Il sindaco e la Giunta Comunale,
nonostante il Comune sia attanagliato da un debito di spese fuori bilancio di
quasi quattro milioni di euro hanno varato l’ennesima pagliacciata politica,
una sfrontata pagliacciata che da sola
dovrebbe far capire ai cittadini di Vico Equene
da chi è amministrato il paese. Nonostante il crollo internazionale del
suo modello, ridicoleggiato e sbeffeggiato dall’Europa intera, il Sindaco di
Vico Equense, senza accorgersi che il vento della storia sta andando in altra
direzione continua ad imitarlo e nel farlo continua a prendere per i fondelli i cittadini del
paese che dovrebbe amministrare e lo fa con un’ennesima delibera. La
delibera è la n. 138 del 26 ottobre 2011
ovvero: “Adozione Programma Triennale delle Opere Pubbliche relativo al
Periodo 2012/2014 ed elenco annuale dei lavori”. A leggerla tutta si fatica
a credere che si possano proporre con tanta leggerezza interventi incongrui ed
assolutamente spropositati o già presentati e contrabbandati per nuovi per un
territorio come il nostro già abbondantemente devastato da cantieri che spesso
iniziano lavori e poi stranamente si fermano. Vi si leggono, tra i molti
interventi proposti di: realizzazione di sei parcheggi pubblici a raso per le
frazioni collinari 978 mila euro (prestito con contributo regionale);
Realizzazioni di parcheggi a Vico centro e frazioni per 5 milioni di euro,
realizzati in project finacing ( come se non bastassero tutti quelli invenduti
che già abbiamo); Realizzazione di un parco archeologico Aequano ( dove?) , 3 milioni e 600mila euro con POR
Campania; Un cinema multisala ( di cui si parla da anni ) in pieno centro,
altri 4 milioni e 160mila e 40 euro in project financing; di Anfiteatri Vicani,
500mila euro. Insomma una sorta di fantasmatico libro dei sogni e di mirabilie
sparato sull’incredulità dei cittadini, come il famoso ponte sullo stretto o il
Mosè salva acqua di Venezia. Ma quando la smetterà questo Sindaco di raccontare
panzane e di presentarle in questo modo? Quando capirà che anche la sua popolarità
è già in ribasso come quella del suo modello più grande? Forse bisognerebbe - a
proposito di lavori pubblici – ricordare a lui e alla Sua Giunta qualche punto
e magari fornire qualche spiagazione, per esempio:
- I lavori di sistemazione e messa insicurezza della via Raffaele Bosco, nel tratto Vico Centro/Moiano, tre lotti per complessivi 4milioni di euro! L’Amministrazione comunale di Vico non è proprietaria di questo tratto di strada, che invece è di proprietà della Regione e la cui gestione è affidata alla Provincia. Come spiega allora la previsione di spesa?
- Perché mancano nell’elenco annuale dei lavori i primi due lotti, già finanziati da tempo , per ampliare la Scuola Elementare di via Sconduci? Ma allora è vero che il Sindaco – contrariamente a quanto promesso ai genitori – non ha alcuna intenzione di ampliare la scuola elementare?
- Il costo complessivo di tutti gli interventi da finanziare con capitale privato ammonta a 58 milioni e 360 mila euro, pari a 113 miliardi delle vecchie lire! Se questo programma del Sindaco Gennaro Cinque e della sua Giunta venisse portato avanti senza ostacoli e non fosse così smargiassamente gonfiato, il capitale privato, impegnando 58 milioni e passa di euro, realizzerebbe e gestirebbe opere pubbliche o di interesse pubblico che stravolgerebbero letteralmente le previsioni urbanistiche del Piano Regolatore Generale. Un piano del genere andrebbe a devastare le poche zone di pregio ambientale ancora intatte o creerebbe strutture che non sarebbero pienamente utilizzate o inutili che pertanto risulterebbero antieconomiche.
Questa grossolana e pesante aggressione al
territorio, affidata per altro ad un geometra e un ingegnere, non può e non
deve essere subita! Non si può più tollerare la smania distruttiva e barbara di
questo sindaco che passa attraverso la privatizzazione selvaggia ed ignora sensibilità ambientale e cultura e
qualità della vita. Vorremmo ricordare che a questo Programma Triennale
potrebbero portare un contributo tutti i cittadini, ovvero ogni cittadino potrebbe
e dovrebbe farsi portatore di idee e di contributi e dunque sarebbe al più
preso necessaria una discussione aperta a tutta la città.
Franco Cuomo
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