L'imbarbarimento
di cui parlo è una scelta deliberata di questa amministrazione e di questo
Sindaco, da tempo i VAS hanno evidenziato il degrado delle marine attraverso
concessioni date senza controlli a piccole attività di ristorazione che -
tranne in alcune rare eccezioni - sono scadenti e accolgono una utenza che
definire per lo meno civile è un eufemismo. Grazie a questa politica
autorizzata dall'ufficio commercio, dal suo dirigente, dai suoi funzionari e
avallata dal Sindaco Cinque, oggi, qualsiasi persona di buona educazione e di
buon gusto farebbe bene a tenersi alla larga dai cosiddetti "borghi
marinari", molto simili ormai a quella che una volta erano i chioschi
dell'acqua della Madonna: stessa igiene, stessa qualità gastronomica, stessa
legittimità urbanistica, stessa utenza. E' stata questa una politica dissennata
che ha squalificato Vico Equense, quella che provocatoriamente da anni continuo
a definire una "moianizzazione" della città. I gestori di ristoranti
o alberghi, che una volta erano considerati "alti", ( le Axidie, La
Torre del Saraceno,Mustafà ) che avrebbero potuto dar voce ad un protesta per
chiedere controlli di qualità sulle licenze autorizzative date, hanno preferito
tacere seguendo la logica: più gente viene meglio è. E la gente è venuta, e si
è visto che gente è arrivata sulle marine estive, preparate con baraccopoli
palafitticole d'occasione a servire pizze e panini e kebab, nella peggiore
tradizione da litorale flegreo. Ora l'accaduto dell'altra sera, la sparatoria
tra clan rivali, fa capire bene quali sono le frequentazioni delle nostre
spiagge “by night”. Non basta chiedere un Consiglio Comunale aperto! Non
servirebbe a niente o quasi a niente! Occorrerebbe invece una radicale
inversione di tendenza: revocare le autorizzazioni date con pagamenti risibili:
una vera e propria svendita del territorio voluta dal Sindaco Gennaro Cinque.
Occorrerebbe una riqualificazione dei borghi marinari cominciando a cacciare
via tutti quelli ai quali è stato consentita una barbara ed indebita
appropriazione di spazi che una volta erano di tutti. Occorrerebbero denunce
massicce alla Procura della Repubblica che investissero i dirigenti ed i funzionari
comunali che ormai firmano le autorizzazioni stesse, al di fuori di qualsiasi
programmazione economica e culturale del territorio: occorrerebbe insomma
intraprendere una guerra contro l’illegittimità di operazioni discutibili, contrabbandate
come atteggiamenti di amicizia paesana compiacente. I VAS sostengono da tempo
che il territorio costiero ha subito un'orrida omologazione con i paesi
vesuviani, grazie alle cosiddette politiche liberistiche rozze e grossolane
volute da sindaci come quello che ci troviamo ad avere: ormai siamo ad un punto
di non ritorno ed io, personalmente, riesco a vedere solo una evoluzione verso
il peggio. La sparatoria sulla spiaggia dell'altro ieri è solo la
rappresentazione di una metamorfosi avvenuta, il resto lo fanno le feste
patronali che fanno impazzire il traffico cittadino, i fuochi esplosi ad ogni
ora del giorno e della notte, le sagre paesane, l'inquinamento del mare,
l'inquinamento da smog e da rumore. Un punto di non ritorno che solo una
radicale inversione dei modi di concepire la legalità e l’ambiente potrebbe
forse invertirne la direzione.
Franco Cuomo VAS- Circolo Aequa Vico Equense
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