QUALCOSA CHE MOLTI
IN EUROPA E IN UN NON BEN DEFINITO OCCIDENTE NON VOGLIONO SENTIRE ERA STATO SCRITTO A
PROPOSITO DEL TERRORISMO DA UN FILOSOFO E SOCIOLOGO FRANCESE: JEAN BAUDRILLARD
IN " LE STRATEGIE FATALI" NEL 1986 E POI RIPRESO IN " LO SPIRITO
DEL TERRORISMO"
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<<…
Siamo ormai molto al di là dell’ideologia e del politico. Dell’energia che
alimenta il terrore, nessuna ideologia, nessuna causa, neppure quella islamica,
può rendere conto. È una cosa che non mira neppure più a trasformare il mondo,
che mira (come le eresie nei tempi antichi) a radicalizzarlo attraverso il
sacrificio, mentre il sistema mira a realizzarlo con la forza. Il terrorismo,
come i virus, è dappertutto. C’è una perfusione mondiale del terrorismo, che è
come l’ombra portata di ogni sistema di dominio, pronto dappertutto a uscire
dal sonno, come un agente doppio. Non si ha più linea di demarcazione che
permetta di circoscriverlo, il terrorismo è nel cuore stesso della cultura che
lo combatte, e la frattura visibile (e l’odio) che oppone sul piano mondiale
gli sfruttati e i sottosviluppati al mondo occidentale si congiunge
segretamente alla frattura interna al sistema dominante…>> (pag. 14-15)
Ecco, basterebbe una riflessione molto seria su questo brano per
andare immediatamente ad azzerare le idiozie che si stanno ascoltando da più
parti su giornali e televisioni con linguaggi poveri e culturalmente
inesistenti : “il terrorismo è nel cuore stesso della cultura che lo combatte, e la
frattura visibile (e l’odio) che oppone sul piano mondiale gli sfruttati e i
sottosviluppati al mondo occidentale si congiunge segretamente alla frattura
interna al sistema dominante”
. Dunque bisognerebbe seriamente pensare alla gigantesca operazione che il
capitalismo sta ponendo in essere: una dittatura economica che sta
letteralmente azzerando ogni forma di pensiero critico o antagonistico, sta
azzerando addirittura la capacità di produzione simbolica di un mondo altro da
esso, incanalando questa assenza negli
oscuri budelli del terrore e creando una società nella quale ognuno è un
possibile ostaggio di qualcun altro. Quello che le ottuse reazioni invece
stanno costruendo con complicità aguzzine è questo stupido e fantomatico
scontro di civiltà, come se il terrorismo non mietesse vittime in Asia , in Medio
Oriente o in Australia, ovvero in tutto il mondo. Questa dittatura economica
del capitale ha fatto sparire dai costume e dalle coscienze l’idea stessa di libertà, altro che libertà di
pensiero e di espressione debolmente blaterata da Hollande. La mondializzazione
liberistica dei mercati sta per realizzarsi in forme esattamente opposte al
vecchio pensiero liberale, di cui spesso si invoca il fantasma: Ciò a cui
assistiamo oggi nelle nostre società che hanno germinato e covato la risposta
terroristica è una mondializzazione poliziesca di un controllo totale, una
sorta di terrorismo di sicurezza che si opporrebbe al terrorismo radicale e le
nostre società si trovano avviluppate in vincoli e restrizioni equivalenti a
quelli di una società fondamentalista. Sentire omuncoli nostrani ignoranti elevati
a rango di politici, mi riferisco a gente come Salvini, per altro ogni sera in
televisione ringraziato da pennivendoli al soldo che si spacciano per
giornalisti, discettare di islam, Allah e difesa dei valori dell’occidente,
sinceramente fa venire il voltastomaco, ugualmente sentire la Le Pen, una sorta
di terrorismo involontario dell’informazione che non aiuta a sviluppare nessuna
capacità critica. Ascoltare preoccupati cronisti che rispolverano le teorie
altrettanto aberranti di Oriana Fallaci sull’Islam rattrista e deprime le ormai
pochissime persone che si sforzano ancora di pensare con la loro testa. E
allora io vado a cercare riferimenti
scomodi ma che devono necessariamente obbligare ad una riflessione
seria. E’ la struttura stessa del capitalismo mondiale a produrre il terrorismo,
fino a quando nessuno si renderà conto di questa verità, saremmo avviluppati in
una rate di ragno senza via d’uscita, una rete nella quale rimarranno
intrappolati questi stessi barbari operatori di stragi . Certo questi prima di
sparare hanno gridato :” Allah akbar ( Dio è grande)”, nel cuore di Parigi, ma
gridano la stessa cosa in Siria, nelle Filippine o in India, cioé posti che
notoriamente non sono annoverabili – secondo il pregiudizio degli ottusi
informatori mass mediatici- nella super eccelsa “civiltà occidentale”; è il
grido di chi non ha più niente da perdere: Oggi noi ci troviamo imprigionati
nell’unica risposta possibile alla quale ci obbliga il terrorismo: l’atto
repressivo. L’atto repressivo finisce col percorrere la stessa spirale
imprevedibile del terrore e nessuno di noi sa dove si fermerà e i rivolgimenti
che ne possono seguire. Nello scrivere
questo pezzo non sto assolutamente giustificando gli assassini, come sono
fermamente convinto che un giornale di satira ( ma non solo di satira) debba
poter scrivere e pubblicare tutto, nello scrivere questo pezzo ho solo voluto
invitare a una riflessione seria sulle strategie di potere e sulle logiche del
grande capitalismo globale che, al momento, in questa fase epocale delle nostre
esistenze è l’unico ad uscirne vincitore.
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