Sul gran parlare che si sta
facendo sulla chiusura del tunnel Seiano-Panoramica, mi verrebbe da dire
qualcosa su pezzi generici scritti da giornalisti che si dicono indipendenti,
su dichiarazioni generiche rilasciate da pendolari, su dichiarazioni
altrettanto generiche rilasciate da albergatori pure loro generici, su video
altrettanto generici . Insomma una fiera delle dichiarazioni fatte tanto per
fare senza affrontare l’unico vero e serio problema della mega galleria
Seiano-Panoramica ovvero: una mega truffa ai danni della collettività, per
un’opera durata circa un trentennio, che ha affogato milioni di euro nella
sacche dell’ANAS e che produce danni incolmabili alla città di Vico Equense, ma
soprattutto una bomba inquinante alle porte della costiera sorrentina di
proporzioni inaudite. Io parlerei senza mezzi termini di strage ambientale, di disastro ambientale
relativamente alla salute dei cittadini per
veleni dispersi nell’ambiente e non solo
per lo sfiatatoio sopra la località bikini inquietante per la strage
della vegetazione per circa i duecento
metri quadrati tutt’intorno per non parlare della perdita di sorgenti benefiche che si
riversavano allo Scraio, fonte naturale di un benessere ormai perduto. Il tutto per far riversare milioni di auto in
una zona che a stento ormai riesce a smaltire quelle che tiene di suo e, mai che
si sia fatto il nome di un responsabile ! E oggi si scopre che i gas prodotti in questo
budello di cinque chilometri stanno avvelenando l’ambiente. L’altro giorno a 60
all’ora, con i finestrini chiusi oltre ad una crisi di claustrofobia per il
caldo e la mancanza d’ossigeno , avvertivo l’odore acre del monossido di
carbonio che comunque entrava in macchina e la visibilità esterna era molto
ridotta dal ristagno dei gas, una sensazione che non auguro a nessuno,
soprattutto se si blocca il traffico o si rallenta di molto. Ho giurato a me
stesso che non prenderò più la galleria. Così oggi apprendiamo che un agronomo
che lavora per la Sma Campania spa, una società della Regione Campania che si
occupa anche di risanamento ambientale, ha effettuato insieme al comandante
della polizia municipale di Vico Equense, Ferdinando De Martino, un sopralluogo
nell’area del camino di espulsione aria dal tunnel di Santa Maria di Pozzano,
che si trova in località Bikini, lungo la strada Statale 145 Sorrentina. Io ho visto da vicino quell’area e vi
assicuro che quello che si vede non è un bello spettacolo! Le foto scattate nei
giorni scorsi hanno mostrato chiaramente piante di ulivo completamente
annerite, ma anche un grave inquinamento dell’aria e del suolo. La zona
interessata dal danno ha un’estensione di circa 250 metri quadrati. “L’area controllata – è riportato nella
relazione – manifestava alla vista un fenomeno di desertificazione con la morte
anche delle erbe infestanti. Le piante presentavano, in generale, annerimenti
diffusi non dovuti ad agenti biotici ma al deposito dei gas di scarico
provenienti dal collettore. In particolare l’annerimento aveva causato danni
irreversibili alle piante di lentisco procurandone la morte. Le piante di olivo
e carrubo totalmente annerite hanno difficoltà nel foto-sintetizzare e a causa
del forte stress da inquinamento ricacciano germogli freschi e verdi che in
breve tempo anneriscono anch’essi e muoiono”. Di fronte a tutto ciò si
leggono solo idiozie e banalità da giornalisti improvvisati che in maniera
generica si guardano bene di affrontare la verità di questa truffa ordita ai
danni di un territorio che ormai ha superato ogni limite di sostenibilità, un
territorio che non è una località qualsiasi ma la Costiera sorrentina, ovvero
un luogo conosciuto in tutto il mondo , dove la pochezza dei suoi
amministratori, dei suoi politici, dei suoi imprenditori, ha consentito che
fosse rapinato e distrutto. Ora sarebbe forse il caso che di fronte a tutto ciò,
ovvero un'opera durata 35 anni e costata
72 milioni e mezzo di euro che gli ambientalisti non volevano prevedendo già i disastri, si
facessero i nomi dei responsabili e la si smettesse di decantarne i vantaggi
che obbiettivamente non si riscontrano anzi, stanno esplodendo mefitici e
venefici danni per uomini e ambiente. Quando fu aperta il 16 luglio del 2014
c’erano Ciucci e il capo compartimento di Anas Campania Eugenio Gebbia, il
presidente della Regione Stefano Caldoro, il prefetto Francesco Musolino,
l'assessore regionale Edoardo Cosenza, il presidente della Provincia Antonio
Pentangelo, il sindaco di Castellammare di Stabia, Nicola Cuomo, e quello di
Vico Equense, Gennaro Cinque e allora oggi più che mai questa persone
dovrebbero essere chiamate e sentite in merito a questo che si può senza tema
di errore definire un vero e proprio
disastro ambientale alla vigilia di discutibili elezioni amministrative
per la città di Vico Equense. Sia chiamata in causa l’ANAS subito e i suoi
dirigenti. Alla luce di questo disastro ambientale il professionista conclude
la sua relazione prevedendo che “l’area interessata dall’inquinamento sarà
destinata ad aumentare. Pertanto si consiglia di fare interventi celeri di
ripristino delle condizioni naturali, al fine di salvaguardare essenze arboree
e arbustive della macchia mediterranea. I VAS
sollecitano i mezzi di informazione a portare il caso sui media
nazionali per il valore del territorio e della località in cui si è prodotto
questo disastro: l’anno scorso il mare, oggi i gas venefici di un budello lungo
5 chilometri i cui risultati sono
visibili tutti sopra la località bikini.
FRANCO CUOMO COORDINATORE CIRCOLO
VAS “GIOVANNI ESPOSITO”
VICO EQUENSE
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