Ieri 27 maggio 2018 si è
consumato a tutti gli effetti un nuovo colpo di Stato finanziario, il quale
rivela, se ve ne fosse ancora bisogno che stiamo vivendo di fatto in un’epoca
di dittatura dei mercati finanziari speculativi che stanno prevalendo
puntualmente sulla volontà nazionale popolare delle masse sconfitte dalla mondializzazione:
cosa è accaduto, in estrema sintesi ieri? E’ accaduto che Mattarella ha di
fatto respinto il nuovo governo , o più precisamente ha posto un veto su Paolo Savona,
che era stato proposto per l’economia e che è noto da tempo per le sue posizioni
critiche rispetto all’Unione Europea . Ebbene, il Presidente Mattarella ha
posto il veto su Savona e di qui è scaturita l’implosione, se così si può dire
del governo. Si è trattato di un governo che da subito non è piaciuto ai
mercati , che si erano innervositi e scalpitavano, dacché si trattava di un
governo detto sprezzantemente giallo/verde , perché univa le due forze
nazional/populiste dei 5 Stelle e della Lega, di Di Maio e di Salvini : Un
governo che rappresentava non la destra né la sinistra ma per la prima volta
rappresentava nelle elezioni la volontà dei subalterni, la volontà del basso
contro l’alto, del popolo contro le élites, le moltitudini nazional popolari
contro i signori apolidi del turbo mundialismo , o del servo mondializzato
contro il signore mondiale .
La reazione dei mercati non si è fatta
aspettare: la dittatura finanziari non opera con bombe o carri armati o missili, benché reprima violentemente nelle
piazze. Opera con i mezzi propri che già Luckacs chiamava la violenza immanente
dell’economia, vale a dire: spread, ultimatum economici, terrorismo mediatico,
violenza del debito, paure animate artatamente con lo spread e le leve dell’economia
si fa passare tutto questo come difesa del risparmiatore, laddove fino ad ora
nessuno si era mai occupato di questa gente, mentre invece in molti, il PD
soprattutto si occupava della difesa delle banche.
Questo è avvenuto! Le pressioni
incessanti dei mercati , ossia dei ceti dominanti, nascosti dietro la maschera
dei mercati quasi che questi fossero forze teologiche, ha di fatto portato al
rovesciamento di questo nascente governo e quindi ha aperto le porte ad un
governo tecnico che meglio sarebbe definire colpo di Stato finanziario. Tutto
questo prova, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che le democrazie e le
elezioni democratiche, sono oggi, nel tempo del capitalismo assoluto
finanziario e speculativo , tollerate e ammesse fino a quanto le masse
popolari, il demos, votano ciò che le élites globaliste e capitalistiche hanno
già deciso sovranamente in sedi non democratiche .
Tuttavia quando si produce
uno iato tra queste e la gente comune , deve essere sempre la volontà delle
élites dominanti a prevalere, anche perché queste hanno a loro disposizione tutti
gli apparati informativi oltre che quelli economici. Così, abbiamo assistito
ieri ad un colpo di stato finanziario, il cui esito sarà quello di veicolare a
nuove elezioni (anche se io dubito che le faranno fare): siamo entrati in un
nuovo colpo di Stato, dopo quello del 2011, della giunta finanziaria del
governo Monti , colpo di Stato voluto dell’Unione Europea, come quello di ieri,
per scardinare il governo nazional populista
rappresentante degli interessi del basso
contro quelli della classe alto borghese europea.
Quando Mattarella nel
suo discorso ha detto che la priorità
assoluta è difendere come caposaldo l’unione europea- questa unione europea e
non una possibile altra fondata su valori di solidarietà sociale – ha ulteriormente
ribadito che l’interesse prioritario è l’interesse globalista , non quello
nazionale, quello dei domimanti e non dei dominati, giacchè questi mercati sono
lo strumento dei dominanti contro i dominati.
Quello
che oggi le élites e la cosiddetta sinistra italiana, il PD - con disprezzo
chiamano popolo- è ciò che un tempo erano i lavoratori e i non garantiti. Si è
avverata una profezia di Slavoy Zizeck, ma anche, qualcuno della mia età se lo
ricorderà- di un certo Toni Negri: le destre sovraniste hanno fatto proprie le
istanze dei più deboli, dei meno colti, del popolo insomma, anche se ne hanno
stravolto la missione emancipatrice spingendola su un greve nazionalismo. Popolo
abbandonato da chi invece ne avrebbe dovuto garantire la dignità e dargli
consapevolezza. Tutto questo oggi non esiste più e ieri si è visto
platealmente,mentre le cosiddette sinistre difendono gli apparati economici e i
gruppi di potere, ostentando disprezzo e alterigia verso i più deboli, sono le responsabili di questo e tutto questo, prossimamente e non solo in Italia, avrà conseguenze terribili.