Sono a casa dopo una settimana
ospedaliera e molto devo a mio fratello Silvio. Sono stato nell’ospedale di Sarno"Martiri
del VILLA MALTA", sono stato portato lì per una”stenosi sub occlusiva di
by pass venoso”, in pratica un infarto, non gravissimo, ma un infarto. Un’esperienza
negativa che però mi ha dato l’opportunità di pensare e riflettere come sempre
mi succede in questi casi. Dico subito
che in Costiera Sorrentina, costiera che ormai offre solo da mangiare faremmo bene
a nasconderci e vergognarci per la completa assenza di strutture di servizi
sociali ma soprattutto per strutture sanitarie degne di questo nome. L'ospedale
di Sarno è un'eccellenza in Campania per tutto quello che riesce a dare sul
territorio dell’agro sarnese nocerino, per i suoi medici di cui non ricordo
tutti i nomi ma solo alcuni come quello della dott. ssa Anna Rainone, una donna solare e positiva,
preparata professionalmente capace di infondere sicurezza, il dr. Olivieri, il dr. Vicedomini e soprattutto per il suo personale paramedico
infermieristico e ausiliario: l’infermiere professionale Antonio D'angelo,
alcune infermiere professionali dolcissime e serissime, Gianfranco, Carmine nomi,
ma i cui volti non dimenticherò mai più: mai sgarbati, mai assenti. Per un
momento ho pensato di trovarmi in una
piccola svizzera: sale pulitissime ed asettiche, controlli sulle entrate,
informazione date ai pazienti su tutto
ciò che era il decorso della malattia e la terapia farmacologica seguita. Ancora
adesso non riesco a spiegarti questo
"miracolo" campano, ma i assicuro che sta lì. Pulizia, rispetto, ordine, capacità di
confortare un paziente infartuato, serietà nel rapporto medico - paziente,
quest'ultimo trattato sempre come una persona sofferente e bisognosa di cura e
mai come un numero di letto. Non posso dire purtroppo la stessa cosa per l’ospedale
di Eboli, dove, ad un buon personale medico ( mi riferisco al reparto di
cardiologia e all’ UTIC, (unitá di terapia intensiva cardiologica) non sempre è
corrisposto un personale paramedico all’altezza. Mi hanno praticato degnamente
un’angioplastica il prof. Tuccillo, primario di emodinamica del Loreto Mare e
il Prof. Bottiglieri dell'ospedale civile di Eboli, ai quali andrà sempre la
mia gratitudine. Come spiegarsi questi due " miracoli" sanitari in Campania ? Non
lo so. Ho però tratto una conclusione che va al di là della teoria che un buon
primario fa un buon ospedale, teoria troppo legata alle capacità di una sola
persona, mentre invece io sono stato testimone e attore di un sistema o un team organizzativo di più elementi. Ho
tratto la conclusione che mi trovavo nella provincia di Salerno e non in quella di Napoli o di Caserta. Credo che questo sia ciò
che fa la differenza e vi assicuro che
le differenze ci sono, eccome se ci sono: spariscono il plebeismo lazzaro, la
disumanità e la sporcizia, l’indifferenza dei medici e si incontrano cittadini e professionisti . Ora
devo solo riprendermi. Qualcuno mi ha
chiesto come mai nessun mio medico mi avesse suggerito di fare una “manutenzione”, non so cosa rispondere o
in parte ho già risposto prima e poi, purtroppo, io la “manutenzione la facevo ma per vedere se un
arteria si ostruisce, al momento devi solo entrarci dentro e, anche se è
routine,come dicono in molti, vi
assicuro che non è una passeggiata. Per i prof. che mi hanno praticato l'angioplastica
quel by pass otturato era durato 6 anni più del previsto.
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