggi, l’unica preoccupazione per chi la pensa
diversamente in un posto dominato dal pensiero cafonal è quello di evitare di
essere sbranati, quindi: niente più perle ai porci.
Franco Cuomo V.A.S. Vico Equense
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