giovedì 21 novembre 2013

Tai Chi, Buddhismo, orientalismo: le pratiche occidentali dell'indifferenza etica e sociale



La boxe della suprema polarità è anche abbreviato in Taiji o Tai Chi.. Soka Gakkai (è il nome di un movimento religioso giapponese di matrice buddhista costituitosi nel XX secolo, in origine come una delle associazioni laiche della scuola buddhista giapponese Nichiren Shōshū . Il Buddhismo tibetano è una delle correnti della dottrina buddhista (ed in particolare del Buddhismo Vajrayana), diffusasi in Tibet. Molte di queste “pratiche” o discipline, sono diventate l’habitus di molti uomini che una volta si dissero socialmente impegnati: militanti, intellettuali, artisti. Meraviglie dietetiche del Tai Chi associate ad esercizi respiratori e tanta indifferenza ( strafottenza?) verso il mondo, questa è la buona pratica del benessere individuale ( individualismo super egotico celebrato) . Stessa storia per chi recita mantra e sorride sempre bendisposto agli altri facendo però attenzione a starsene alla larga: compassione sì, ma facendo attenzione a rafforzare il proprio io e dunque, anche in questo caso, predominio del distacco e della distanza. Fu il motivo per il quale mi allontanai del buddhismo. Per tutte queste pratiche e per chi le pratica mi viene in mente un’interpretazione acuta e originale fattane da un filosofo nostrano poco noto ma sicuramente profondo conoscitore dei tic e delle mode dell’occidente decadente e dei suoi intellettuali dolenti: Gian Giorgio Pasqualotto. Per il nostro, il buddhismo e le pratiche monastiche associate a esso in qualche modo sono una sorta di illuminismo orientale, ovvero il consolidarsi e il rafforzarsi della coscienza individuale che tanta importanza ha avuto da noi per la società liberale e per il consolidamento del capitalismo. A tal proposito è utile riflettere su come quest’ultimo abbia spostato e si sia adattato con estrema facilità nelle società dell’estremo oriente. Ci sono tempi in cui la palude del senso comune tende a consolidarsi in isole. Allora la navigazione dell'intelligenza si fa pericolosa, perché si illude di poter viaggiare spedita tra queste terre, mentre ben presto vi si incaglia. Anche gli insegnamenti del Buddha hanno subito le conseguenze di periodiche basse maree del pensiero. L'ampiezza con cui essi sono dilagati, per esempio, lungo le coste della cultura occidentale contemporanea è stata spesso accompagnata da una riduzione della loro profondità.
Bisognerebbe ritornare ai luoghi originari, dove sono minimi i fremiti delle mode e i brusii della chiacchiera. E in tal senso non è illegittima l'inconsueta associazione tra «illuminismo» e «illuminazione» andando alla radice linguistica e concettuale dei due termini. E allora, a proposito di intellettuali e artisti che oscillano tra arti marziali orientali, Tai Chi e buddhismo, mi viene da citare di nuovo parafrasandolo, l’incipit di un noto poema: “  "Ho visto le menti migliori della mia generazione inebetite dall’individualismo e dalla strafottenza attente solo al loro benessere interiore, nude e isteriche”, mentre, per tutto il resto c’è mastercard: evviva il capitalismo globale!


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