lunedì 6 agosto 2012

Vico Equense: bambini al mare col braccialetto di riconoscimento!



Siamo arrivati al 6 agosto e qualcuno sul web parla ancora di spiagge libere ( cosa vorrà mai dire poi?), di bugie del Sindaco Gennaro Cinque, di concessioni date ai soliti noti ecc. ecc. La verità che nessuno dice intanto è che la gente di Vico Equense, ma anche della stragrande maggioranza degli altri posti in Campania, se ne infischia di far valere i propri diritti o, nei casi più avanzati ( si fa per dire), delega le sue lamentele a qualcun altro che dovrebbe risolvergli i problemi. Venti anni di berlusconismo e di latitanza dell’opposizione non sono passati invano. Tra dieci giorni l’estate commerciale, sarà finita e nessuno parlerà più di spiagge libere: ovvero di spiagge che sarebbero dovute essere state gestite dal comune, pulite, controllate, servite di docce, spogliatoi e bagni pubblici, con un ticket minimo da pagare per tutti gli altri servizi offerti, come succede in quasi tutte le parti del mondo civile. Quello che invece si vede in giro è solo la vergognosa rapina degli stretti arenili e degli spazi ad essi adiacenti, ma anche  quella del mare, negli spazi adibiti a porto che è stata consentita dal Sindaco Gennaro Cinque a privati cittadini elevati a rango di improbabili imprenditori. Lungimirante politica di grande strafottenza sociale, esibizionismo cialtronesco di ostentata ignoranza verso la qualità dell’ambiente e verso un turismo ecocompatibile: insomma i tratti più rappresentativi della politica di questo sindaco. Ma, e mi piacerebbe essere smentito, la popolazione, tutto sommato, questo vuole, come non servono a nessuno i “delicati cicisbeismi” di inutili interrogazioni presentate in Consiglio Comunale. Dall’altro lato gli stabilimenti “ufficiali”, tra “ingresso”, lettini e ombrelloni e parcheggio, hanno tariffe che oscillano dai 15 ai 25/30 euro procapite. La crisi, fortunatamente sta imponendo modelli di “consumo ragionevole”: al mare ormai ci si va solo la domenica, lasciando stabilimenti semi vuoti durante il resto della settimana. A niente è valsa la disattesa ordinanza regionale di non far pagare i minori di anni 12. I gestori si sono ribellati: loro, dicono, fanno pagare i servizi. Qualcuno, proprio per far pagare i servizi, per esercitare un controllo totale sui fantozziani bagnanti proni ad ogni decisine, si è addirittura richiamato alla logica del Lager.
A Vico Equense, in un notissimo stabilimento balneare i gestori hanno deciso di fare indossare un braccialetto di riconoscimento ai minori che non hanno pagato l’ingresso. Il braccialetto dovrebbe servire a segnalare quei bambini di quei genitori che hanno deciso di chiedere l’applicazione della legge Caldoro. I bambini col braccialetto, in pratica, non possono andare in piscina o usufruire dei giochi. La cosa in sé è agghiacciante, ma terribilmente vera! Un classismo vergognoso che crea disagio e frustrazione tra bambini, pensato, attuato e tollerato da tutti! Uno si sarebbe aspettato un’ insurrezione delle mamme, ma c’è stata l’accettazione supina di questo comportamento da campo di concentramento sul quale io credo che qualche magistrato dovrebbe intervenire.
 Io credo che questa cosa di non consentire ai bambini che vengono fatti entrare gratis, l'uso dei servizi (piscina, giochi, ecc.) sia frutto di un'interpretazione intenzionalmente errata.
Il legislatore Regionale non avrebbe emanato una norma ad hoc per dire che l'accesso al mare deve essere libero e gratuito, perché tale principio è già affermato nel nostro Ordinamento.
Il legislatore Regionale ha quindi evidentemente inteso integrare il contenuto delle concessioni per la balneazione (che hanno un costo irrisorio a fronte dei profitti, peraltro in gran parte "in nero" stabilendo che i titolari delle Concessioni, debbono farsi carico del costo dell'utilizzo dello stabilimento nella sua interezza, da parte dei bambini fino a 12 anni di età.
I titolari degli stabilimenti che pretendono di "marchiare" i bambini-che-non-pagano, si espongono peraltro all'eventualità che genitori particolarmente incavolati, accettando l'interpretazione errata della norma, dicano "Allora sai che c'è di nuovo ? Se tu vuoi confinare mio figlio sulla battigia OK. Però a questo punto tutta la famigliola entra gratis (per la Norma di Legge Ordinaria) e se ne resta sulla battigia !!!"
La Campania è l’unica regione dove i gestori degli stabilimenti hanno deciso di non applicare una legge e di continuare a fare i loro comodi partorendo anche regolamenti balneari umilianti e mortificanti la dignità della persona, come questo dell’applicazione del braccialetto di riconoscimento a quei bambini i cui genitori, al momento di entrare sullo stabilimento hanno chiesto di far valere una legge regionale. 

Voglio sperare che la stampa, alla quale denuncio questi episodi, dal canto suo, possa scuotere l’inerzia dei cittadini ma soprattutto denunciare lo stato di degrado civile, sociale e culturale di chi pone in essere atteggiamenti del genere.

Franco Cuomo V.A.S. Vico Equense 

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