sabato 18 agosto 2018

QUANDO FACEBOOK FA MALE ED E' PERICOLOSA.



Ieri  sera, verso le 23 circa mi viene notificato un tag sulla mia pagina FB. Apro, leggo e rimango di stucco: Improvvisamente mi sono stati vomitati addosso una serie di insulti e cattiverie gratuite, eccole: Lo scrivo pubblicamente perché penso sia doveroso ad uno che oramai usa  fb come suo pane quotidiano..... Franco Cuomo mi hai rotto il caxxo con le tue elucubrazioni di tua madre ultra novantenne.... SAPPILO  che qui muoiono bambini in guerre Nn volute da Loro... Mi hai rotto il caxxo con i tuoi post dei tuoi dipinti che detto tra noi FANNO CAGARE..... NN PARLIAMO DEI TUOI LIBRI..atteggiamenti tipici di chi pensa di  essere un artista e Nn lo È.... Basta.... Zuckerberg vai a cagare tu ed i tuoi proseliti di questa cippa lippa” A farmele, una signora, una certa Pina Ioime, con la quale spesso sono andato a cinema, una signora che mi ha invitato spesso a casa sua, dove sono stato sempre bene, verso la quale credo di non aver mai fatto torti o sgarbatezze . Sono rimasto basito per il tono, ma soprattutto mi sono chiesto il perché di tanto astio e acrimonia nei miei confronti? Io poi, non è che frequenti molto questa signora.

Ho pensato subito, una cosa di cui sono convinto da tempo: FB è uno strumento strano, utile, ma anche molto pericoloso. La signora ce l’aveva con me perché secondo lei io uso FB “come il pane”, e poi ha continuato che miei “quadri fanno cagare”, che i miei libri sono inutili o qualcosa di simile che ora non ricordo, ma, soprattutto che le “avevo rotto il caxxo”,espressione che ha usato disinvoltamente, insieme a “cagare” ripetutamente. 

Poi continuando ha scritto che le avevo sempre rotto il “caxxo” con mia mamma novantenne e che ci sono bambini che muoiono per guerre non volute da loro, quasi che, il mio dolore per la lenta vecchiaia di mia madre mi facesse ignorare una tragedia così grande del nostro tempo. 

In un primo momento ho creduto di sbagliarmi, ho pensato ad un falso profilo, poi invece mi sono accorto che il commento era reale, supportato da un’altra persona che le scriveva “ti sei sfogata”.    A commento del suo post taggato, oltre a quello della signora che scriveva ti sei sfogata, un altro suo commento che mi invitava a cancellarlo. 

Io non ho cancellato niente,anzi le scrivevo in  risposta,  che mi faceva molta pena e che quella aggressione l'avrei lasciata sul mio diario  al giudizio di chi avesse aperto quella pagina . Credo che anche mia nipote Laura, che pure ha letto quel post, sia rimasta allibita per il tono veemente. 

Stamattina ho cercato quel post, ma, con mia sorpresa ho visto che era stato rimosso dalla signora la quale però per non lasciar tracce, ha pensato bene di bannarmi. 

L'ho raggiunta su whatsapp inviandole una mia risposta, perché credo che certe persone non possano e non debbano pensare di scrivere quello che vogliono, solo perché nascoste da una tastiera. 

FB lo ripeto, è uno strumento utile, ma anche pericoloso, perché fa accumulare frustrazioni e rancori repressi. Forse, per le cose che faccio, io sono sovraesposto, ed è vero che nella comunicazione la sovraesposizione spesso diventa fastidiosa e intollerante, ma nessuno ha mai obbligato la signora e leggermi e soprattutto a seguirmi. 

Ha continuato poi a chiamarmi egocentrico, razzista e che aveva ragione Silvio ( evidentemente la signora aveva letto una nostra corrispondenza precedente). 

Ecco, tutto questo io credo debba essere reso pubblico per evitare stalking e atteggiamenti violenti e aggressivi gratuiti su facebook. 

Ripeto: la signora non ha mai avuto nessuno sgarbo da me, sono sempre stato gentile nei suoi confronti, abbiamo amici in comune che possono testimoniarlo, ma, evidentemente la mia sovraesposizione le ha fatto scattare un atteggiamento astioso nei miei confronti la mia risposta a tutto questo, ma soprattutto a questa idiozia è stata questa,questo perché chi mi conosce sa che io non mi tengo mai niente, soprattutto se non ho fatto niente:

Buon giorno.

Credo di non averti fatto niente, ma ognuno ha l’illusione di esercitare una libertà e tu lo hai fatto. Ma con me credo tu lo abbia fatto in un momento sbagliato ( e sicuramente sbagliato anche per te). Molti bambini muoiono in guerre non volute da loro e questo lacera la mia coscienza impotente, ma, un genitore può avere duemila anni e la sua fine ti darà sempre dolore. Potevi fermarti ai miei quadri, che fanno sicuramente cagare, ai miei libri inutili, o non ricordo cosa hai scritto, ma mia madre no. 

Chi sei tu per giudicare il mio dolore? Come ti permetti di farlo sciocca, vanesia e presuntuosa che non sei altro? Che ne sai tu cosa sto attraversando? Ora soprattutto!!! Mi espongo su fb, per la mia attività di ambientalista, consapevole di trovare stronzi e stronze, ma non immaginavo che qualcuno potesse arrivare a tanto. 

Io non ti ho cancellato perché volevo che chi arrivasse sulla mia pagina potesse leggere fino a che punto possa spingersi la stupidità umana e la cattiveria, e bene hai fatto a farlo tu, perché saresti stata giudicata per quello che sei: una poverina frustrata, repressa e insoddisfatta ! Che pena! Che pena veramente! Arrivare a questo! 

Può far cagare tutto in me e in quello che faccio, ma non permetto a nessuno- pubblicamente poi come hai fatto tu- di svilire mia madre e il mio dolore.

Cretinetti ricordati, se non te lo ha mai insegnato nessuno: la vita umana ha lo stesso valore a 1 e a 100 anni!

E forse ora comprendo perché il caso non ti ha voluto madre.”

2 commenti:

  1. Franco ,se pur comprensibile, non ti dispicere troppo.Ognuno si qualifica da solo con leproprie parole, con i propri gesti

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