martedì 4 settembre 2018

Abusivismo: un affare senza fine e un territorio devastato







Questa casa è stata fotografata da me domenica mattina mentre facevo una passeggiata. Si trova immediatamente sotto la via che porta ai Camaldoli a fianco ad un antico sentiero demaniale orrendamente devastato dagli interventi voluti da Gennaro Cinque qualche anno fa, come si può vedere nella foto in cui ci sono ancora gli alberi e che  unisce via Alberi  a via Camaldoli. Scattai queste foto che vedete e pensai all’ennesimo abuso. Poi ho appreso della denuncia alla forestale fatta dal WWF e dell’intervento dei carabinieri per sequestrare la costruzione. Fui colpito dallo sbancamento di alberi, e dall’allargamento del sentiero che finiva in un terrapieno sul cui bordo era stato ammonticchiato il materiale di risulta, pronto a scivolar giù per via Alberi ad una prima pioggia. Ritornai indietro e nello scendere il sentiero dall’erba fuoriuscivano orribili tubi di plastica come serpenti decapitati. Pensai alla violenza e agli abusi che a centinaia sono stati fatti e continuano ad essere fatti su questo nostro territorio e alla sciatta incuria nella quale vengono poi lasciati i luoghi sottoposti a questi interventi. Le sciagure non lasciano memoria, non insegnano niente, le frane, gli smottamenti: quel l’allargamento su suolo demaniale e quel terrapieno , eseguiti da imprese che sono ormai specializzate in abusivismo, senza ingegneri ma con capimastro faciloni che chiedono il doppio dei soldi per eseguire lavori che devono essere finiti nel giro di un giorno e di una notte, forieri di arricchimenti facili, sono sempre le stesse, sono quelli che avevano fatto i lavori prima e continano a fare questi adesso. Tutto ciò dovrebbe far pensare. Il manufatto abusivo è sul limite tra i comuni di Meta e Vico Equense, anzi è in territorio comunale di Meta.  Facevo una passeggiata e fotografai perché pensavo di scrivere quest’articolo, poi il WWF ha fatto la denuncia, e i Carabinieri il sequestro, stamani il tutto era  anche un articolo su Il Mattino.

VAS- Verdi Ambiente e Società

1 commento:

  1. Questo da te segnalato è uno scempio, non molto diverso dalle montagne di detriti scaricati nel piccolo spiazzo dopo il centro sportivo a Faito, salendo sulla destra, dove prima c'era un'area da pic nic adesso sembra ci sia una discarica di materiale edile,forse ciò che rimane dei muretti sbriciolati perchè difformi da quanto previsto dalla legge, ancora più inquietante poi è via Luigi Avellino, di fronte all'ufficio postale di San Salvatore, materiale di risulta ed una carcassa di auto giacciono li da parecchi mesi senza che nessun cittadino dica nulla, ma si sa quello è il regno di Matteo detto Matteo. Non è un luogo isolato, la posta è proprio li di fronte, ma gli abitanti di Massaquano fingono di non vedere, e non vedono neanche la miriade di abusi edilizi che ogni giorno interessano la loro frazione. Vergogna!!!

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