Altra devastante mattanza di alberi a Faito sulla Cresta tra la piazza della funivia e la Pensione
dei Fiori di proprietà credo della famiglia Somma, ma va accertato: un
centinaio di alberi tagliati a un metro da terra e altri ancora, segnati,
pronti per essere segati per poter svolgere attività di parapendio mentre un
grosso fusto sarebbe stato tagliato perché avrebbe impedito la ricezione ad un'antenna
di Canale 5: Appare chiaro ormai a tutti che l'Ente Parco è un ente fittizio e
che la sua funzione è solo quella di far vedere che si vuole in qualche modo
tutelare tutta l'area della montagna, ma che poi vengono rilasciate
autorizzazione e concessioni, anche se non dall'ente in questione direttamente, per attività lucrative , che vanno nella direzione
opposta. Insomma le tre scimmiette io non vedo, io non sento, io non parlo. Lo ripeterò fino alla noia: se Faito è un Parco naturale e una zona
protetta , non si possono consentire questi atti arbitrari e selvaggi che collidono
con l'ipotetica ( perché non c'è mai stata) gestione degli ecosistemi. Attività
lucrative legate al turismo non viaggiano insieme alla tutela del territorio.
Chi sono i mandanti di questa altra operazione? Il Comune ha rilasciato
autorizzazioni? Chi sono questi imprenditori? Alcuni residenti avevano già
segnalato la vicenda. La pista affari/camorra/ turismo, soprattutto a
monte Faito potrebbe configurarsi sempre più evidente, ma i molti preferiscono
tacere, basterebbe fare uno screening dei cosiddetti imprenditori, basterebbe valutare
le modalità con le quali questi soggetti pongono in essere queste operazioni e come poi vengono portate a
termine. Eppoi: ma i Comuni che ruolo hanno in tutto questo? E perché i carabinieri
intervengono sempre dopo? E tuttele associazioni che dicono di amare il Faito? La Pro Faito, la Pro Natura,l'AVF? Com'è che si svegliano sempre dopo dalla loro letargia? E gli incontri che dicunt, si farebbero col nostro onnipresente assessore ? Ecco tutti questi interrogativi avrebbero bisogno di risposte.
Ma vi pare che se si segano cento e più alberi sul
Monte Faito dove se fai uno starnuto si sente a un chilometro, vuoi che non si
sentivano le motoseghe e i camion per portare via la legna? Sono
saliti camion e motoseghe ma nessuno ha visto e sentito niente? I carabinieri
forestali neanche s parlarne E non
giriamoci intorno: abbiamo il coraggio di scrivere e di dire che questi Enti
Parco in Italia servono a coprire ben altro che non a tutelare e proteggere l’ambiente.
Appare sempre più chiaro a chi scrive- e non smetterò ma di denunciarlo- che
difesa dell’ambiente e attività lucrative turistiche, sono cose molto diverse.
Che se una zona è definita parco naturale, verso di essa e su di essa gravano
vincoli molto stretti, non vi si potrebbe gettare neanche una cicca e in alcune
zone non vi si potrebbe neanche passeggiare.
Ma, se come si capisce da quello
che sta succedendo su questa montagna, la tutela dell’ambiente sembra essere l’ultima
cosa, per come l’ambiente stesso è abbandonato all’incuria , si capisce bene anche che un organismo come l’Ente Parco è un carrozzone che serve a giustificare e
sostenere altre operazioni. La difesa dell’ambiente oggi qui, non è una
romantica scelta sentimentale verso la natura, ma un dovere morale e civile e
si configura sempre di più come una battaglia per il rispetto della legalità e
una lotta alle attività poco chiare. VAS produrrà l'ennesima segnalazione
al ministro dell'Ambiente e si impegna a fare informazione sul territorio
laddove i mezzi di informazione tacciono su quanto sta accadendo.
Franco Cuomo VAS- VERDE AMBIENTE E SOCIETA'
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