mercoledì 14 ottobre 2020

NATO NEL 1945


 

Qualche giorno fa un amico mi ha donato questo librccino; 33 paginette che in maniera asciutta, ma molto coinvolgenti, descrivono il racconto di una vita di un uomo, quella di Raimondo, con una semplicità spiazzante e con una sincerità disarmante. Raimondo Buonocore con questo libretto che lui stesso ha scritto e voluto, senza pretesa alcuna, con una istruzione traballante, per sua stessa ammissione, ci racconta cosa è stata ed è per lui la vita. La sua avventura personale in un paese che non esiste più, in una società rurale che era già sparita nei primi anni sessanta tra povertà e miseria ma con una grande dignità umana, il suo percorso interiore che non è solo dei cosiddetti intellettuali, ma anche di chi, con poche classi elementari e tanto lavoro sulle spalle, matura una crescita politica che lo porta ad essere comunista nella seconda metà dei sessanta. Una scuola e un apprendimento che gli viene dai suoi compagni di lavoro e che lui mette a frutto con scrupolosa attenzione. Così si allontana dalla sua vecchia cultura contadina, senza però mai rinnegarla e rispettandola e abbraccia i valori di solidarietà, amicizia, rispetto per l'ambiente e l'umanità. Raimondo è rimasto un comunista, ma non il comunismo o i comunisti raccontati dai media ufficiali, ma un comunista che ha a cuore le sorti di tutti gli uomini specialmente i più poveri e i più deboli, un comunismo fatto di amicizia disinteressata e di accoglienza e di solidarietà. E' un libriccino toccante, per molti aspetti commovente, una testimonianza di un mondo che è sparito per sempre ed è proprio questo che ha spinto Raimondo Buonocore a scriverlo: il suo domandarsi dove siano oggi finiti quei valori e perché sono spariti. Lui non ha mai dato importanza ai beni materiali, anche un po' bonariamente deriso forse per questo; e il libretto si chiude con una riflessione degna di un filosofo autentico:" Il mio "capitale" è sempre stato l'amicizia; la mia vera ricchezza sono gli amici che ho in tutto il mondo. Voglio trascorrere il tempo che mi resta a leggere e a viaggiare, per conoscere sempre nuovi luoghi, nuove persone, nuovi modi di vivere e di pensare". Grazie Raimondo per questa tua testimonianza e impegno di vita.

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