“Pagliacciata suprema, la
legalità ridotta a letame”, qualcuno lo ha postato e lo faccio mio, in sintesi
estrema di questo si tratta; commentassero pure i giornali, i giornalai, pardòn,
giornalisti . Ormai ci si inebetisce e ci si annoia su queste notizie, ma la
verità è che la vita sta altrove. Negli affetti veri, nella salvaguardia della
natura, nella difesa dei diritti dei più deboli. Chissenefrega di Gennaro
Cinque e dei suoi giochini vistosamente palesi per conservare la poltrona in un
modo o nell’altro! Chissenefrega dei suoi calcoli, delle sue furberie
pulcinellesche. E non è neppure una blandissima opposizione consiliare che
cambierà lo stato di cose: fossi io mi sarei già dimesso, che governassero da
soli questo paese di para…ninfi! O se vi piace di più, di lenoni, di ruffiani,
di mezzani! È la popolazione che
dovrebbe reagire, ritrovare dignità, se questo non succede ma che si azzuffino
tra loro. Ma di cosa stiamo Parlando !?! Qui concorrono tutti per un morso di
pane, per un piacere, per una prebenda! Qui tutti si calano le braghe, per aggiustare
un affaruccio loro, tutti servi per una pacca sulle spalle data da gente che
nella cosa pubblica ha trovato la panacea per fare e aggiustare i fatti propri.
E’ una storia vecchia ormai! Faccioni di signore sorridenti e vistosamente
truccate e incannaccate su
gigantografie che da Napoli, all'aereoporto, alla penisola sorrentina sorridono
tronfie del loro potere e dicono che loro sono come voi, voi però non
campeggiate su gigantografie, non siete ingioiellate! Il potere smargiasso
esibito alla faccia di chi arranca giornalmente. E allora? Di cosa vogliamo
parlare ? Di tutta questa miseria umana? Di questa volgare pantomima spacciata
per democrazia, di questo cattivo gusto, di questo arraffa arraffa? Mai termine
è stato più stracciato e stravolto di questo! Ma via ! Cominciamo noi ad
esibire i nostri stili di vita diversi dai loro, la nostra cultura, i nostri
valori, facciamo comprendere attraverso questo orgoglio di essere diversi da loro e disprezziamoli con l’indifferenza che si meritano! Non spetta ai pochi
ma a tutta la popolazione dire basta, se questa non lo fa, allora la gente è collusa
con tutti ciò e l'unica cosa da fare è differenziarsi nelle scelte, badando
bene che quelle dominanti non limitino le tue: tutto qua, e vi assicuro che non
è poco, vi assicuro che fare scelte diverse da quelle dominanti e saperle
mantenere è un lavoro faticosissimo: bisogna crederci. Non mi riguarda proprio,
se la gente vuole questi rappresentanti, che se li tenesse pure. In più quello
che sta facendo Gennaro Cinque credo che lo abbia fatto pure De Luca e altri
sindaci, ormai e diventata semplice routine. Questa è la deriva della legalità
niente altro. Ora tutti i giornaletti ci ammorbano sul destino di Gennaro
Cinque che vuole andare alla Regione, ma vuole rimanere anche in sella a Vico Equense,
due piedi in una scarpa: ma ci andasse alla Regione, se ci riesce ( cosa di cui
dubito), ma se lo tenesse il Comune o lo affidasse ad un suo luogotenente! Cosa
cambia se tutta la popolazione è amorfa? Cosa cambia se tutta la popolazione ne
confermerà il suo potere? Il punto è un altro: il punto è, anzi uno dei tanti
punti è che pochi giorni, fa sono stati espiantati 7 o 8 tigli, perché qualcuno
ha scritto da qualche parte che forse il marciapiede si stava spaccando, che
forse quegli alberi non dovevano stare lì perché piantati da vent’anni prima da
un’amministrazione precedente: ebbene quegli alberi frondosi sono stati divelti
in una giornata con un ordinanza. Poi ci sono cancelli sulle spiagge, poi c’è una collina circostante dove ognuno ha
costruito quello che poteva e quello che voleva senza un piano, poi ci sono rivi pieni di amianto e discariche
abusive. Ma di cosa altro vogliamo ancora parlare? Sempre di Gennaro Cinque ? Ma basta!
Tutto quello che ha fatto questo sindaco sta sotto gli occhi di tutti, ma
sembra andar bene a tutti. E allora? Poi magari ci metti pure che tra quelli
che dovrebbero essere i cittadini, diciamo illuminati, si erge qualche agronomo
competente e di sinistra ( anche questa, parola devastante e devastata) che
dice: vabbé ma in fondo sono tigli, non sono alberi di pregio, e allora capisci
che fine ha fatto ogni singola possibilità di scampo, liberazione, rimedio, via
d’uscita, redenzione. Di fronte a tutto
questo mi vengono solo in mente le parole che Franco Autiero fa scrivere a Rusinella,
ovvero, la gatta del condominio
interno undici della piéce Espiantati ,
in defecati messaggi sul tappetino di nostra
signora delle polveri: S A L V A T E V I.
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