strumenti didattici alternativi al libro di testo |
La dirigente scolastica,
conformemente alle leggi ministeriale, convocato il Consiglio d’Istituto,
delibera tra le altre cose, di approvare il Piano Triennale di Offerta
Formativa PTOF. per gli anni scolastici
2019/20,2020/21,2021/22 che poi viene inviato all’ufficio scolastico
regionale competente ai fini delle
verifiche di legge. Ma che cosa è questo PTOFF, se volessimo dar credito alla
cultura popolare, quest’acronimo vorrebbe significare una brutta parola, come a
dire: qualcosa che va a “quel servizio”. Insomma una fregatura. Per le nuove e
sempre cangianti normative scolastiche invece esso rappresenterebbe i contenuti
innovativi relativi alla didattica, “ il documento fondamentale costitutivo
dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche che
esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e
organizzativa e che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”.
Insomma una grande cosa, qualcosa che dovrebbe veicolare una formazione volta
allo sviluppo creativo e dinamico delle capacità cognitive del bambino; se non
che, all’interno di questo PTOF, la dirigente scolastica avrebbe imposto
drasticamente la sparizione del libro di testo. Che cos’è il libro di testo, o
per lo meno cosa dovrebbe essere. Quando andavo a scuola io in un’epoca remoto
si chiamava sussidiario in esso c’erano materie come storia geografia
aritmetica ecc. e poi avevamo un libro di letture, che variavano a seconda
della classe che si frequentava. Oggi il libro di testo dovrebbe essere il
punto ideale di incontro tra docente e studente, un canale di comunicazione
didattico privilegiato che si dovrebbe integrare e arricchire con altri
strumenti didattici, quali enciclopedie, fonti, manuali, appunti, internet,
tecnologie digitali e quant’alto la nostra epoca ci mette a disposizione, ma
mai sparire, a meno di non fornire tutti i bambini di strumenti tali da potere
sostituire questo, con altri strumenti tipo: degli I Pad in dotazione ad ognuno
di esso, con i quali poter ricercare sotto la guida attenta del docente i contenuti didattici dell’anno in
corso,ma cosi non sembra essere e forse dovremmo trovarci in Svezia o in
Norvegia per avere una scuola siffatta. Dunque questa decisione ha provocato
una levata di scudi da parte dei genitori che – secondo me a ragione- sono rimasti sconcertati di fronte a questa presa
di posizione e hanno protestato e ancora stanno protestando per in durre la
dirigente a ritornare sui suoi passi. La
risposta della dirigente non si è fatta aspettare e avrebbe detto a questi
genitori preoccupati: “ Se non vi conviene vi prendete i vostri bambini e li
iscrivete in un’altra scuola”. Una risposta che solo un dirigente avventato
potrebbe dare, visto che, come è concepita la scuola oggi, i bambini sono i clienti
principale e se una scuola perde i clienti è destinata alla chiusura. Ma tant’è,
la dirigente si è imputata in un modo a dir poco sgradevole e inadeguato per il
ruolo delicato che riveste. Ora, se gli strumenti didattici alternativi al
libro di testo sono quelli che vedo in mano ai miei pronipoti ovvero quadernoni sgualciti con fotocopie incollate
, sbiadite e spesso illeggibili, dalle quali fare un riepilogo o una ripetizione
diventa spesso un’operazione ardua se non impossibile ,la protesta dei genitori
è sacrosanta e giusta! Bisogna smetterla con questa ansia di pseudo innovazione,
quanto basterebbe solo fornire gli strumenti per apprendere bene a leggere a
scrivere e a comprenderlo un testo, invece di eliminarlo. Quello che vedo oggi,
anche da una mia passata esperienza didattica universitaria, sono giovani che leggono
senza capire ciò che leggono! Un analfabetismo di ritorno in crescita
esponenziale, un aumento delle dislessie e delle disgrafie nella scuola
primaria preoccupante e a tutto questo come si pensa di rispondere? Abolendo il
libro di testo!!! Bisognerebbe smetterla
con questa gestione manageriale e
tecnocratica di una istituzione che ha la responsabilità di formare quelli che
saranno i cittadini di domani. Fanno bene i genitori a opporsi a questa scelta!
Perché, anche a detta di altri che svolgono
il medesimo lavoro della dirigente scolastica, con i quali mi sono confrontato
prima di scrivere ciò di cui ero già convinto, spesso benefici di questa scelta sono solo teorici. A
quell’età è necessario un testo guida che può essere integrato. Un ambiente di
apprendimento innovativo non necessariamente elimina un testo. Anzi. Costruisce
intorno a quel testo ed integra ed implementa le nozioni. Arricchisce con
espansioni digitali e con tutto quello che la tecnologia può offrire. La traccia offerta
dal libro di testo deve però rimanere evidente altrimenti i bambini
rincorreranno le fotocopie ovunque, perdendole regolarmente. Quale innovazione
prevede fotocopie al posto del testo? L’espansione digitale è tutt’altro ed
integra diversi linguaggi, tra cui quello iconico del libro di testo, per
consentire un apprendimento vicino al proprio stile. A questa dirigente, che invita ad iscrivere i bambini
ad altra scuola, consiglierei modi e risposte più adeguate non foss’altro per
il ruolo educativo che ricopre, ai genitori invece suggerirei di portare il
caso all’attenzione all’Ufficio scolastico regionale della Campania e
sottoporlo a un’attenzione superiore, soprattutto per la rigidità assunta dalla
dirigente. La scuola è ancora una cosa molto seria e soprattutto molto
delicata, soprattutto quella primaria.
Franco Cuomo Coordinatore Circolo – VAS- ( Verde Ambiente e Societa’)
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