mercoledì 5 dicembre 2018

Les gilets jaunes: ordine, disordine, riorganizzazione. Come dovrebbero cambiare le coordinate di pensiero.






Io dico che bisogna cambiare di mondo. Il vecchio universo di Keplero, Galileo, Copernico, Newton, Laplace, era un universo freddo, gelato, di movimenti perpetui, d'ordine impeccabile, di misura e di equilibrio. Oggi dobbiamo barattarlo con un universo caldo , composto da una nube ardente, da sfere di fuoco, da movimenti irreversibili, da ordine mischiato al disordine, da spesa, spreco e squilibrio. Il nuovo universo è acentrico e policentrico e c'è chi ascolta ancora il punto di vista di Paolo Pagliaro, la Lilli Gruber, il Severgnini con parrucca argento, che a suo dire parla con gli artigiani, il De Angelis di Huffington post e lo Scanzi in nero con collana che sembra Filippo II di Spagna

Svegliatevi! Che ce ne importa di sapere se il PD sarà nuovamente un partito!Il nuovo universo è una nube incerta, il nuovo universo è trascinato dal tempo. Il nuovo universo è tutto in divenire e trasformazione. Come non aver capito che l'ordine puro è la peggiore follia che esista? E che l'Europa non è più il centro del mondo già dal 1492?  
E invece tutti a scannarsi sulla UE, l’Unione Europea, un concetto labile per la verità, soprattutto perché non chiaramente definito e soprattutto se si fa riferimento a questa Unione Europea, classista, che impone la sua austerity a chi già vive nella quasi miseria e poi si meraviglia se a Parigi scendono per strada. Qualcuno subito parla delle strumentalizzazioni della destra, senza vedere che forse queste cose un tempo le avrebbe difeso la sinistra che oggi, sparita dovunque, sarebbe rappresentata dai cosiddetti partiti democratici, ovvero dai cani da guardia del potere costituito o dall’ establischement, una parola vecchia come il cucco, oggi rispolverata.

 Grande è il disordine sotto il cielo, perciò la situazione è eccellente”  avrebbe detto Mao Tse Tung, chissà se quelli di sinistra se lo ricordano ancora o i nuovi sanno addirittura chi è. I parametri sembrano capovolti : c’è una destra xenofoba e razzista che fa leggi contro i poveri che non possono chiedere nemmeno l’elemosina per strada ( il decreto sicurezza fa veramente schifo) , ma poi la stessa destra, dice di difendere gli operai contro gli industriali e una sinistra che invece difende gli interessi delle industrie e delle banche per salvaguardare il PIL e l’economia, stringendo la cinghia su scuola, sanità, tutti i riferimenti classici sono saltati. 

Ciò che è certo è che essere povero oggi è una colpa, se sei povero è colpa tua che non sei stato capace di essere ricco, su questo destra e sinistra sembrano essere d’accordo. I poveri, quelli nostri e quelli stranieri sembrano fare  schifo a tutti. Il vecchio mondo poneva la sua sede in concetti chiari e distinti, quello che abbiamo sotto gli occhi li ribalta, li travalica, li fa esplodere, obbliga i termini più contraddittori ad appoggiarsi l’uno all’altro, senza tuttavia disperdere le loro contraddizioni in un’unità impossibile e impraticabile, in queste contraddizioni bisognerebbe infiltrarsi e dar loro voce consapevole: una volta si diceva coscienza. 

Focolai di resistenza a questo vecchio ordine, quello eurista per intenderci, classista e alto borghese, si accendono da più parti, con modalità ed espressioni diverse cosi abbiamo gli street fire men , i gilet gialli che protestano contro l’austerity imposta da Bruxelles, poi le risposte  più istituzionali che dal potere vengono chiamati populisti, i 5 stelle italiani, poi abbiamo le avanguardie ambientaliste, VERDI in Germania che stravincono le elezioni,  e poi i NO TAV, NO TAP da noi. 

 E’ la lotta di classe di cui nessuno   vuole dire, soprattutto tra quelli che col vecchio ordine vengono detti di sinistra ( che non significa più nulla ), di cui nessuno parla più, fatta come è fatta purtroppo da soggetti improbabili, una lotta dove per ora sta vincendo la classe padrona, mentre gli universi insurrezionali  esplodono da più parti con tipologie diverse. 

D’altra parte il divenire probabilistico in direzione del disordine può essere sempre accompagnato da improbabili devianze è nella logica delle cose. E allora smettiamola di sentenziare : riconosciamo ciò che è al di la dei nomi o nomignoli. Il decreto Genova che condona l’abusivismo ischitano è una truffa ai danni dell’ambiente, mentre quello sicurezza lo è ai danni dell’umanità; li hanno fatti i cosiddetti populisti, che però reclamano un reddito di cittadinanza e una più equa giustizia fiscale contro la povertà dilagante: riescono ad attuare queste due cose? Non si sa, ma fatto sta che sono loro a chiederli. Di contro: il decreto salva banche è stato ugualmente un abominio, osceno e criminoso perché ha salvato i  banchieri usurai e speculatori dalla bancarotta con i soldi della povera gente ed è stato fatto dal partito democratico che dice di essere di sinistra ma in realtà è di destra per gli interessi che difende, cosi come il jobs act, distruggi diritti dei lavoratori è stato sempre fatto    da loro. 

La nuova realtà ci consegna ad una insuperabile incertezza che i vecchi modelli e le vecchie definizioni non possono più decifrare.

La stupidità discorsiva che sento sui media politici avvilisce, c’è un ottuso controllo delle parole e dei concetti per una definizione unica di ordine : quello eurocratico e uso questo termine perché se dico Europeo temo di tradirne il valore positivo, ma antico, vecchio, superato, come ho scritto prima, già nel 1492. Questo cambiamento generale a cui stiamo assistendo ci sta portando molto più lontano di un semplice cambiamento di un’ “immagine” e il terrorismo che si fa con vecchie figure del potere – come il fascismo-  fatto dai media delle classi alte, oggi fa  sorridere. Nuovi e più temibili totalitarismi esisto già sulla sfera del mondo. Bisognerà allora rimettere in questione i concetti-principe con i quali pensiamo e imprigioniamo il mondo, a partire da quelli abusatissimi di destra e di sinistra ( il grande GiorgioGaber con la sua ironia lo aveva già capito). Ecco, su tutto questo si potrebbero scrivere volumi interi ammettendo che venissero mai letti da qualcuno.  

Franco Cuomo -VAS- Verde Ambiente e Società

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