sabato 18 luglio 2020

INTERVENTI DI ALLACCIO FOGNARIO SU VIA DEI MULINI. SARA’ UN’ALTRA COLATA DI CALCESTRUZZO?

Via Mulini Vico Equesne

basoli di arenaria, tracciato romano

Basoli di arenaria tracciato romano

come potrebbe farsi l'intervento, vico Aponte VicoEquense
vico Aponte Vico Equense, vico Castello era cosi ed è stato distrutto 

 

Era un tratto dell’antica Via Minerva, che collegava la piana vesuviana al promontorio dedicato alla dea dei naviganti, fino alla Punta della Campanella ,Tra Castell’a Mare ed Equa si segue il detto Monte Lattario, che termina all’Ateneo, o Capo di Minerva, che prende il nome dal latte delle vacche, del quale parlano Procopio e Cassiodoro. Questo tratto era l’unico e ancora molto trafficato, prima che i Borboni costruissero la strada costiera, sin dall’età imperiale, e nel tratto di Vico Equense arrivava fino a dove poi è sorta la chiesa di S.Maria del Toro, oggi quel tratto si chiama via dei Mulini, cosiddetta perché in passato si trovavano dei mulini ad acqua, i cui resti una volta visibili oggi sono quasi scomparsi del tutto, la strada si ricongiunge a via S.Francesco proseguendo quindi per l’antica via della Sperlonca e continuava fino a Pozzano e da li nell’agro sarnese: la frana del 1966, ne trascinò a valle un tratto, mentre quello che la congiungeva a Pozzano è crollata a seguito di altri episodi franosi. Ho fatto questa premessa, perché su via San Francesco e su via Mulini l’assessore ai lavori pubblici nonché all’ambiente(sic!) , Gennaro Cinque, sta “incontrando” tutti i proprietari per “proporre” i lavori interrati di allaccio fognario, più Enel e fibra e forse gas. 

Sono certamente lavori necessari e utili, ma ormai tutti sanno, come lavora l’assessore e quali sono le “sue”maestranze, e che, l’assessore ha la mano pesante nel cementificare il territorio dai sentieri alle spiagge, e così, stradine che avevano una loro connotazione e caratteristica storica, costruite cioè con materiali quali basolati lavici o pietra arenaria, sono state coperte con una pesante e anonima malta cementizia: così è sparita via Noce con i suoi gradini di pietra, così è stato distrutto il vicolo Castello, e grossi interrogativi permangono circa il restiling di via Monsignor Natale, Via Giusso, via XIV Febbraio, Via Vescovado, ovvero tutto il centro storico della città.

Ora il tratto di Via Mulini che da Santa Maria del Toro arriva fino all’incrocio con una strada privata, che unisce via dei Mulini con via San Francesco, è già tutto cementificato, ma da quel punto fino a via San Francesco, un punto bellissimo che si inerpica tra vedute mozzafiato tra ulivi lussureggianti, insiste un fondo stradale, sul quale in maniera provvisoria e raffazzonata sono stati più volte fatti rattoppo con catrame e pietrisco che hanno coperto, laddove non sono state asportate e sparite, le lastre di arenaria che in alcuni tratti sono ancora visibili. 

So che su quella stradina si affacciano le ville di facoltosi intellettuali e uomini di cultura, docenti universitari e professionisti affermati e io, nella qualità di coordinatore di un circolo VAS locale, è a loro che mi rivolgo e mi appello: vigilate affinché una della stradine più suggestive del territorio, nonché, una strada romana, l’antica via Minerva, non venga stravolta da interventi che ne distruggerebbero la bellezza e cosa più importante la memoria storica dei luoghi. Non si pretende di ricostruire l’antica strada, ma di tener conto dei materiali che potrebbero fuoriuscire al momento degli scavi e ad una scelta di interventi consoni e appropriati al contesto ambientale circostante

Solo voi proprietari potete farlo in virtù dello Ius proprietario, l’unico che potrebbe farsi valere contro gli interventi di un assessore che ha già dato prova tangibile di non avere né la cultura, né la sensibilità, né interesse alcuno a salvare e tutelate il bello che ancora resiste sul nostro territorio, neanche le opposizioni, al momento  sembrano interessate alla vicenda.



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