Ieri sera, verso le 23 circa mi viene notificato un
tag sulla mia pagina FB. Apro, leggo e rimango di stucco: Improvvisamente mi sono stati vomitati
addosso una serie di insulti e cattiverie gratuite, eccole: “Lo scrivo pubblicamente perché
penso sia doveroso ad uno che oramai usa
fb come suo pane quotidiano..... Franco Cuomo mi hai rotto il caxxo con
le tue elucubrazioni di tua madre ultra novantenne.... SAPPILO che qui muoiono bambini in guerre Nn volute
da Loro... Mi hai rotto il caxxo con i tuoi post dei tuoi dipinti che detto tra
noi FANNO CAGARE..... NN PARLIAMO DEI TUOI LIBRI..atteggiamenti tipici di chi
pensa di essere un artista e Nn lo È....
Basta.... Zuckerberg vai a cagare tu ed i tuoi proseliti di questa cippa lippa” A farmele, una signora, una certa Pina Ioime, con la quale spesso sono andato a cinema, una signora che mi ha invitato spesso a casa sua, dove sono stato sempre bene, verso la quale credo di non aver mai fatto torti o sgarbatezze . Sono rimasto basito per il tono, ma soprattutto mi sono chiesto il perché di tanto astio e acrimonia nei miei confronti? Io poi, non è che frequenti molto questa signora.
Ho pensato subito, una cosa di cui sono convinto da tempo: FB è uno strumento strano,
utile, ma anche molto pericoloso. La signora ce l’aveva con me perché secondo lei io uso
FB “come il pane”, e poi ha
continuato che miei “quadri fanno cagare”,
che i miei libri sono inutili o qualcosa di simile che ora non ricordo, ma,
soprattutto che le “avevo rotto il caxxo”,espressione
che ha usato disinvoltamente, insieme a “cagare”
ripetutamente.
Poi continuando ha scritto che le avevo sempre rotto il “caxxo” con mia mamma novantenne e che ci
sono bambini che muoiono per guerre non volute da loro, quasi che, il mio
dolore per la lenta vecchiaia di mia madre mi facesse ignorare una tragedia
così grande del nostro tempo.
In un primo momento ho creduto di sbagliarmi, ho
pensato ad un falso profilo, poi invece mi sono accorto che il commento era
reale, supportato da un’altra persona che le scriveva “ti sei sfogata”. A
commento del suo post taggato, oltre a quello della signora che scriveva ti sei
sfogata, un altro suo commento che mi invitava a cancellarlo.
Io non ho cancellato
niente,anzi le scrivevo in risposta, che mi faceva molta pena e che quella aggressione l'avrei lasciata sul mio diario al giudizio di chi avesse aperto quella
pagina . Credo che anche mia nipote Laura, che pure ha letto quel
post, sia rimasta allibita per il tono veemente.
Stamattina ho cercato quel
post, ma, con mia sorpresa ho visto che era stato rimosso dalla signora la quale però per non lasciar tracce, ha
pensato bene di bannarmi.
L'ho raggiunta su whatsapp inviandole una mia risposta, perché
credo che certe persone non possano e non debbano pensare di scrivere quello che
vogliono, solo perché nascoste da una tastiera.
FB lo ripeto, è uno strumento
utile, ma anche pericoloso, perché fa accumulare frustrazioni e rancori
repressi. Forse, per le cose che faccio, io sono sovraesposto, ed è vero che
nella comunicazione la sovraesposizione spesso diventa fastidiosa e
intollerante, ma nessuno ha mai obbligato la signora e leggermi e soprattutto a
seguirmi.
Ha continuato poi a chiamarmi egocentrico, razzista e che aveva
ragione Silvio ( evidentemente la signora aveva letto una nostra corrispondenza
precedente).
Ecco, tutto questo io credo debba essere reso pubblico per evitare
stalking e atteggiamenti violenti e aggressivi gratuiti su facebook.
Ripeto: la signora non
ha mai avuto nessuno sgarbo da me, sono sempre stato gentile nei suoi
confronti, abbiamo amici in comune che possono testimoniarlo, ma, evidentemente la mia sovraesposizione le ha fatto scattare un
atteggiamento astioso nei miei confronti la mia risposta a tutto questo, ma
soprattutto a questa idiozia è stata questa,questo perché chi mi conosce sa che
io non mi tengo mai niente, soprattutto se non ho fatto niente:
“Buon
giorno.
Credo
di non averti fatto niente, ma ognuno ha l’illusione di esercitare una libertà
e tu lo hai fatto. Ma con me credo tu lo abbia fatto in un momento sbagliato ( e sicuramente
sbagliato anche per te). Molti bambini muoiono in guerre non volute da loro e
questo lacera la mia coscienza impotente, ma, un genitore può avere duemila
anni e la sua fine ti darà sempre dolore. Potevi fermarti ai miei quadri, che
fanno sicuramente cagare, ai miei libri inutili, o non ricordo cosa hai
scritto, ma mia madre no.
Chi sei tu per giudicare il mio dolore? Come ti
permetti di farlo sciocca, vanesia e presuntuosa che non sei altro? Che ne sai
tu cosa sto attraversando? Ora soprattutto!!! Mi espongo su fb, per la mia attività di ambientalista, consapevole di
trovare stronzi e stronze, ma non immaginavo che qualcuno potesse arrivare a
tanto.
Io non ti ho cancellato perché volevo che chi arrivasse sulla mia pagina
potesse leggere fino a che punto possa spingersi la stupidità umana e la cattiveria, e
bene hai fatto a farlo tu, perché saresti stata giudicata per quello che sei:
una poverina frustrata, repressa e insoddisfatta ! Che pena! Che pena veramente! Arrivare a questo!
Può far cagare tutto
in me e in quello che faccio, ma non permetto a nessuno- pubblicamente poi come
hai fatto tu- di svilire mia madre e il mio dolore.
Cretinetti
ricordati, se non te lo ha mai insegnato nessuno: la vita umana ha lo stesso
valore a 1 e a 100 anni!
E
forse ora comprendo perché il caso non ti ha voluto madre.”
Un'isterica!
RispondiEliminaFranco ,se pur comprensibile, non ti dispicere troppo.Ognuno si qualifica da solo con leproprie parole, con i propri gesti
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