Maria Rita D’Orsogna, ricercatrice di origine abruzzese che
vive in California e insegna fisica all’Università di Los Angeles, scrive
indignata a Corrado Passera una lettera che molti di noi avrebbero voluto
scrivergli. Una lettera lucida, ...realista e impietosa che vale bene 3 minuti
del tempo di ognuno di noi. Da parte nostra la ringraziamo sentitamente.
Caro Signor Passera,
stavo per andare a dormire quando
ho letto dei suoi folli deliri per l'Italia petrolizzata. Ci sarebbe veramente
da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni '60 per
aggiustare l'Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro. Invece qui
sono pianti amari, perche' non si tratta di un gioco o di un esperimento o di
una scommessa. Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una
nazione, o dovrei dire del suo regresso. Lei non e' stato eletto da nessuno e
non puo' pensare di "risanare" l'Italia trivellando il bel paese in
lungo ed in largo. Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse
nessuno: metanodotti dall'Algeria, corridoio Sud dell'Adriatico, 4
rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi. E la gente dove
deve andare a vivere di grazia?Ci dica. Dove e cosa vuole bucare? Ci dica. I
campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del
Montepulciano d'Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I frutteti di
Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I
parchi? La Majella? Le zone terremotate dell'Emilia? Il lago di Bomba? La
riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti? Ci dica. Oppure dobbiamo aspettare un
terremoto come in Emilia, o l'esplosione di tumori come all'Ilva per non farle
fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono
morte? Vorrei tanto sapere dove vive lei.
Vorrei tanto che fosse lei ad
avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno
solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la
casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini
deformi, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perche' la sua regione -
quella che ci dara' questo 20% della produzione nazionale - e' la piu' povera
d'Italia.
Ma io lo so che dove vive lei
tutto questo non c'e'. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville
eleganti soldi e chissa', amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni
genere. Lo so che e' facile far cassa sull'ambiente. I delfini e i fenicotteri
non votano. Il cancro verra' domani, non oggi. I petrolieri sbavano per bucare,
hanno soldi e l'Italia e' corrotta. E' facile, lo so. Ma qui non parliamo di
soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita
della gente. Non e' etico, non e' morale pensare di sistemare le cose
avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in
mutande perche' non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume
dell'Italia. E no, non e' possibile trivellare in rispetto dell'ambiente. Non
e' successo mai. Da nessuna parte del mondo. Mai. Ma non vede cosa succede a
Taranto? Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia - all'italiana,
senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza
l'idea di lasciare qualcosa di buono alla comunita' - la gente muore, i tumori sono
alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine? E adesso noialtri dobbiamo
pure pagare il ripristino ambientale? E lei pensa che questo e' il futuro? Dalla
mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella. Qui
il limite trivelle e' di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro
"giornalista" Luca Iezzi. Ed e' dal 1969 che non ce le mettiamo piu'
le trivelle in mare perche' non e' questo il futuro. Qui il futuro si chiama
high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla, e una
miriade di startup che tappezzano tutta la California. Il futuro si chiama uno
stato di 37 milioni di "persone che produce il 20% della sua energia da
fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a
beneficio delle lobby dei petrolieri. Il
futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorera'
nell'industria verde, si chiamano 220,000 posti di lavoro verde, si chiama
programmi "per rendere facile l'uso degli incentivi. Ma non hanno figli
questi? E Clini, che razza di ministro dell'ambiente e'? E gli italiani cosa
faranno?
Non lo so.
So solo che occorre protestare,
senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non su facebook che
chiunque seguira' questo scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che
l'Italia sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e
che le nostre vite sono sacre.
Maria D’Orsogna
Tutto condivisibile senza se e ma, l'aggressione al territorio è rimasto l'ultimo mezzo per sopravvivere arricchendosi sempre di più dell'attuale "illuminata" dirigenza italiana
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