giovedì 8 gennaio 2015

Loro lo hanno fatto, ma noi l'abbiamo voluto?


QUALCOSA CHE MOLTI IN EUROPA E IN UN NON BEN DEFINITO OCCIDENTE  NON VOGLIONO SENTIRE ERA STATO SCRITTO A PROPOSITO DEL TERRORISMO DA UN FILOSOFO E SOCIOLOGO FRANCESE: JEAN BAUDRILLARD IN " LE STRATEGIE FATALI" NEL 1986 E POI RIPRESO IN " LO SPIRITO DEL TERRORISMO"
----------------------------
<<… Siamo or­mai molto al di là dell’ideologia e del po­litico. Dell’energia che alimenta il terrore, nessuna ideologia, nessuna causa, neppure quella islamica, può rendere conto. È una cosa che non mira neppure più a trasformare il mondo, che mira (come le eresie nei tempi antichi) a radi­calizzarlo attraverso il sacrificio, mentre il sistema mira a realizzarlo con la forza. Il terrorismo, come i virus, è dapper­tutto. C’è una perfusione mondiale del terrorismo, che è come l’ombra portata di ogni sistema di dominio, pronto dap­pertutto a uscire dal sonno, come un agente doppio. Non si ha più linea di de­marcazione che permetta di circoscri­verlo, il terrorismo è nel cuore stesso della cultura che lo combatte, e la frattu­ra visibile (e l’odio) che oppone sul piano mondiale gli sfruttati e i sottosvilup­pati al mondo occidentale si congiunge segretamente alla frattura interna al si­stema dominante…>> (pag. 14-15)

Ecco, basterebbe una riflessione molto seria su questo brano per andare immediatamente ad azzerare le idiozie che si stanno ascoltando da più parti su giornali e televisioni con linguaggi poveri e culturalmente inesistenti : “il terrorismo è nel cuore stesso della cultura che lo combatte, e la frattu­ra visibile (e l’odio) che oppone sul piano mondiale gli sfruttati e i sottosvilup­pati al mondo occidentale si congiunge segretamente alla frattura interna al si­stema dominante” . Dunque bisognerebbe seriamente pensare alla gigantesca operazione che il capitalismo sta ponendo in essere: una dittatura economica che sta letteralmente azzerando ogni forma di pensiero critico o antagonistico, sta azzerando addirittura la capacità di produzione simbolica di un mondo altro da esso, incanalando questa  assenza negli oscuri budelli del terrore e creando una società nella quale ognuno è un possibile ostaggio di qualcun altro. Quello che le ottuse reazioni invece stanno costruendo con complicità aguzzine è questo stupido e fantomatico scontro di civiltà, come se il terrorismo non mietesse vittime in Asia , in Medio Oriente o in Australia, ovvero in tutto il mondo. Questa dittatura economica del capitale ha fatto sparire dai costume e dalle coscienze  l’idea stessa di libertà, altro che libertà di pensiero e di espressione debolmente blaterata da Hollande. La mondializzazione liberistica dei mercati sta per realizzarsi in forme esattamente opposte al vecchio pensiero liberale, di cui spesso si invoca il fantasma: Ciò a cui assistiamo oggi nelle nostre società che hanno germinato e covato la risposta terroristica è una mondializzazione poliziesca di un controllo totale, una sorta di terrorismo di sicurezza che si opporrebbe al terrorismo radicale e le nostre società si trovano avviluppate in vincoli e restrizioni equivalenti a quelli di una società fondamentalista. Sentire omuncoli nostrani ignoranti elevati a rango di politici, mi riferisco a gente come Salvini, per altro ogni sera in televisione ringraziato da pennivendoli al soldo che si spacciano per giornalisti, discettare di islam, Allah e difesa dei valori dell’occidente, sinceramente fa venire il voltastomaco, ugualmente sentire la Le Pen, una sorta di terrorismo involontario dell’informazione che non aiuta a sviluppare nessuna capacità critica. Ascoltare preoccupati cronisti che rispolverano le teorie altrettanto aberranti di Oriana Fallaci sull’Islam rattrista e deprime le ormai pochissime persone che si sforzano ancora di pensare con la loro testa. E allora io vado a cercare riferimenti  scomodi ma che devono necessariamente obbligare ad una riflessione seria. E’ la struttura stessa del capitalismo mondiale a produrre il terrorismo, fino a quando nessuno si renderà conto di questa verità, saremmo avviluppati in una rate di ragno senza via d’uscita, una rete nella quale rimarranno intrappolati questi stessi barbari operatori di stragi . Certo questi prima di sparare hanno gridato :” Allah akbar ( Dio è grande)”, nel cuore di Parigi, ma gridano la stessa cosa in Siria, nelle Filippine o in India, cioé posti che notoriamente non sono annoverabili – secondo il pregiudizio degli ottusi informatori mass mediatici- nella super eccelsa “civiltà occidentale”; è il grido di chi non ha più niente da perdere: Oggi noi ci troviamo imprigionati nell’unica risposta possibile alla quale ci obbliga il terrorismo: l’atto repressivo. L’atto repressivo finisce col percorrere la stessa spirale imprevedibile del terrore e nessuno di noi sa dove si fermerà e i rivolgimenti che ne possono seguire.  Nello scrivere questo pezzo non sto assolutamente giustificando gli assassini, come sono fermamente convinto che un giornale di satira ( ma non solo di satira) debba poter scrivere e pubblicare tutto, nello scrivere questo pezzo ho solo voluto invitare a una riflessione seria sulle strategie di potere e sulle logiche del grande capitalismo globale che, al momento, in questa fase epocale delle nostre esistenze è l’unico ad uscirne vincitore.

Nessun commento:

Posta un commento