D.
Sig. CUOMO, se lei
non abitasse dove abita, cioè in una città della Costiera Sorrentina, penserebbe di farvi una
vacanza?
R.
Cosa
vuole che le risponda? Se fossi uno sprovveduto, se non leggessi le recensioni
di Tripp advisor, e invece leggessi
solo le offerte dei tour operator che
lavorano solo con gli alberghi, ci verrei e soprattutto se non abitassi come
abito questo posto, conoscendone le trasformazioni in peggio in più di cinquant’anni.
Si ci verrei , ma…
D.
Ma… cosa…sig CUOMO?
Ma
credo che dopo aver fatto la prima esperienza cancellerei la Costiera da
qualsiasi progetto di vacanze e le assicuro, convincerei tanta gente a non
venirci più e le spiego il perché.
D.
Si…perché?
R.
Intanto
perché farei l’esperienza della una sparizione di una terra, quella narrata
dai viaggiatori del Gran Tour, si, per
intenderci : Goethe, Stendhal, Hessemer,Gide, Puskin, Gorcky, sa, io sono un
sentimentale e mi affezione ai grandi racconti. Oggi quel viaggio effettuato dai ricchi giovani
dell’aristocrazia europea a partire dal XVII secolo o dagli intellettuali del diciottesimo,
destinato a perfezionare il loro sapere al contatto di paesaggi incantati e
selvaggi, tra rovine classiche e passeggiate tra limoneti e orridi della Costiera, ecco, quel viaggio non si potrebbe
più fare perché quella terra non esiste più.
D.
Ma sig. CUOMO
suvvia ! I tempi cambiano e pure le abitudini !
R.
Oh
si certo, è vero cambiano eccome se cambiano! Ma vuole mettere il profumo delle
zagare e dei gelsomini di allora, che forse rimane in qualche piccola zona
protetta, ancora per poco, di fronte a quello dei miasmi di ettolitri di Co2
emessi da migliaia di auto che dalle sette del mattino fino alla sera ammorbano
l’aria da Vico Equense a Massalubrense! Alle file interminabili sotto un sole
cocente, sulla statale sorrentina perennemente intasata, allo strombazzamento
di clacson di automobilisti spazientiti. Certo, non lo nego. Le abitudini
cambieranno pure, ma a quanto sembra, sono cambiate in peggio! O sbaglio? E che
dire dei limoneti e di interi giardini sbancati, devastati per far posto a
parcheggi per auto. Eppoi….
D.
Eppoi cosa?
R.
Vuole
mettere lo stress per raggiungere il
mare, l’obbligo a dover prendere ancora una volta la macchina, le stradine e i
sentieri di una volta sporchi e abbandonati, e che mare poi! Anche qui, file interminabili
già dal mattino sulla via Murrano a Vico Equense, ma anche a Meta, a Puolo, e la
corsa per parcheggiare poi, il costo del parcheggio,e spiagge intasate pure quelle che applicano il
numero chiuso, tutte rigorosamente a pagamento e con prezzi che renderebbero
impossibile la quotidianità del mare ad una famiglia di 5 persone. Quei pochi
metri quadri di costa non privatizzati, o sono fetide discariche di rivi, o al
meglio, pietraie sporche, senza mettere poi il mare che, nonostante le “bandiere blu”, a
pagamento pure quelle, spesso è sporco, non per over flow del depuratore, che pure centra ma perché alla fine questo mare è il mare del
Golfo di Napoli, ovvero un mare quasi chiuso dove scarica una megalopoli
intera.
D.
Suvvia sig. CUOMO,
ci sarà qualcosa che potrebbe salvare?
R.
Beh,
si, forse, volendosi concedere una vacanza… in qualche albergo…, volendo
rimanere chiuso in quel microcosmo, anche un po’ asfissiante, usufruendo della
piscina, laddove ci sta, ma ora se le costruiscono tutti, forse si potrebbe pure fare, ma per qualche
giorno le assicuro, solo per qualche giorno. Perché le mattine e le sere poi sarebbero
disturbate da spari di fuochi ad ogni ora del giorno e della notte, da musiche
ad alto volume senza alcun rispetto del silenzio, da campane suonate dall’alba
al tramonto. Insomma dalla negazione più assoluta di qualsiasi idea di riposo e
di relax. Senza contare i costi per alimentarsi dal ristorante ai molti bar, o
per fare una semplice spesa: Prezzi elevatissimi anche per i poveri abitanti
che, per chi non vi abita, avrebbero la fortuna di vivere in un posto simile,
ma che per chi vi abita invece, la sfortuna di dover pagare tutto maggiorato:
dall’imposta comunale sugli immobili a quella sui rifiuti. Insomma, le assicuro
un posto dove anche l’aria – inquinata- costa di più- il tutto, perché si
vivrebbe in quella che una volta fu la mitica Costiera Sorrentina.
D.
E allora Sig. CUOMO
lei non ci verrebbe proprio a fare una vacanza? E dove andrebbe?
R.
Gliel’ho
detto. Dovrei essere solo un povero sprovveduto per scegliere la Costiera
Sorrentina ! Ho un’idea diversa di vacanza, soprattutto di vacanza vicino al
mare. No, decisamente non ci verrei : troppa confusione, troppo caos, troppo
inquinamento ambientale ed acustico, troppo caro prezzi in rapporto alla
qualità dell’offerta: NO! Lo ribadisco. Ci sono mete molto più belle, più
pulite, più salubri e a costi più accessibili.
D.
Quali?
R.
Ma, senza voler andare all’estero, – la Grecia e le sue isole, sono sempre un’attrattiva valida, offrono sempre quello che cercavano i signori del Gran Tour: mare pulito, coste non devastate, antichità classiche mediterranee,silenzi incantati dall’alba al tramonto, spiagge pulite non asservite ad ingordi affaristi del turismo, alloggi modici in pensioncine o case di pescatori deliziose, pulite pure quelle e silenziose. Dicevo; senza voler andar in Grecia, mi sposterei più a sud, nel Cilento estremo: Pollica, o Scario per esempio, o in Sicilia, il ragusano con il meraviglioso barocco e spiagge gialle africane semideserte o il trapanese: Erice, e le Egadi, o la Sardegna senza finire per forza sulla Costa Smeralda, o la Puglia e il Salento, sperando che neanche questi posti finiscano come il sorrentino. Insomma luoghi dove è possibile un turismo meno pacchiano, meno trash di quello che offrono i pacchetti tutto compreso dei sempre soliti tour operator in combutta con gli albergatori locali: un turismo pataccaro tra rumori, smog, pacchianate . Insomma: riposo per la mente e per le orecchie soprattutto, in buona compagnia, con buone letture e buon cibo, non come quello omologato e turistico che offrono da noi. Posso fare volentieri a meno di tutto questo.
Ma, senza voler andare all’estero, – la Grecia e le sue isole, sono sempre un’attrattiva valida, offrono sempre quello che cercavano i signori del Gran Tour: mare pulito, coste non devastate, antichità classiche mediterranee,silenzi incantati dall’alba al tramonto, spiagge pulite non asservite ad ingordi affaristi del turismo, alloggi modici in pensioncine o case di pescatori deliziose, pulite pure quelle e silenziose. Dicevo; senza voler andar in Grecia, mi sposterei più a sud, nel Cilento estremo: Pollica, o Scario per esempio, o in Sicilia, il ragusano con il meraviglioso barocco e spiagge gialle africane semideserte o il trapanese: Erice, e le Egadi, o la Sardegna senza finire per forza sulla Costa Smeralda, o la Puglia e il Salento, sperando che neanche questi posti finiscano come il sorrentino. Insomma luoghi dove è possibile un turismo meno pacchiano, meno trash di quello che offrono i pacchetti tutto compreso dei sempre soliti tour operator in combutta con gli albergatori locali: un turismo pataccaro tra rumori, smog, pacchianate . Insomma: riposo per la mente e per le orecchie soprattutto, in buona compagnia, con buone letture e buon cibo, non come quello omologato e turistico che offrono da noi. Posso fare volentieri a meno di tutto questo.
D.
Allora lei boccia l’offerta
turistica sorrentina?
R.
Direi
decisamente di si. Può andar bene per tre giorni, per chi non conosce o non è
mai stato in Costiera Sorrentina, poi una volta venuti, consapevolmente, non ci si rimette più piede .
D.
E così, sig, CUOMO,
Lei smentisce anche la famosa canzone “Torna a Surriento”?
R.
Si,
la smentisco: Politiche amministrative miopi legate solo al profitto, alla
speculazione, al cemento, hanno fatto sparire una terra che una volta era
mitica, quella terra non c’è più, al suoposto, quella che resta è fatta solo di
chilometri di gallerie intasati, di paesi soffocati dal rumore, di parcheggi
auto, di stabilimenti balneari affollatissimi che suonano musica altissima e da
prezzi da rapina. NO grazie. Ne faccio volentieri a meno.
Per gentile concessione de, Il Giornale del turista, http://www.travelmagazine.com/
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