giovedì 30 agosto 2012

C'è qualche eccellenza sanitaria in Campania


 

Sono a casa dopo una settimana ospedaliera  e molto devo a mio fratello Silvio. Sono stato nell’ospedale di Sarno"Martiri del VILLA MALTA", sono stato portato lì per una”stenosi sub occlusiva di by pass venoso”, in pratica un infarto, non gravissimo, ma un infarto. Un’esperienza negativa che però mi ha dato l’opportunità di pensare e riflettere come sempre mi  succede in questi casi. Dico subito che in Costiera Sorrentina, costiera che ormai offre solo da mangiare faremmo bene a nasconderci e vergognarci per la completa assenza di strutture di servizi sociali ma soprattutto per strutture sanitarie degne di questo nome.   L'ospedale di Sarno è un'eccellenza in Campania per tutto quello che riesce a dare sul territorio dell’agro sarnese nocerino, per i suoi medici di cui non ricordo tutti i nomi ma solo alcuni come quello della dott. ssa  Anna Rainone, una donna solare e positiva, preparata professionalmente capace di infondere sicurezza,  il dr. Olivieri, il dr. Vicedomini  e soprattutto per il suo personale paramedico infermieristico e ausiliario: l’infermiere professionale Antonio D'angelo, alcune infermiere professionali dolcissime e serissime, Gianfranco, Carmine nomi, ma i cui volti non dimenticherò mai più: mai sgarbati, mai assenti. Per un momento ho pensato  di trovarmi in una piccola svizzera: sale pulitissime ed asettiche, controlli sulle entrate, informazione date ai pazienti  su tutto ciò che era il decorso della malattia e la terapia farmacologica seguita. Ancora adesso non riesco a  spiegarti questo "miracolo" campano, ma i assicuro che sta  lì. Pulizia, rispetto, ordine, capacità di confortare un paziente infartuato, serietà nel rapporto medico - paziente, quest'ultimo trattato sempre come una persona sofferente e bisognosa di cura e mai come un numero di letto. Non posso dire purtroppo la stessa cosa per l’ospedale di Eboli, dove, ad un buon personale medico ( mi riferisco al reparto di cardiologia e all’ UTIC, (unitá di terapia intensiva cardiologica) non sempre è corrisposto un personale paramedico all’altezza. Mi hanno praticato degnamente un’angioplastica il prof. Tuccillo, primario di emodinamica del Loreto Mare e il Prof. Bottiglieri dell'ospedale civile di Eboli, ai quali andrà sempre la mia gratitudine. Come spiegarsi questi due  " miracoli" sanitari in Campania ? Non lo so. Ho però tratto una conclusione che va al di là della teoria che un buon primario fa un buon ospedale, teoria troppo legata alle capacità di una sola persona, mentre invece io sono stato testimone e attore di un sistema  o un team organizzativo di più elementi. Ho tratto la conclusione che mi trovavo nella  provincia di Salerno e non in quella di  Napoli o di Caserta. Credo che questo sia ciò che fa la differenza e vi assicuro  che le differenze ci sono, eccome se ci sono: spariscono il plebeismo lazzaro, la disumanità e la sporcizia, l’indifferenza dei medici  e si incontrano cittadini e professionisti . Ora  devo solo riprendermi. Qualcuno mi ha chiesto come mai nessun mio medico mi avesse suggerito di fare  una “manutenzione”, non so cosa rispondere o in parte ho già risposto prima e poi, purtroppo, io  la “manutenzione la facevo ma per vedere se un arteria si ostruisce, al momento devi solo entrarci dentro e, anche se è routine,come dicono in molti,  vi assicuro che non è una passeggiata. Per i prof. che mi hanno praticato l'angioplastica quel by pass otturato era durato 6 anni più del previsto. 

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