venerdì 25 maggio 2018

TRA POCO GRANDE MANGIATORIA DI BENEFICENZA a Vico Equense

Baruch Spinoza
Tonino Cannavacciuolo e Gennaro Esposito


"Fare il bene ad altri dovrebbe essere un obbligo morale da praticare nel silenzio e non un esercizio per assecondare un proprio piacere" SPINOZA, Etica, Definizioni, VIII.

Tra qualche giorno comincerà la grande festa degli chef a Vico Equense, una festa che viene detta di beneficenza, ovvero il ricavato degli incassi sarà devoluto a qualche ente o direttamente a chi ne ha bisogno. Acquistando un ticket di 20 euro si potranno fare cinque  assaggi e degustare le leccornie e le specialità degli chef che arriveranno da tutta Italia . Il messaggio che passa sempre, quando si organizzano questa manifestazioni è: se fai beneficenza potrai anche far godere la tua gola e dunque tu fai sarai portato a fare beneficenza a qualcun altro solo se ne trarrai un tuo possibile godimento e insieme a questo anche la pubblicità che si fanno gli organizzatori, ovvero loro, i cuochi, le vere star dei nostri tempi.. Se questo non accade, se tutto ciò non passa attraverso questo percorso, tu non farai beneficenza a nessuno e non sarai portato mai a farne, perché non ne ricaveresti alcun vantaggio personale. Il povero Spinoza, che di bene se ne intendeva, inorridirebbe se vedesse tutto questo. Torme di cittadini che si ingozzano e affollano le strade perché convinte di fare del bene. Io, come tutti gli anni precedenti, non acquisterò nessun biglietto e come sempre non mi sorprende la totale rozzezza di questa amministrazione comunale, come quelle precedenti, che non sottolineano questo “piccolo particolare”, mettendo in cattedra dei cuochi . Il bene cari cuochi e cari amministratori, si pratica nel silenzio, senza necessariamente  mangiare sempre o fare feste pantagrueliche: curando i propri vecchi, facendo visita ai malati, assistendoli, ai bisognosi, io non sono un cattolico praticante, e lungi da me di avere la presunzione di essere nel giusto, ma tanti in questa amministrazione si professano tali, il SINDACO in testa. Ebbene forse sarebbe il caso che qualcuno togliesse ai cuochi – che fanno benissimo il loro lavoro- il primato dell’educazione edificante- e si preoccupasse di far crescere culturalmente, civilmente e moralmente una popolazione, senza necessariamente far passare tutto questo attraverso baccanali mangerecci, feste caciarone e anche un po’ pacchiane.

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