L’altro giorno, ho incontrato una
mia amica che mi ha chiesto notizie su una vicenda che ha come oggetto un’opera che
dovrebbe risanare il mare sul nostro
territorio e che tra promesse reiterate e rimbalzi di responsabilità, è ancora
ferma. Le ho risposto che non ne sapevo niente, perché non mi sto più occupando o, se volete, interessando su ciò che avviene sul territorio, le ho detto che avrei
guardato sulla bacheca di Claudio D’Esposito del WWF, ma solo per curiosità e
per niente altro: naturalmente sto parlando dell’ennesimo rinvio al
funzionamento del depuratore di punta Gradelle. Lei è rimasta un poco stupita della
mia risposta, ma le ho spiegato subito il perché di quella risposta. Altri amici,
tra cui un professionista architetto, mi segnalava alcuni abusi edilizi
che starebbero per devastare ulteriormente Vico Equense e d’intorni e mi
ha chiesto di intervenire come VAS. Anche a lui, la mia risposta è stata la
stessa data a quella mia amica. Vorrei tra le altre cose, riallacciarmi ad un
lungo post scritto proprio da Claudio d’Esposito del WWF sulla necessità di
continuare a denunciare alla Procura o ad altre autorità competenti tutti i
tipi di reati ambientali che si commettono sul nostro territorio. Dunque la mia
risposta è stata questa: sono stanco di denunciare e segnalare e non perché le
procure sono intasate e non riescono a smaltire né ad aprire i fascicoli per
esaminare le denunce, ma perché non riesco più personalmente a sostenere
l’indifferenza della maggior parte di cittadini di fronte al degrado ambientale,
di fronte alle speculazioni, di fronte ad un abuso del territorio, laddove in
altre realtà si parla di limitazione necessaria del consumo di suolo e ho
esaurito quel minimo di protagonismo che spesso mi vedeva sulle pagine dei
giornali nazionali e locali come una sorta di Don Chisciotte. Un esempio fra
tanti, il più eclatante: Il Rivo d’Arco potrebbe benissimo essere una
quattordicesima frazione di Vico Equense per tutti gli insediamenti e tutte le
costruzioni, tutti e tutte rigorosamente abusivi/e. A ridosso del palazzetto
dello Sport, altra vergogna della nostra amministrazione, si prevedono altre
lottizzazioni, altri sbancamenti, previsti dal Piano Regolatore, ma poi nel
farsi si modifica tutto. Non sorprende più l’andare in deroga al PRG al Piano
Regolatore Generale, uno strumento urbanistico degli anni 70, che insieme al
PUT, il Piano Urbanistico Territoriale, viene regolarmente violentato,
manomesso, cambiato secondo le esigenze di una concezione liberistica dell’
(ab)uso del territorio che attualmente non interessa più a nessuno, anzi sono i
cittadini stessi che ritengono questi vincoli normativi, da intralcio ai loro
interessi personali. Allora di cosa vogliamo parlare? Anche io “ritenengo la
costante, subdola e martellante pubblicità "anti-denuncia" tanto
biasimabile e controproducente (ancor di più in un paese del sud come il
nostro), quanto offensiva e svilente nei confronti di quei pochi coraggiosi
(tra persone e/o associazioni) che pur hanno "osato denunciare" i
fatti e misfatti a chi di competenza”,perché poi chi fa pagine FB, fa solo
quello, ovvero scatta foto, posta qualche commento e si illude di aver fatto la
rivoluzione ambientale. Ma non è così! Io, considerati i fatti di vita privata
che rappresentano oggi sicuramente un limite per il mio agire pubblico, trovo
avvilente il totale disinteresse della popolazione su argomenti quali: l’inquinamento
del mare e la mancata riapertura del depuratore di Punta Gradelle, le
speculazioni politiche fatte dai sindaci dei comuni costieri e la capziosa
posizione di Gennaro Cinque atteggiato ad ambientalista, assessore ai lavori
pubblici del comune di Vico Equense, ma già sindaco per circa vent’anni. Sotto
il suo mandato, la speculazione edilizia in collina è esplosa senza controllo e
con essa, il consumo vorace di suolo, la totale e assoluta mancanza di etica
ambientale, il disordine urbanistico, il non rispetto del Piano Regolatore le
forzature in senso liberistico del PUT ( Piano Urbanistico Territoriale). Certo
uno che guarda la penisola sorrentina la troverà sicuramente meglio della piana
agro-sarnese, ma se si fa una panoramica con Google map ci si rende conto che
la densità di costruzioni in penisola sorrentina ha raggiunto livelli di
espansione difficilmente sostenibili, per non parlare della viabilità,
soprattutto nei periodi estivi o nei weekend. Ora, che una singola associazione
come i VAS o il WWF, che poi sappiamo che sono una sola persona o uno sparutissimo
gruppo di volenterosi si opponga e continua a produrre denunce alla Procura o
ad altri organi competenti, nella totale indifferenza del resto della
popolazione, mi sembra oggi una
battaglia frustrante, una testimonianza di un martirio culturale che
francamente non porta da nessuna parte, né tanto meno inverte il senso delle
cose. Tutto questo ha fiaccato le mie energie in più con una stampa
assolutamente schierata dalla parte delle amministrazioni, perché anche qui
bisognerebbe dire qualcosa: i giornalisti dovrebbero veicolare inchieste, rendere
pubbliche e sostenere denunce, ma il più delle volte gli articoli sono solo la
descrizione dello status quo perché magari i giovani professionisti, che
lavorano in condizioni contrattuali molto precarie, anche se volessero
veicolare inchieste o denunciare verrebbero censurati o licenziati. D’altra
parte, per anni l’associazione di cui sono il coordinatore zonale, i VAS, per
un quindicennio ha denunciato l’abusivismo edilizio sul territorio con denunce
dettagliate e pertinenti cadute spesso nel silenzio e nel totale isolamento, lo
stesso mi permetto di dire, fa il WWF: le nostre battaglie sono riuscire a non
far costruire quell’abberrante e inutile strada di cemento che spacca la piana di
Seiano? Sono riusciti a farla abbattere? Si è riusciti a far ripristinare lo
stato dei luoghi dove una volta c’erano uliveti e vigneti? No, la strada è ancora lì e dove c'erano vigneti ci sono solo i sigilli della magistratura, ma i vigneti non torneranno piu, mentre quei volumi triplicati sono ancora lì, e tutti i parcheggi interrati e gli sventramenti di intere aree verdi? Siamo riusciti anche qui a ripristinare le aree di verde distrutto? No, non ci siamo riusciti, e l’Alimuri se è
andato giù, c’è andato perché è diventato un affare per le parti, basta vedere
chi ha condotto tutta l’operazione. I
VAS non hanno la visibilità e la struttura governativa che ha per esempio Lega
Ambiente, che tace sull’aggressione speculativa edilizia e assurge all’attenzione
dei media attraverso campagne come il
cammino per la pace, o il cambiamento climatico, che sia ben chiaro sono battaglie
giustissime, però poi in una situazione
come quella di Vico Equense o la Penisola sorrentina tace sul bubbone
speculazione edilizia o è morbida sulle normative regionali che prevedono
strumenti più “elastici” in materia urbanistica e edilizia. Allora o l’ambiente,
il mare, e il territorio diventano parte vivente e consapevole per tutti i
cittadini o si insegna il rispetto per l’ambiente a scuola o questo diventa l’obiettivo
di ogni amministrazione che si rispetti, o ogni battaglia, fatta nelle
condizioni che ho sinteticamente descritto assume solo il valore di una mera
testimonianza .
Franco Cuomo Coordinatore circolo
VAS “ Giovanni Esposito”,Vico Equense,
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