Mi sono ripromesso, in qualità di
membro del Direttivo Nazionale di VAS,nonché coordinatore del circolo locale, di
tenere alto il controllo e l’osservazione sul progetto “Lavori di manutenzione straordinaria e
rimessa in sicurezza di via San Francesco” approvato con delibera di Giunta Comunale n.75 del
03/06/2019. A tal proposito ho fatto richiesta di copia integrale del
progetto, poiché l’area sulla quale si andrebbe ad operare è una area di altissimo valore paesaggistico, storico ,
ambientale oltre ad essere anche una zona ad alto rischio idrogeologico.
Tra i molteplici dubbi circa l’operatività con la quale si vorrebbe intervenire sul vecchio tracciato stradale ubicato tra costruzioni che sono immediatamente prospicienti alla strada stessa, pongono seri dubbi a chi scrive, gli interventi di esproprio che si vorrebbero effettuare e soprattutto alcune operazioni che, sembrerebbero non essere previste nel progetto, ma che potrebbero prendere l’avvio, come suol dirsi e farsi, in “corso d’opera” e che potrebbero seriamente compromettere l’equilibrio dell’antico tracciato della romana via Minerva, meglio nota come via dei Mulini, ovvero, quella che da dietro il campanile della chiesa di Santa Maria del Toro, si inerpica - con notevole pendenza lungo la collina- fino a raggiungere via San Francesco.
Ma, all’interno del progetto, e con precisione, all’interno della relazione paesaggistica, che sembra essere un copia/ incolla del libro di Antonino Trombetta “ Vico Equense e il suo territorio” c’è un passo che sottopongo integralmente all ’attenzione di chi legge e che vorrei che qualcuno mi spiegasse in che relazione dovrebbe essere con i cosiddetti “ lavori di manutenzione straordinaria” il passo è questo:
Tra i molteplici dubbi circa l’operatività con la quale si vorrebbe intervenire sul vecchio tracciato stradale ubicato tra costruzioni che sono immediatamente prospicienti alla strada stessa, pongono seri dubbi a chi scrive, gli interventi di esproprio che si vorrebbero effettuare e soprattutto alcune operazioni che, sembrerebbero non essere previste nel progetto, ma che potrebbero prendere l’avvio, come suol dirsi e farsi, in “corso d’opera” e che potrebbero seriamente compromettere l’equilibrio dell’antico tracciato della romana via Minerva, meglio nota come via dei Mulini, ovvero, quella che da dietro il campanile della chiesa di Santa Maria del Toro, si inerpica - con notevole pendenza lungo la collina- fino a raggiungere via San Francesco.
Ma, all’interno del progetto, e con precisione, all’interno della relazione paesaggistica, che sembra essere un copia/ incolla del libro di Antonino Trombetta “ Vico Equense e il suo territorio” c’è un passo che sottopongo integralmente all ’attenzione di chi legge e che vorrei che qualcuno mi spiegasse in che relazione dovrebbe essere con i cosiddetti “ lavori di manutenzione straordinaria” il passo è questo:
<<Paragrafo 9 EFFETTI SUL PAESAGGIO
CONSEGUENTI LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE>>
“ La messa in esercizio di una piccola
struttura destinata allo sport e al tempo libero ( ricordo
che stiamo parlando di via San Francesco n.d.r) costituisce elemento indispensabile in una borgata a forte vocazione
turistica; un punto di appoggio per omaggiare i turisti e offrirgli ciò che
ormai è praticato i n qualsiasi paese del mondo: lo sport. L’Attività sportiva
nella zona in oggetto di intervento(
sempre Via San Francesco quella che porta al cimitero n.d.r.) non costituisce alcun “peso” ambientale, anzi è grazie allo sport che
attraverso l’insegnamento di dogmi come il gioco di squadra, la fiducia nel
prossimo e il rispetto di compagni e avversari, il tutto si traduce in rispetto anche nei confronti delle bellezze
naturali e paesaggistiche. Si ribadisce pertanto che il progettodi
riqualificazione ( quale? I lavori della strada o “questa
piccola struttura sportiva”? n.d.r) non
influirà negativamente sull’assetto percettivo, scenico o panoramico, non
compromettendo la qualità del contesto circostante, in quanto la struttura sportiva
sarà in simbiosi col paesaggio. Non vi saranno fenomeni di intrusione come l’inserimento,nel
sistema paesaggistico,di elementi estranei e incongrui ai suoi caratteri
peculiari compositivi, percettivi, o simbolici (???n.d.r.)e pertanto non
influirà negativamente sull’assetto percettivo, scenico o panoramico dei luoghi”.
Questo è il passo riportato
integralmente che è presente alla fine della relazione paesaggistica, ometto le
considerazione grammaticali e sintattiche .
La domanda che pongo all’ingegnere
Lorenzo Cuomo che l’ha redatta è:
ingegnere,
potrebbe spiegarci cosa c’entra questa struttura con il risistemazione di
via San Francesco? Potrebbe dirci, visto che non è scritto da nessuna parte,
dove sarebbe ubicata questa costruzione? Forse accanto al cimitero comunale?
Forse più avanti sotto il belvedere? Insomma ci dica dove e soprattutto, lo
ripeto, cosa ha che vedere con i lavori di risistemazione di via San Francesco?
Da questi punti poco chiari, ce ne sono altri che descriverò in un prossimo post appena avrò tutte le tavole, nascono i dubbi e le perplessità che VAS
ha su tutta l’operazione.