mercoledì 21 maggio 2014

Vico Equense. Approavato il consuntivo. Gennaro Cinque tra morale e comunicazione


La crisi comunale a Vico Equense è rientrata, la maggioranza si è ricompattata. Il Sindaco Gennaro Cinque non ha risposto alle pesanti accuse mossegli da De Rosa e i consiglieri legati a quest’ultimo, sono rientrati  nel gregge da pecorelle smarrite. Un cliché visto altre volte. Un dejà vu con molte risibili e pietose prese di posizione  di alcuni consiglieri della maggioranza che se non ci fossero bisognerebbe inventarli per la mediocre cultura politica e per i contenuti che starebbero maglio su un palcoscenico di comici. Incisivo e necessario l’intervento di Giuseppe Dilengite, tecnicistico e farraginoso quello di Aldo Starace , troppo accorato quello di Natale Maresca, che in alcuni punti ha fatto preoccupare non  poco gli astanti. Risposte forse eccessive alla rozza rappresentazione di Gennaro Cinque che ha accusato l’opposizione di non sapere comunicare e arrivare alle gente, come invece saprebbe fare lui. Se fossi stato seduto dietro quei banchi ieri, al posto dei consiglieri di minoranza avrei replicato semplicemente così. Al sindaco che ha esordito minacciando di parlare per tre ore quando molti, me compreso lo accusano di mutismo, avrei risposto: “ Sindaco! Lei per me rimane sempre muto, anche quando parla, perché oltre a parlar male, non esprime contenuti ragionevolmente accettabili, ma, tra smorfie e sbuffi, manifesta sempre e solo la sua proverbiale indifferenza, verso la città e la sua amministrazione”. Avrei poi continuato ricordando al Sindaco che non può permettersi di impartire lezioni di morale e di pratica del consenso.  Sappiamo perché e come si prende il  70% dei voti , non certo solo per la sua proverbiale simpatia ( tutta da verificare tra l’altro).  La minoranza è tale perché esprime un parere diverso dal suo, ma soprattutto chi sta intorno alla minoranza è certamente più fidato di chi invece sta intorno a lei. La minoranza non ha bisogno di elargire favori e prebende a clienti che  poi  la ricatterebbero con la pratica  del  do ut des come potrebbe succedere a lei. Lei sta a galla non perché comunica con tutti i cittadini, mi creda, ma perché pratica la politica di sempre improntata su favori e clientele. Oggi, con quello che abbiamo visto ieri in Consiglio Comunale posso pensare che chi le ha fatto quelle pesanti accuse sia stato accontentato nei suoi desiderata: un condono qua, una demolizione la e tutto è ritornato a posto, ma non si illuda: così si galleggia molto male.


Franco Cuomo  VAS  Verdi Ambiente e Società     


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