Sono saltate le strutture
intermedie, ovvero quelle organizzazioni che riuscivano a convogliare le
istanze dei cittadini e farle diventare autentiche manifestazioni di volontà
popolare: per intenderci i vecchi partiti, quelli nei quali una base esprimeva
bisogni e richieste, e poi tra direttivi e congressi, si eleggevano
rappresentanti veramente scelti dalla gente per la difesa degli interessi
manifestati: in quel modo lì, crescevano tutti. Oggi tutto questo è scomparso,
i partiti attuali sono comitati d'affari, le segreterie "politiche"
determinano gli eleggibili in base agli interessi di casta, ma soprattutto il
sistema di democrazia rappresentativa è solo una farsa perché è diventato una
maschera ipocrita di valori ormai disattesi da tutti che serve solo a
perpetrare e sostenere un potere di gruppi, neanche più classi - come si diceva
una volta- il cui unico scopo è mantenere la ricchezza nelle mani di pochissimi
attraverso la ferrea , opprimente ed esosa rete delle banche. Il popolo
sparisce spazzato via da nichilistiche individualità, monadi impazzite che -
come noi- si trova ( quando ci riesce) davanti ad una tastiera ad esprimere il
proprio malcontento e nella maggior parte dei casi con la convinzione che una
volta manifestatolo, ha fatto la rivoluzione. Non è cosi: la rivoluzione deve
investire energie fisiche, deve prevedere guerriglie nelle strade, deve vedere
responsabili pagare fisicamente le proprie malefatte, deve avere capi capaci e
menti raffinate per la riorganizzazione di una società più giusta e più equa
per tutti, insomma, una cosa maledettamente seria. Quanti di noi sono capaci,
oggi, in un occidente ubriaco di menzogne centellinate ad ogni ora del giorno e
della notte, da media sempre più controllati, attraverso i miti del benessere
diffuso ad intraprendere questa cosa maledettamente seria? In più poi ci stanno
opprimendo con questa storia di un terrorismo fantomatico in modo che le nostre
società possano diventare sempre più sorvegliate e noi sempre meno liberi. La
vedo molto ma molto nera per i prossimi cinquanta o sessant'anni, non faccio
previsioni a lungo termine perché altrimenti sarei costretto a parlare di un
nuovo feudalesimo Tecno digitale. Anche se i robot prossimi venturi che
controlleranno le nostre esistenze ci avranno convinto che l’anima non può più
essere ciò che un tempo voleva essere, a questa nostra anima desostanzializzata
rimane tuttavia l’orgoglio di soffrire in modo discreto di questa ferita,
soprattutto là dove la povertà diventerà sempre più intollerabile. E questo
cruccio, questa sofferenza sarà la prova del suo stesso essere, del suo
esistere. Sarà la cartina di tornasole che ci permetterà di capire che non
siamo stati del tutto decerebrati.
Nessun commento:
Posta un commento