tutte le foto sono di Pino De Vivo |
Un cittadino che abita a Faito,
fa la richiesta di accesso agli atti, per verificare perché furono abbattuti i
muretti di sicurezza sulla strada . La vicenda la sanno tutti anche se tutti
sul comune di Vico Equense fanno finta di ignorarla e di non saperla, si è
sentito rispondere dagli impiegati, che per l’accesso agli atti occorre avere
una motivazione valida. Ora, questa risposta è pretestuosa e
testimonia del livello di arroganza amministrativa di questa amministrazione,
nonché di atteggiamento omertoso, quasi a dover difendere una verità scomoda o
che non si vuole rendere pubblica. Il cittadino che ha fatto la richiesta non
deve provare o motivare di un bel niente la richiesta, anche se ce ne sarebbe
ben donde, visto che abita a Faito e fa quella strada tutti i giorni. Una
strada spesso gelata o innevata, senza più un parapetto o una qualsiasi altra
protezione. Ma gli impiegati zelanti hanno dato questa risposta nonostante il Decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97
recante "Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di
prevenzione della corruzione, pubblicita' e trasparenza, correttivo della legge
6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo l4 marzo2013, n. 33, ai sensi
dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione
delle amministrazioni pubbliche" all’art. 5 (Accesso civico a dati e documenti) reciti: “ L'obbligo
previsto dalla normativa vigente in capo alle pubbliche amministrazioni di
pubblicare documenti, informazioni o dati comporta il diritto di chiunque di richiedere i medesimi; nei casi in cui sia
stata omessa la loro pubblicazione.” Ma evidentemente in questo paese le cose non
funzionano cosi. La vicenda è presto riassunta : a seguito di una frana nell’inverno
scorso, dopo gli incendi dell’estate,il muretto di protezione fu distrutto, la
Città Metropolitana sotto la cui responsabilità ricadrebbe la strada del Faito,
inviò una ditta a ripristinarlo: tanto fu fatto, ma immediatamente arrivarono “gringos
da Moiano” capeggiati da un ras locale che armato e armati di piccone
smantellarono il muretto appena riparato ritenendolo non idoneo alla funzione.
Tutta questa vicenda ripeto, è nota anche se non c’è nessuno disposto a dire
chi fossero i gringos, perché appunto, come nel Far West, si teme di essere poi
impallinati, naturalmente non a proiettili veri ma con altre e più subdole
pallottole. Conclusione: la strada di Faito è ancora senza parapetto, n on in
giornale locale che ne abbia parlato, non uno straccio di cosiddetti
giornalisti che si siano recati sul posto per documentare e descrivere l’accaduto
che si è appena descritto, non un consigliere comunale della minoranza né un
sedicente partito democratico che abbiano fatto richiesta di chiarimenti. Un
silenzio pesante e omertoso grava su tutta la vicenda, rotto soltanto da questo
cittadino che ha fatto una richiesta di accesso agli atti e ha ricevuto in risposta
da questa amministrazione, che occorreva avere una motivazione per farla. Faito
ormai tra procurati incendi estivi, tagli indiscriminati di alberi, e
discariche abusive è veramente il Far West, dove palleggiamenti di
responsabilità e enti inutili si fa finta di portare avanti un fantomatico
quanto improbabile rilancio turistico, viste le condizioni appena descritte,
mentre la verità e tutta un’altra. Qualcuno si è premurato anche di strappar
via uno striscione che VAS e WWF avevano apposto alla discarica della vergogna
nel giorno del santo patrono: il 31 gennaio corso. Probabilmente anche su
questo caso dovrà essere la Procura a fare luce. Di certo il Comune di Vico
Equense e i suoi impiegati non possono rispondere cosi ad un cittadino che
quella strada la percorre tutti i giorni.
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