"Poiché ogni racconto presenta i propri problemi tecnici, ovviamente non si possono generalizzare le regole fornendo un'equazione del tipo due per due uguale quattro. Trovare la forma giusta per un racconto vuol dire semplicemente scoprire la forma più naturale per scriverlo. La prova per capire se uno scrittore ha sublimato la forma naturale del suo racconto è questa: dopo averlo letto, bisogna capire se lo si può immaginare diversamente, o se l'immaginazione ne esce ammutolita e sembra definitivo e completo. Proprio come è completa un'arancia, che la natura ha fatto proprio nel modo giusto. - Lavorare è l'unico trucco che conosco. La scrittura ha leggi di prospettiva, di luci e di ombre, proprio come la pittura o la musica. Se si conoscono dalla nascita, bene. Altrimenti bisogna impararle. Poi si possono anche sistemare a seconda dei propri gusti. Perfino Joyce, il nostro discolo più estremo, era un grande artigiano; ha potuto scrivere l'Ulisse perché era stato capace di scrivere Gente di Dublino. Troppi scrittori sembrano considerare lo scrivere racconti come un esercizio per sgranchirsi le dita. In questo caso stanno usando sicuramente solo le dita."
Truman Capote
[Brano tratto dall'intervista realizzata da Pati Hill nel 1957 per il numero 16 della Paris Review. Info su Truman Capote le trovate qui. L'intervista integrale è contenuta nel libro The Paris Review. Interviste vol. 1, Fandango Libri] -
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